Pioli, le diavolerie vincenti. Gazzetta: "Inventa e il Milan va"
Stefano Pioli e le sue diavolerie. Così le chiama La Gazzetta dello Sport, evidenziando la bravura del tecnico del Milan a saper cambiare pelle alla sua squadra. Livello 1, vincere senza Ibrahimovic. Livello 2, restare in zona Champions senza Origi, Rebic e qualsiasi altro ambidestro di cui dovrebbe disporre sulla trequarti. Livello 3, ha vinto a Empoli senza Maignan e Theo Hernandez. Come riesca Pioli a uscire sempre dalla trappola è un mistero.
Sicuramente, è stato bravo a costruire un’identità di gioco in cui la squadra si riconosce, riuscendo bene a maneggiare titolari e alternative. Pioli ha abituato i tifosi ad improvvisazioni, basta vedere la figura del trequartista lo scorso anno: ha iniziato Brahim Diaz, ha proseguito Kessie e ha chiuso Krunic. In difesa, nel momento di emergenza, ha trasformato Kalulu in centrale di alto livello. Lo scudetto è passato anche dalle innovazioni. Il segreto di Pioli? Serie tv, da cui trae ispirazioni, e partitella del giorno dopo. Quando infatti c’è stata la gara, il giorno seguente fa scarico chi ha giocato, mentre chi è rimasto fuori va in campo e si diverte. Pioli si dedica anche alla seconda metà della rosa.
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