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Viola: "De Zerbi sarebbe il profilo più adatto per allenare il Milan. Sono sicuro che se ci fosse la possibilità di andare lui accetterebbe"

ESCLUSIVA MN - Viola: "De Zerbi sarebbe il profilo più adatto per allenare il Milan. Sono sicuro che se ci fosse la possibilità di andare lui accetterebbe"MilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 3 maggio 2024, 16:00ESCLUSIVE MN
di Lorenzo De Angelis

Chi sarà il prossimo allenatore del Milan? Ad oggi una scelta definitiva non è stata ancora presa dalla dirigenza rossonera, la quale, dopo l'insurrezione dei tifosi settimana scorsa, avrebbe messo in stand-by i dialoghi con Julen Lopetegui per valutare altri profili all'altezza delle proprie visioni ed ambizioni. Fra questi rientra anche Roberto De Zerbi, attuale allenatore del Brighton, che secondo il suo ex giocatore Alessio Viola sarebbe il profilo ideale sul quale il Milan dovrebbe puntare per ripartire e sostituire Stefano Pioli. Queste le parole dell'ex calciatore di De Zerbi in esclusiva a MilanNews.it.

Partiamo dal principio: come valuta la stagione del Milan? Crede anche lei che il ciclo di Pioli in rossonero sia finito?
“Credo che il ciclo di Pioli non penso sia finito, però è chiaro che in una società come il Milan si guardi attorno per trovare dei profili che possano migliorare il percorso dei rossoneri. Pioli ha fatto un grandissimo lavoro, un grandissimo percorso. Dopo 5 anni credo che il Milan voglia alzare ulteriormente l’asticella e tornare ad essere il Milan degli anni ‘90”.

Nel corso di questi giorni si è parlato tanto di Julen Lopetegui per la panchina del Milan, ma dopo la contestazione dei tifosi si è tornato ad accostare il nome di Roberto De Zerbi al Diavolo. Pensa che possa essere l’uomo giusto per la rinascita rossonera?
“Non posso dare un giudizio su Lopetegui, perché a parte la fama non conosco le metodologie dell’allenatore. Sicuramente conosco quelle di De Zerbi e chiaramente, dal mio punto di vista, tra Lopetegui e Pioli terrei Pioli. Non credo che il Milan facesse il salto di qualità con lo spagnolo, con tutto il rispetto per l’allenatore e la persona che è. Invece farei una riflessione più approfondita per De Zerbi perché lo conosco e sono sicuro che sarebbe il profilo più adatto per allenare il Milan”.

Lei è stato un giocatore di De Zerbi nel tanto ammirato Foggia della finale playoff contro il Pisa, squadra unita come d’altronde è stato anche il suo Benevento, Sassuolo e per ultimo il Brighton. A fronte di questo sorge spontaneo domandarsi che tipo di rapporto (umano e professionale) l’italiano tende ad instaurare con i propri giocatori per essere voluto così bene?
“La storia ci insegna che comunque tutte le squadre che ha allenato De Zerbi, oltre ad avere un grande gioco, continuano a giocare così per un po’ di tempo anche quando De Zerbi lascia. Quindi sicuramente questo fa parte della mentalità che riesce ad instaurare ai propri calciatori ed al proprio ambiente. Quello che ha fatto a Foggia, io ero presente quell’anno, è stato qualcosa di straordinario. Perdemmo la finale contro un grande Pisa, ai playoff per salire in B, però l’anno dopo il Foggia, cambiando praticamente nulla, è riuscito a surclassare il campionato. Il merito va ovviamente dato anche all’allenatore di competenza (Stroppa n.d.r), però sicuramente l’impatto di De Zerbi è stato devastante, sulla crescita del gioco e del contesto foggiano. Questo l’ho riscontrato anche sul Sassuolo che è riuscito a rimanere in Serie A anche con Dionisi, ma adesso stanno un po’ calando le qualità dell’ambiente e si vede sui risultati che stanno avendo col rischio della retrocessione. Il Brighton lo abbiamo visto tutti: sta facendo un capolavoro De Zerbi. La verità è che De Zerbi a livello umano riesce ad innalzare tutte le qualità psicofisiche dei calciatori. Credo che sarebbe nel posto perfetto al Milan di oggi per provare ad avere dei risultati importantissimi. I giocatori gli vogliono bene perché lui mette prima il bene del proprio calciatore che il bene della squadra”.

Che tipo di allenatore è Roberto De Zerbi? Qual è la sua filosofia di gioco vista da dentro?
“De Zerbi mi ha cambiato la mentalità di pensare al calcio. Non avevo mai visto un allenatore che allenava per principi. Sono sempre stato allenato con situazioni schematiche, De Zerbi non ha mai parlato di moduli. La sua filosofia penso sia molto moderna, molto europeista, e chiaramente l’amicizia e la stima che ha con Guardiola probabilmente l’ha fatto crescere tantissimo. Però la sua personalità, la sua professionalità, è troppo. Ha troppa ambizione. Penso che lui studi dalla mattina alla sera, almeno a Foggia era sempre nel suo stanzino a preparare le partite. Noi già il martedì sapevamo come giocava la squadra avversaria, chi giocava a destra, sinistra. Sicuramente lo faranno anche tanti altri allenatori, però lui lo faceva con una metodologia troppo convincente, ed i giocatori si buttavano nel fuoco per lui”.

In cosa difetta?
“Difetti? Penso che tutti abbiamo dei difetti. Chiaramente all’epoca io credo che abbia limato tutte le sue lacune, perché non è da tutti ottenere questi risultati in Inghilterra. All’epoca quando giocavamo a Foggia aveva solo quella metrologia e non voleva sapere niente, non c’era alcun aspetto di modifica. Io penso che ad oggi questa crescita gli ha fatto capire che bisogna anche adeguarsi ad alcuni contesti e situazioni, però stiamo parlando di 6/7 anni fa, quindi penso che lui oggi abbia un bagaglio personale di altissima fattura e sicuramente ad oggi sia pronto per allenare i grandi club”.

Fino ad ora in carriera De Zerbi ha sempre allenato in contesti ed ambienti diversi rispetto a quello che potrebbe essere Milano ed il Milan. Pensa che possa essere pronto a questo importante salto di qualità o rischia di soffrire l’eventuale pressione?
“Io onestamente, quando leggo i giornali, o le pagine dove si etichettano che alcuni allenatori, persone, non riescono a gestire la pressione per allenare grandi club, io credo che De Zerbi non solo non soffra la pressione, ma penso che riuscirebbe a sopportare ogni difficoltà, anzi, lui si esalta nelle difficoltà. Perciò non è un mio pensiero che De Zerbi possa fare fatica ad allenare il Milan, anzi, l’unico consiglio che mi permetterei di dare è che sicuramente, come tutti, avrà bisogno di tempo per instaurare la sua mentalità, la sua filosofia. Io comunque penso che se il Milan dovesse fare una scelta del genere lascerà tutto il tempo possibile a far lavorare per bene De Zerbi”.

La rosa del Milan è ricca di giocatori di qualità, ma chi secondo lei potrebbe essere il pilastro, l’imprescindibile, sul quale De Zerbi andrebbe a puntare?
“Chiaramente il Milan è ricco di campioni. Dovrà andare a puntellare la strada per avere, diciamo, una rosa con delle qualità che lui predilige. Sicuramente punterà su Maignan, che potrebbe costruire dal basso come lui piace. Secondo me un altro giocatore che potrebbe dargli tanto, per come gestisce lui le cose, è Pulisic. È vero che sta facendo bene al Milan, ma penso che questo calciatore abbia delle qualità ancora inespresse. Non mi meraviglierei, qualora dovesse puntare De Zerbi, proverebbe a portare dietro De Ketelaere e probabilmente acquisterebbe Zirkzee a tutti i costi”.

In passato De Zerbi ha sempre aperto alla possibilità di tornare un giorno in rossonero. Questo scenario potrebbe realizzarsi quest’estate, ma c’è un problema: la clausola da 15 milioni di euro presente nel suo contratto col Brighton. Pensa che valga la pena spendere questi soldi per un allenatore come lui?
“Calcisticamente parlando è chiaro che 15 milioni sulla carta sono tanti, però per un allenatore della sua fattura credo che non siano nulla. Fossi un dirigente del Milan il prima acquisto che farei è pagare la clausola di De Zerbi”.

Praticamente saltato Ragnick, De Zerbi potrebbe tornare in orbita anche Bayern Monaco. Lei cosa gli suggerirebbe? Eventualmente il Milan o la Baviera per il proseguo del suo percorso?
“È chiaro che su De Zerbi ci sia l’interesse di club di un certo livello. Io sono sicuro che se ci fosse la possibilità di andare al Milan lui accetterebbe il Milan. Io me lo auguro, perché sono sicuro, convinto, che Zerbi sarebbe un profilo, mi sbilancio, e non ho paura di farlo perché conosco la persona, l’allenatore, non mi meraviglierei se vedessi un Milan come quello di Arrigo Sacchi o Fabio Capello. Ha bisogno solo di tempo e di lavorare con serenità. Io ovviamente mi auguro che questo possa accadere, con il rispetto di Pioli, che va ringraziato. Però ho avuto la fortuna di lavorare con De Zerbi e sono sicuro che sarebbe l’uomo giusto per far tornare grande il Milan”.