Milioni di tifosi da non tradire, 175.000 da non deludere. Intrigante Adli, entusiasmante Leao in un gruppo che cresce

Milioni di tifosi da non tradire, 175.000 da non deludere. Intrigante Adli, entusiasmante Leao in un gruppo che cresce MilanNews.it
venerdì 29 luglio 2022, 00:00Editoriale
di Luca Serafini

Alla fine, i lettori dell'editoriale su www.milannews.it della scorsa settimana sono stati quasi 175.000 (esclusi naturalmente quelli che hanno letto solo il titolo e poi mi hanno insultato...). Non ho chiesto ai fidati amici Vitiello e Mazzara, che da anni mi sopportano ogni giovedì per mille correzioni last minute, se si tratta del mio record storico. Non gliel'ho chiesto perché non mi interessa che lo sia. Avere 175.000 lettori, come 2 stadi esauriti per una sola partita, è una responsabilità enorme, un attestato di stima da rispettare e che determina un impegno sempre più grande. I miei social hanno più di 100.000 followers messi tutti insieme: Facebook, Instagram, Twitter, Linkedin. Non producono guadagno e testimoniano che, in poco più di 10 anni dal mio ingresso sulle piattaforme, mi sono rimasti accanto apprezzando i contenuti e soprattutto credendo nella lealtà, nel lavoro, nell'onestà, nella sostanza. A prescindere dall'essere d'accordo o no. La fidelizzazione si crea con la reputazione, mi hanno insegnato. Non intendo deludere nessuno, è una promessa.

Per questo sono ripetitivo in queste settimane frementi di mercato: la reputazione di Paolo Maldini e di Riky Massara ha creato la mia personale fidelizzazione a loro come persone e come professionisti. Di Paolo ho già raccontato molte volte: nasco amico di suo padre Cesare, mi affeziono presto a molte persone che fanno parte del suo giro, adoro la sua famiglia numerosissima e infine, solo infine, mi imbatto nel capitano del Milan. Nel 1986. Il rispetto e la stima (reciproci, credo) nascono dai valori su cui Paolo ha basato la sua esistenza, su cui la famiglia Maldini ha costruito la sua grandezza al di là del campo, della carriera, dei trofei e dei numeri. Perché nel frattempo la famiglia è andata crescendo con nuore, generi, cognate e cognati, nipoti a bizzeffe. Restando unita e solida, selezionando le amicizie attraverso la condivisione dei valori. 

Se Paolo ha firmato un contratto dopo qualche polemica e nonostante qualche divergenza di vedute (ma in quale azienda e, se permettete, in quale famiglia sono sempre tutti d'accordo su tutto?), è perché il progetto è ancora solido, perché il cammino prosegue, perché gli obiettivi di un Milan sempre più forte e di uno stadio - spero - tutto nostro sono rimasti quelli. Vivo della serenità di Pioli e della fiducia nel lavoro di tutti. La vicenda snervante (non per me) di De Ketelaere ha dimostrato che la società ha filosofia, strategia e regole precise. Intransigenti. Maldini e Massara vi si adeguano e le impongono ai loro interlocutori. Pagando in contanti, senza anticipi, rate e cambiali, le formule sono un po' più complicate rispetto a chi non ha nessun timore nel fare debiti. L'essenziale è consegnare a Pioli una squadra che, al dispetto dei pronostici che sono tornati a ricollocare i rossoneri in seconda o terza fila, possa difendere lo scudetto con dignità e orgoglio (magari riconquistandolo) e tornare competitiva in Champions. In questo senso non più solo 175.000 lettori, ma decine di milioni di tifosi milanisti in tutto il mondo non si sentiranno traditi, alla fine. La telenovela De Ketelaere non vi faccia dimenticare Origi, 6 trofei con il Liverpool in 3 anni. 

Nel frattempo mi godo una squadra tornata in campo con le idee chiare, una volontà di emergere ancora più ferrea, un Adli intrigante, Rebic ricaricato, Leao a mille e la certezza dell'allenatore in un gruppo destinato a crescere ogni giorno che passa.