FOCUS MN - Lopetegui per il post Pioli? Maestro con i giovani ma sempre schiacciato dalle pressioni

FOCUS MN - Lopetegui per il post Pioli? Maestro con i giovani ma sempre schiacciato dalle pressioni MilanNews.it
© foto di Getty/Uefa/Image Sport
sabato 20 aprile 2024, 16:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio

La carriera di allenatore di Julen Lopetegui, tecnico basco che secondo varie fonti, non ultima La Gazzetta dello Sport di questa mattina, può essere il nome giusto per sostituire Stefano Pioli sulla panchina del Milan, può dividersi in due grandi macrofiloni. Il primo, che comprende la parentesi nelle nazionali Under della Spagna, il Siviglia ed un anno nel Porto, ed il secondo, che fa riferimento al guazzabuglio tra Spagna e Real Madrid.

Il punto più alto della carriera a livello di Club lo ha vissuto al Siviglia, quando nell’estate del 2020, pieno periodo Covid, vince l’Europa League contro l’Inter di Antonio Conte grazie ad una doppietta di de Jong e all’autogol di Lukaku nel solito formato “finale europea”. Con la Spagna vince due volte il campionato europeo U19, una volta quello U21 nel 2013 (battendo tra l’altro proprio l’Italia in finale). Parentesi nel Porto senza trofei, ma con un percorso in Champions League positivo interrotto solo da una sonora batosta dal Bayern di Guardiola (6-1 ai quarti dopo il 3-1 per i dragoni dell’andata), per poi approdare sulla panchina della nazionale maggiore nel 2016. Con la Spagna sembra di aver trovato la su dimensione e arriva ai Mondiali di Russia tra i favoriti: il sogno si infrange qualche giorno prima dell’esordio, quando la federazione lo esonera. Lopetegui, spinto dal suo agente Mendes, aveva firmato con il Real Madrid orfano di Zidane (e dopo qualche settimana di Ronaldo) in gran segreto e senza avvisare i vertici della federazione spagnola. L’allenatore basco commentò l’accaduto così: “Il giorno più triste della mia vita, dopo quello della morte di mia madre”.

Al Real non va male, ma peggio. Sei sconfitte in 14 partite, con 14 gol segnati e 14 subiti, accompagnati dal “piccolo” dettaglio della finale di Supercoppa Europea persa contro l’Atletico Madrid. Lopetegui viene esonerato dopo una manita subita dal Barcellona, vittima delle pressioni e di un club semplicemente troppo grande da gestire per le sue capacità.

Il Siviglia, con cui vince un’Europa League come abbiamo raccontato, è il suo periodo più lungo su una panchina di club: dura 170 partite con una media di 1,85 punti a partita (Pioli ad esempio ha una media di 1,91 punti a partita in 234 gare) prima di essere esonerato nell’ottobre 2022. Dopo il Siviglia, il Wolverhampton: club che strizza da sempre l’occhio alla “galassia” Mendes. Qui centra una salvezza tranquilla, arrivando addirittura a metà classifica. L’anno successivo, a pochi giorni dall’inizio della Premier League, di comune accordo col club lascia il suo incarico per divergenze sul mercato e sul modus operandi: è dunque “fermo” dai primi giorni di agosto 2023.

Lungi da noi dare giudizi trancianti su un allenatore che comunque è riuscito ad arrivare a panchine importanti, ma volendo “leggere” la carriera di Lopetegui si può sicuramente dire che con i giovani ed i ragazzi è stato un maestro entusiasmante, perdendo poi il controllo quando la pressione ed il livello di è alzato. Le sue idee di calcio sono ovviamente offensive, basate sul possesso del pallone e sul controllo del gioco con un 4-3-3 (o 4-2-3-1) che si fonda sulla tecnica soprattutto in mezzo al campo, togliendo “potere” ai singoli e puntando tutto sul concetto di collettivo. Può funzionare al Milan? Può essere, così come no. Ad oggi gli esempi in squadre con una certa pressione addosso però non fanno essere particolarmente ottimisti.