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Milan su Anselmino, l'esperto di calcio argentino: "Forgiato dalla Bombonera. Ha 18 anni ma sembra già un veterano"

ESCLUSIVA MN - Milan su Anselmino, l'esperto di calcio argentino: "Forgiato dalla Bombonera. Ha 18 anni ma sembra già un veterano"
giovedì 28 marzo 2024, 16:00ESCLUSIVE MN
di Gaetano Mocciaro

Il Milan guarda al futuro e per rinforzare il reparto difensivo ha messo gli occhi su un talento argentino: Aaron Anselmino, 18 anni, di proprietà del Boca Juniors. Prodotto del vivaio degli xeneizes, è nato come centrocampista centrale per poi venire arretrato con ottimi risultati al centro della difesa. E di recente il tecnico Diego Martinez lo ha impiegato titolare al fianco del più esperto Rojo. Per conoscerlo meglio abbiamo sentito l'agente FIFA e grande esperto di calcio argentino, Filippo Colasanto. In esclusiva per MilanNews:

Che giocatore è Aaron Anselmino?
"Per quelle latitudini è molto forte, un gigante. Destro naturale e giocatore che mi ha impressionato per una cosa: gioca palla con una tranquillità e una certezza della riuscita della giocata che lo fa sembrare un veterano. E farlo in un contesto come quello della Bombonera è una garanzia. Certo, portarlo in Italia significa farlo giocare in un contesto differente".

Facendo il classico gioco del: "Chi le ricorda?" a chi lo possiamo paragonare?
Da quello che ho visto dico che ha la fisicità di un Walter Samuel, il suo colpo di testa e il suo senso della posizione. Ho sentito paragoni con De Ligt ma Anselmino è meno piazzato dell'olandese e, non dico più elegante di lui ma comunque con un piede molto buono con un fisico comunque buono".

Per la giovane età che ha potrebbe essere pronto per un palcoscenico come quello italiano e, soprattutto, quello di San Siro?
"Va detto che è un giocatore del Boca Juniors, quindi abituato a giocare per un club di primissima fascia e peraltro in uno stadio come la Bombonera, dal quale gente come Romario è rimasta intimorita, tanto da definire quello stadio come il posto sulla terra più vicino all'inferno. Quando sei abituato a giocare in una situazione simile significa che se arrivi a San Siro non ti tremano le gambe".

Per il Boca il valore è altissimo: già 20 milioni di dollari, l'equivalente della sua clausola rescissoria
"Il Boca è una bottega cara, non c'è dubbio. Certamente se Anselmino giocasse in un altro club argentino, a parte il River, il prezzo sarebbe notevolmente più basso". 

Non sempre i giovani argentini riescono a sfondare subito nel calcio italiano, soprattutto in una big. Il livello del calcio argentino è sceso rispetto al passato o c'è dell'altro?
"C'è un aspetto positivo e negativo dal calcio argentino. Quello negativo è che quando hanno un giovane forte lo buttano subito dentro. Lo fanno allo scopo di venderlo. Quindi i club incassano ma impoveriscono il livello del calcio argentino. E mandano via dei giocatori fortissimi ma mentalmente ancora non pronti. Per fare un esempio ricordo Ricordo Centurion che era un iradiddio al Racing e fu un flop spaventoso al Genoa".

La parte positiva?
"È che arrivano qua ragazzi già forgiati, perché il calcio argentino non è  tenero: palla o gamba, preferibilmente la palla. Ricordo che anni fa trattai con alcuni club italiani Angel Di Maria e dissi nel presentarlo: se domani sera c'è Milan-Inter o Lazio-Roma non gli fa né caldo né freddo giocare a San Siro o l'Olimpico, perché ha già vissuto l'ambiente del derby di Rosario".

Consigli per gli acquisti dall'Argentina?
"Avrei preso a occhi chiusi Alejo Véliz che poi è finito al Tottenham, come due anni fa avrei preso senza pensarci troppo Julian Alvarez. Adesso sono troppo giovani quelli che si mettono in risalto. Però devo dire che l'altro centrale del Boca Juniors è interessante: si chiama Nicolas Valentini ed è fisso nel gruppo della nazionale A. Centrale mancino ed elegante. È rodato da 2-3 stagioni e molto più pronto". 

Di proprietà del Milan c'è anche Pellegrino, del quale ha curato la mediazione per il trasferimento in rossonero. Per lui l'impatto è stato difficile
"C'è da dire che Marco Pellegrino non ha fatto mai il settore giovanile, era una promessa del tennis a livello nazionale, poi ha provato quasi per scherzo a giocare a calcio e in due anni si è preso il posto da titolare al Platense. Viene da un calcio differente dal nostro ma soprattutto da una dimensione differente dalla nostra. Il piano della dirigenza del Milan era: lo facciamo ambientare con la prima squadra e poi iniziamo a metterlo dentro gradualmente. Poi vediamo a gennaio se è pronto. Si è ritrovato a entrare in campo a Napoli praticamente a freddo, di sorpresa perché non c'erano più centrali e purtroppo ha fatto male in un contesto nuovissimo per lui, In più si è rotto il calcagno. Ma lo ritengo un ottimo giocatore e un ragazzo molto centrato come testa".

Ora il prestito alla Salernitana, purtroppo con i granata in una situazione complicata
"Situazione antipatica, sicuramente prima torna e meglio è per lui. Vedremo poi cosa il Milan avrà intenzione di fare".