Rossoneri e azzurri: Bonucci e Romagnoli duplici pilastri per un doppio ciclo

Rossoneri e azzurri: Bonucci e Romagnoli duplici pilastri per un doppio cicloMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 6 giugno 2018, 19:30Primo Piano
di Matteo Calcagni

Il freschissimo rinnovo di Alessio Romagnoli, suggellato tra i trofei del museo rossonero, è stato il primo grande passo di questa estate milanista. Il classe '95 piaceva ai più grandi club europei, Real Madrid in testa, ma il Milan ha saputo trattenerlo, nonostante la situazione nebulosa a livello societario. Una dimostrazione di forza in un momento delicato, soprattutto in termini di immagine senza i paventati "fuggi fuggi". E' dunque certo che il Milan confermerà, anche per la prossima stagione, la coppia Bonucci-Romagnoli, già consolidata nell'ultima stagione e prescelta come titolare anche in Nazionale.

LA SVOLTA - Il cambio di rotta del Milan di Gattuso è partito proprio dai due difensori sopracitati, quando il tecnico rossonero decise di accantonare l'inappropriato 3-5-2 per passare al più certificato 4-3-3, con l'ex bianconero e il nativo di Anzio al centro della retroguardia. Prima del 13 dicembre, ottavo di Coppa Italia contro il Verona, Bonucci e Romagnoli avevano giocato insieme in una difesa a quattro soltanto per un tempo contro lo Shkendija, il che appare alquanto paradossale visti i loro profili e le difficoltà difensive che aveva attraversato il Milan nei primi mesi del campionato. Da lì in poi la svolta ed una marcia serrata che ha portato il Diavolo a covare l'utopico sogno Champions, poi sfumato anche a causa delle scorie di una lunga rincorsa.

ROSSONERI E AZZURRI - Con Bonucci e Romagnoli il Milan dispone di una coppia affidabile e particolarmente giovane: il viterbese ha 31 anni e l'ex Roma ne ha compiuti 23 a gennaio, per una media di appena 27 candeline a testa. Un duo che si appresta a guidare anche l'Italia in questo nuovo ciclo targato Roberto Mancini, il che non può che essere un ulteriore motivo di orgoglio per l'intero movimento rossonero. E, qualora Donnarumma restasse, il Milan potrebbe fregiarsi di addirittura 3/5 dell'intera retroguardia azzurra, senza dimenticare Andrea Conti e Davide Calabria, per un agglomerato rossonero che in Nazionale non si vedeva dai primi anni '90.