Milan, la crisi di gennaio è solo un brutto ricordo. Merito anche della grande coesione tra dirigenza e allenatore

Milan, la crisi di gennaio è solo un brutto ricordo. Merito anche della grande coesione tra dirigenza e allenatoreMilanNews.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
giovedì 9 marzo 2023, 14:00Primo Piano
di Enrico Ferrazzi

Alzi la mano chi il 29 gennaio, giorno del clamoroso ko casalingo contro il Sassuolo, avrebbe scommesso un euro sulla qualificazione del Milan ai quarti di Champions League. Pochi tifosi milanisti, anzi pochissimi, perchè il Diavolo era dentro una crisi che sembrava davvero infinita. Per fortuna, i rossoneri sono usciti dal tunnel e ora quel momento difficile è solo un brutto e lontano ricordo. 

CRISI SUPERATA - Come ha fatto il Milan a superare questa crisi? Paolo Maldini, dt del club di via Aldo Rossi, lo ha spiegato bene ieri sera a Prime Video prima della sfida contro il Tottenham: "Come avvengono queste cose, non lo so. Perché finisce la prima parte di stagione che sei secondo, vicino alla prima squadra. Inizia un periodo di allenamento, una nuova stagione, alla fin fine ha fatto che le stagioni fossero due in una. Parti molto bene con la Salernitana, parti molto bene con la Roma e poi prendi due gol negli ultimi cinque minuti e lì cambia tutto. L’aspetto psicologico è importante. La squadra, non essendo ancora a quel livello lì, può avere dei rimbalzi. Il mister ha provato a mettere a posto le cose cambiando modulo, cercando soprattutto di non prendere gol perché ogni azione prendevamo gol, nel mese di gennaio abbiamo preso decine di gol. Cosa che non succedeva prima. Da lì poi ripartire con i concetti che ci hanno portato a poterci giocare queste partite: essere aggressivi, cercare di giocarcela con tutti, essere coraggiosi”.

SUPPORTO - Il merito di Stefano Pioli è stato certamente quello di cambiare modulo e dare nuove certezze ai suoi ragazzi, ma non avrebbe potuto farlo senza il massimo supporto dei dirigenti rossoneri: "L’idea di cercare compattezza in un momento difficile è logica - spiega ancora Maldini -. Lo puoi fare attraverso la difesa a 5, attraverso la difesa a 4 con un centrocampista in più, lo puoi fare in mille maniere. Il ruolo mi impone di parlare con l’allenatore, di vedere cosa si può fare per migliorare una situazione che stava diventando delicata. Naturalmente le idee e le decisioni sono sue e vengono poi supportate. Quello che si chiede ad un club come questo è quello di essere coraggiosi e ambiziosi anche nelle difficoltà. Dobbiamo sempre pensare a dove siamo partiti e con quali mezzi siamo arrivati qua, dobbiamo essere orgoglioso di questo percorso. Siamo diventati più ambiziosi con lo scudetto dell’anno scorso che era una cosa inaspettata, quindi ha alzato l’asticella. Siamo lì pronti ad essere sempre competitivi per vincere? Forse no, ma dovremo essere contenti di dove siamo". 

MASSIMA COESIONE - La crisi di gennaio aveva creato molti dubbi nell'ambiente milanista, comprese alcune voci di possibili divergenze di veduta tra dirigenti e allenatore. E invece l'ultimo mese ha confermato ancora una volta che tra Maldini, Massara e Pioli c'è massima coesione: se il Milan continua ad ottenere risultati prestigiosi come lo scudetto nella scorsa stagione e i quarti di Champions quest'anno, il merito è anche della perfetta sinergia che si è creata tra dirigenza e tecnico.