Milan-Arsenal e l'esaltazione dei numeri "dieci": dopo Boban e Boateng è il turno di abbracciare il Bosforo

Milan-Arsenal e l'esaltazione dei numeri "dieci": dopo Boban e Boateng è il turno di abbracciare il BosforoMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
martedì 6 marzo 2018, 19:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Le gare tra Milan e Arsenal non sono mai state banali, mettendo a confronto due realtà che hanno sempre fatto del gioco e del palleggio il loro marchio di fabbrica. Basti pensare ai tre precedenti di San Siro, incanalati per le loro squadre da tre cosidetti "fantasisti": Boban nel '95, Fabregas nel 2008 e Boateng nel 2012. Boban e Boateng, due numeri "dieci" (anche se il croato in quella serata indossò il 9 e Prince portava ancora il 27), diedero inizio alle danze per i rossoneri, mentre lo spagnolo, dopo aver dettato legge a centrocampo, decretò il successo dei Gunners nella partita di dieci anni or sono.

L'ESTRO PER SUPERARE LO SBARRAMENTO - Giovedì i rossoneri fronteggeranno di nuovo i londinesi, di fronte ad una cornice di pubblico delle grandi occasioni: non sarà una finale europea o un dentro/fuori di Champions League, ma la posta in palio sarà comunque elevata. Nonostante la rimonta parziale in campionato, la strada più realistica per il ritorno nella massima competizione europea è proprio il successo nella ex Coppa Uefa. Una situazione che accomuna le due compagini, vista la posizione in classifica dei Gunners, distanti tredici punti dal quarto posto. Solo una tra Milan ed Arsenal supererà questo sbarramento e manterrà viva la fiammella, in un incontro dove l'estro potrebbe rappresentare nuovamente la chiave di volta. Un estro che per entrambe le formazioni potrebbe arrivare dalla Turchia, seppur "trapiantato" in Germania, a Mannheim e Gelsenkirchen.

IL CONFRONTO TURCO E IL POTERE DELLA STORIA - Stiamo parlando ovviamente di Calhanoglu e Ozil, due trequartisti che saranno opposti nella sfida di giovedì a Milano. Il rossonero, che indossa anche il 10, è stato rigenerato dalla cura Gattuso, diventando un punto fermo dell'undici titolare ed una risorsa fondamentale sul terreno di gioco. L'unico appunto potrebbe essere il non straordinario apporto realizzativo (l'ultima rete è stata realizzata il 30 dicembre al Franchi), ma l'ex Bayer Leverkusen ha tempo e spazio per migliorare. La carriera di Mesut Ozil parla per lui, così come lo stipendio da top player che percepisce (e che vorrebbe aumentare in sede di rinnovo). Il classe '88 fin qui non ha disputato una stagione fenomenale viste le premesse, ma il suo valore lo precede e sappiamo bene che l'Europa spesso rivitalizza i campioni annebbiati. Eppure, come i Milan-Arsenal del passato ci insegnano, sono stati spesso giovani "rampolli" a fare la differenza: Boban aveva 25 anni, Boateng 24, esattamente la stessa età di Calhanoglu. E chissà che questo incrocio non possa dargli lo slancio definitivo, come d'altronde accadde anche ai due ex rossoneri. Il Milan proverà quindi ad abbracciare il Bosforo, lo stesso Bosforo che il classe '94 ha deciso di abbracciare in termini di Nazionale, facendo una scelta diametralmente opposta rispetto ad Ozil.