Gazzetta - L'estate amara di Piatek: automatismi da imparare e poca presenza in area

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lunedì 19 agosto 2019, 08:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

L'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport" si è concentrata su Krzysztof Piatek, il bomber rossonero, macinatore di gol sia col Genoa che col Milan, ritrovatosi a secco per tutto il precampionato. Nemmeno un mese fa, dopo la scelta del 9, raccontava di non badare alla scaramanzia, tutti pensavano si sarebbe sbloccato presto, considerando quanto messo in mostra dal Diavolo contro avversarie blasonate. E invece...

LA TATTICA - Il Pistolero non ha mai fatto centro nelle sei amichevoli fin qui disputate, complici alcune occasioni sprecate ed una inusuale mancanza di cattiveria. Va registrato un gol annullato in Kosovo e soprattutto tanto movimento a vuoto. Giampaolo gli chiede movimenti diversi rispetto allo scorso anno: lo si è visto più volte cercare profondità sulle fasce, oppure agire di sponda spalle alla porta. Gli è mancata la presenza in area, sua caratteristica principale, oltre alla scarsa abitudine al nuovo impianto di gioco. Anche a Cesena Piatek si muoveva con una frazione di secondo di ritardo sui suggerimenti di Calhanoglu e Suso.

DIFFICOLTA' DI REPARTO - Una volta appresi gli automatismi il Pistolero si avvicinerà alla porta, ma l'attuale produzione offensiva dei rossoneri non può lasciare tranquilli. Fino adesso, nel precampionato, il Milan ha realizzato soltanto cinque gol: due di Suso, uno di Theo Hernandez, uno di Borini e un autogol. I problemi però non sono soltanto di Piatek: Castillejo non ha caratteristiche da seconda punta, Leao si è mosso bene in Kosovo ma va disciplinato tatticamente, mentre André Silva ha mostrato troppo poco mordente anche a causa del calciomercato.