Festa rinviata, ma il Milan si gode un Romagnoli formato maxi

Festa rinviata, ma il Milan si gode un Romagnoli formato maxiMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
lunedì 12 novembre 2018, 19:00Primo Piano
di Daniele Castagna

Nessuna festa, rimandata dai guastatori Mandzukic e Cristiano Ronaldo, ma la centesima al Milan di Alessio Romagnoli è una gara di quelle precise, pulite. Senza macchie ed errori. Il Diavolo viene sconfitto dalla Juventus, senza dare l'impressione di poter far male alla Vecchia Signora, ma a livello di compattezza difensiva regge, battuto solo dal volo cestistico del croato e dal tap-in facile facile di un cinque volte Pallone d'Oro. Per il resto, i campioni d'Italia in carica non sfondano dalle zone centrali del campo proprio per la presenza del capitano, capace di confermare gli ottimi livelli stagionali. La palma del migliore in campo, soprattutto in una sconfitta, vale poco o niente, ma va dato ad Alessio ciò che è di Alessio.

Dopo la settimana da incorniciare, con nove punti e due gol indimenticabili, il nativo di Anzio affronta il test più difficile della sua carriera: marcare e contenere, dove possibile, il marziano portoghese. Missione compiuta, nonostante il gol dell'ex Real Madrid, perché Romagnoli i contrasti li vince praticamente tutti. Nei duelli aerei sovrasta il lusitano con la sette, impedendogli poi i rifornimenti con tanto di dieci (!) palloni intercettati e spazzati in situazioni di pericolo, tutti nella propria area di rigore. Non era serata da svolazzi o virtuosismi, ma è riuscito con sobrietà a limitare i danni, vestendo i gradi di capitano con orgoglio davanti agli occhi dell'ex Bonucci. Comodamente in panchina a sorridere mentre San Siro era un inferno.

Il resto della gara è un clinic di gestione (97.2% di passaggi riusciti) e guida ai compagni, con solo due falli in novanta minuti ed una lucidità disarmante anche nei momenti più roventi (espulsione Higuaín e successivo alterco con l'arbitro). Un leader, un ragazzo trasformato dalla fascia, nel tanto atteso formato maxi della sua carriera. Chiarezza e leadership anche nella gestione del post, dove era facile attaccarsi agli episodi ma è stato evitato, parlando di superiorità bianconera ed un Higuaín da aiutare e non demonizzare. Difensore, capitano e ragazzo sincero. Robe da dna Milan. Peccato per la festa, ma è solo rimandata.