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Jacobelli: "Mercato, gestione del club, scelte tecniche e futuro immediato: il mio giudizio sul primo anno del Milan cinese"

ESCLUSIVA MN - Jacobelli: "Mercato, gestione del club, scelte tecniche e futuro immediato: il mio giudizio sul primo anno del Milan cinese"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
venerdì 13 aprile 2018, 16:02Primo Piano
di Thomas Rolfi

La redazione di MilanNews.it ha contattato Xavier Jacobelli. Con il noto giornalista, nonchè editorialista del Corriere dello Sport-Stadio, abbiamo tracciato un bilancio del Milan cinese ad un anno di distanza dal closing, analizzando anche anche il presente e il futuro del club rossonero.

13 aprile 2017-13 aprile 2018: un bilancio generale sull'operato della proprietà cinese del Milan.
"E' molto positivo il bilancio, perchè bisogna sempre attenersi ai fatti, visto che noi facciamo i cronisti. E' l'unico metodo efficace. E i fatti dicono che un anno fa si concluse l'operazione di acquisto del Milan da parte della nuova proprietà cinese sulla base di 740 milioni di euro, di cui 520 per l'acquisto del 99,93% posseduto da Fininvest e 220 milioni per accollarsi i debiti della gestione Berlusconiana. Quando si parla dell'operazione dell'acquisto del Milan, non bisogna mai dimenticarsi che la nuova proprietà si è ritrovata con questo macigno nei conti societari, che non ha impedito di investire oltre 240 milioni di euro sul mercato estivo 2017, di operare 11 acquisti, di rifare praticamente la squadra".

Parlando proprio degli acquisti, che giudizio complessivo dà del mercato estivo del club rossonero?
"Se tutti i nuovi acquisti avessero reso secondo le aspettative, il Milan occuperebbe una posizione ancora più elevata. La conferma e il prolungamento di Donnarumma deve essere considerato un acquisto a tutti gli effetti, Bonucci è stato un grande acquisto. Andrè Silva e Kalinic hanno reso in maniera inferiore rispetto alle aspettative. C'è un però, riguardo al numero 9 rossonero: la giovanissima età di Andrè Silva, a mio avviso, gli consentirà di vivere almeno un'altra stagione al Milan. Stiamo parlando di un campione d'Europa in carica, che sarà sicuramente nel Portogallo ai prossimi mondiali. Kalinic può darsi che venga ceduto, perchè il suo rendimento è stato inferiore alle attese. Per contro, però, c'è un ragazzo di 20 anni come Patrick Cutrone, che ha segnato 15 gol tra campionato e coppe. Il Milan credo abbia dei buoni motivi per ritenersi soddisfatto. E' una questione di crescita progressiva".

Si è partiti da Montella e poi si è arrivati a Gattuso, che ha recentemente rinnovato fino al 2021. E' stata la scelta giusta?
"Dal punto di vista squisitamente tecnico, dopo la falsa partenza che, purtroppo, ha portato all'esonero di Montella - dico purtroppo, perchè Montella ha legato il suo nome all'ultimo successo della gestione Berlusconi, la Supercoppa di Lega vinta a Doha contro la Juventus - la dirigenza non poteva fare una scelta più oculata e più saggia che ingaggiare Gennaro Gattuso come nuovo tecnico. E Rino si è guadagnato sul campo questa conferma, addirittura triennale. Secondo me è una mossa felice, perchè dimostra programmazione. Una grande squadra non si costruisce, nè si ricostruisce dall'oggi al domani".

A livello dirigenziale, invece, cosa ne pensa del lavoro svolto nel primo anno da Marco Fassone?
"Il Milan ha imboccato la direzione giusta. Marco Fassone, a mio avviso, sta lavorando molto bene. Le sue dichiarazioni sono stati rassicuranti per i tifosi del Milan, ben sapendo che nella peggiore delle ipotesi, non mancherebbero gli acquirenti e, soprattutto, ci sarebbe dietro Elliott che, come dimostra la vicenda Telecom, mi sembra intenzionato a continuare ad investire in Italia".

Nonostante questo, però, si percepisce grande scetticismo attorno alla nuova proprietà.
"La cosa bizzarra è che, dopo aver tirato il sasso, c'è qualcuno che ha nascosto la mano. Perchè, se io affermo che ci sono dubbi sulla consistenza della proprietà del Milan, poi lo devo dimostrare. E poi i fatti devono confermare queste affermazioni. Questo non è ancora avvenuto, fino a questo momento. Nonostante la stretta da parte del governo cinese agli imprenditori della Repubblica Popolare in materia di società occidentali, di calcio in primis, gli impegni finanziari assunti sono stati mantenuti, ad oggi. Ricorderei anche che la prima decisione operativa del nuovo CdA del Milan fu la liquidazione di 190 milioni di euro di esposizione bancaria con gli istituti italiani. Se il gruppo fosse stato in difficoltà come veniva descritto, questo tipo di operazione non l'avrebbe mai fatto".

Capitolo Fair Play Finanziario, il Milan tra circa una settimana sarà dalla UEFA per discutere il Settlement Agreement: cosa si devono aspettare i tifosi rossoneri a livello di sanzioni?
"Il Milan secondo me ha fatto tutto il possibile. Le condizioni dettate dalla UEFA erano, a mio avviso, insostenibili. Come si poteva prendere dall'oggi al domani la copertura finanziaria totale di un prestito in scadenza ad ottobre 2018? Il Milan non poteva che prendere atto della situazione e pensare al Settlement Agreement. I precedenti di Roma, Inter, Paris Saint-Germain e Manchester City - per citarne solo 4 degli oltre 30 club che hanno dovuto adeguarsi - dicono che ci potrebbe essere una riduzione del numero della rosa per la competizione europa oppure una ammenda, dilazionata in 3 anni e con frazioni alla portata del Milan stesso. La sicurezza ostentata da Fassone, evidentemente, affonda le sue radici nella consapevolezza che tutte le trattative allacciate dal'amministratore delegato per rifinanziare il debito con Elliott o per trovare nuovi partner abbiano esito positivo".

Proiettandoci al prossimo mercato, Marco Fassone ha fatto capire che ci saranno anche delle uscite. Si parla tanto di Donnarumma e Suso ultimamente. Potrebbero essere loro i sacrificabili?
"Donnarumma è uno dei pezzi più pregiato, se non il più pregiato. Però io vorrei anche ricordare che il Milan quest'estate avrà gli incassi già certi delle cessioni di Niang e Lapadula, entrambi in prestito con obbligo di riscatto, e gli introiti della possibile partenza di Bacca. Il che farebbero già un'altra quarantina di milioni di euro in più a disposizione, a prescindere dal futuro di Suso e Donnarumma. Detto questo, l'anno scorso sono arrivati 11 giocatori nuovi e non è rivoluzionando la squadra ogni anno che si costruiscono gruppi vincenti. E' oculata, perciò, la decisione di concentrare gli investimenti in rinforzi mirati, da Milan. In questo momento, però, i rossoneri devono concentrarsi su ben altro".

Ovvero?
"Il Milan deve avere la qualificazione in Champions League come obiettivo. E' vero, la classifica induce a pensare che ci siano pochissime chance, ma ci sono 21 punti a disposizione e molti scontri incrociati all'orizzonte. L'ideale, per il Milan, sarebbe cercare di vincere queste ultime 7 partite, vedendo poi cosa accadrà alle altre squadre. Senza dimenticare, poi, la finale del 9 maggio contro la Juventus in TIM Cup. Vincere quel trofeo significherebbe apporre un sigillo importante sulla prima stagione della rinascita. Quando si fanno i bilanci della proprietà cinese, infatti, non bisogna dimenticare, che negli ultimi 5 anni della gestione Berlusconi il Milan ha vinto solo la Supercoppa di Lega e che, prima di Montella, aveva cambiato ben 6 allenatori".