Cambio di ruolo e nuova vita calcistica: l'esempio di Di Maria per la metamorfosi di El Shaarawy

Cambio di ruolo e nuova vita calcistica: l'esempio di Di Maria per la metamorfosi di El ShaarawyMilanNews.it
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sabato 4 luglio 2015, 14:01Primo Piano
di Pietro Mazzara

Un cambiamento di ruolo per dare una frustata forte e positiva al suo presente e al suo futuro e per mettersi alle spalle, definitivamente, il triste e turbolento passato rappresentato dagli ultimi due anni passati più a curarsi che a giocare. Stephan El Shaarawy si è detto pronto ad affrontare la metamorfosi che gli ha prospettato Sinisa Mihajlovic a Porto Cervo e che è stata ribadita nella giornata di ieri quando sia il tecnico serbo sia il presidente Silvio Berlusconi hanno parlato della possibilità che il faraone cambi ruolo. Non sarà una cosa facile, ci vorrà del tempo per Stephan per metabolizzare una nuova posizione che comporta nuovi movimenti e nuove mansioni. Ma non sempre cambiare ruolo significa doversi ridimensionare, anzi. In Europa ci sono un paio di giocatori che hanno affrontato il processo di arretramento della posizione e ne hanno tratto grande giovamento.

ANCELOTTI DOCET – Gli esempi più calzanti di metamorfosi tattica sono tre giocatori che, non a caso, sono stati riplasmati da Carlo Ancelotti. Si tratta di Angel Di Maria, Isco e James Rodriguez. Questi tre fenomeni del calcio europeo e mondiale sono arrivati al Real Madrid con ruoli totalmente diversi rispetto a quelli attualmente occupati. Tutti e tre, infatti, erano considerati degli uomini estremamente offensivi, con Di Maria che prima faceva l’esterno d’attacco mentre Isco e James hanno visto esplodere la loro carriera da trequartisti. Eppure, sotto la guida di Carletto, hanno saputo rimettersi in discussione, arretrando il loro baricentro, ma diventando forse ancor più forti di quanto non fossero. Di Maria, ad esempio, è stato il capolavoro tecnico-tattico di Ancelotti nell’anno della Decima dove Carlo, costretto a far giocare Bale per l’importanza del suo acquisto, ha arretrato di una ventina di metri la posizione di Di Maria, ottenendone un giocatore devastante e imprevedibile. Stesso discorso lo si può fare per Isco, che nasce trequartista al Malaga, che poi si tramuta in una grande mezz’ala. Anche James ha affrontato lo stesso percorso, con risultati comunque buoni.

VOGLIA – Sull’esempio dei giocatori sopracitati, ecco che anche al Milan si può pensare di fare lo stesso lavoro con El Shaarawy. Stephan ha le doti tecniche e fisiche per cambiare, per diventare quel giocatore che oggi in molti faticano a vedere nei tre di centrocampo, ma che invece potrebbe diventare. Ci vorrà grande voglia e grande abnegazione da parte sua, con Mihajlovic che vuole vincere a tutti i costi questa scommessa. Perché guadagnare tecnica e qualità in mezzo al campo ti può consentire di essere più pericoloso. E su questo ultimo punto, Stephan, non potrà che convenire.