André Silva, sospeso tra potenza e atto: Cutronizzarsi per imporsi e dimostrare, allontanando ogni voce

André Silva, sospeso tra potenza e atto: Cutronizzarsi  per imporsi e dimostrare, allontanando ogni voceMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
giovedì 4 gennaio 2018, 14:30Primo Piano
di Simone Nobilini

Al momento del suo arrivo in rossonero, avvenuto a sorpresa nei primi giorni di Luglio, l'impressione dei più figurava divisa tra dubbio e stupore: 38 milioni di acquisto improvviso e affrettato da un lato, alla prima stagione da professionista con la maglia del Porto, tremendamente futuribile e colpo in prospettiva dall'altro, sul quale anche uno come CR7 ha più volte scommesso come proprio erede in terra lusitana. Con il passare dei mesi, al primo giro di boa di una stagione rossonera 2017/18 decisamente sotto le aspettative, André Silva sembra ritrovarsi tuttavia nello stesso limbo occupato nei giorni del suo sbarco a Milano: una situazione che ora, partita dopo partita e a gerarchie offensive totalmente stravolte, rischia di essersi fortemente complicata sia per il calciatore che per il Milan stesso, tra momentanee (e non) rispettive volontà e necessità.

IL PERCORSO - Da unica prima punta a disposizione di Montella insieme a Cutrone, almeno per le prime gare europee stagionali e le due giornate iniziali di campionato, André Silva era riuscito a fornire subito risposte positive ai tanti dubbi nutriti sul proprio acquisto: le eccessive critiche per gli spezzoni di gara morbidi giocati contro l'Universitatea Craiova spazzati via dai buoni segnali nei match tra Betis e Shkendija, con 3 gol in due gare e tante buone cose fatte sul campo a mostrarne i primi lampi di talento. Il successivo arrivo di Kalinic, utile a fungere da chioccia nelle idee della dirigenza per i due giovani attaccanti rossoneri, ha in realtà progressivamente portato il portoghese ad essere l'attaccante milanista meno impiegato nel corso dell'attuale stagione, penalizzato anche dalla crescita di Cutrone: sparito il bagliore dei cinque gol contro l'Austria Vienna e del timbro contro il Rijeka, la stagione del classe '95 è scivolata lentamente tra una serie di continue esclusioni ed un rendimento sottotono evidente, finendo per rappresentare talvolta la terza scelta tra i bomber a disposizione di Gattuso.

CUTRONIZZARSI PER INCIDERE - Naturale che ora, con un Mondiale in programma a fine stagione (al quale dovrebbe a priori partecipare) ed un girone d'andata complessivamente deludente, le aspettative da ambo i lati crescano in maniera palese: se da un lato, da stellina e colpo offensivo della campagna acquisti rossonera, André Silva si aspettava uno spazio più consistente a propria disposizione (a ragion veduta soprattutto nel periodo di gestione Montella), è altrettanto vero che Gattuso non possa fare a meno di puntare su chi, come Patrick Cutrone, attualmente possieda tutte le caratteristiche in regola per tenersi stretta una maglia da titolare. La soluzione? Non la cessione, soprattutto per il Milan, che difficilmente potrebbe contare su due soli attaccanti per tre competizioni e vedere il proprio, oneroso investimento ripagato a Gennaio da un qualsiasi club interessato: che la concorrenza nel reparto avanzato esistesse, contrariamente a quanto vissuto al Porto, risultava cosa nota. Per superarla, ora, servirà imparare e mettere in pratica un nuovo termine: dopo l'Inzaghizzarsi di Montella, mai troppo notato sul campo sinora, il vocabolario calcistico va aperto ora sul Cutronizzarsi. Voglia, fame e intensità per scalare le gerarchie e cancellare una fragilità ed una scarsa cattiveria viste troppe volte in campo, imparando anche da chi è più piccolo e si sta dimostrando grande. Per sbloccarsi in campionato, magari proprio dalla gara di sabato, e mostrare di valere tanto, per davvero: uscendo da un limbo in cui, ormai da mesi, André Silva figura sospeso a metà tra potenza ed atto.