acmilan - Milan Family, Cutrone: i primi passi. Alla scoperta di Patrick tra aneddoti e inizi

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mercoledì 20 giugno 2018, 20:48News
di Simone Nobilini
fonte acmilan.com

"Quando vedeva la palla, impazziva", racconta mamma Eleonora. La palla, da piccolo, la usava per dormire e per giocarci insieme alla nonna. Amore vero. Adesso quella palla, a soli 20 anni, la spinge in porta a San Siro con una regolarità e una facilità disarmanti. Dopo averlo gustato in campo, è arrivato il momento di conoscere meglio la storia di Cutrone. Le telecamere di Milan TV sono entrate a casa sua, facendo emergere alcuni dei lati più nascosti del ragazzo. Dai primi calci alla Parediense alla scelta dei colori rossoneri: in questo episodio iniziale, attraverso le parole soprattutto della famiglia, spazio a tanti aneddoti legati all'infanzia dello 'scatenato' Patrick.

"Ho iniziato a giocare a calcio alla Parediense, ora diventata Colverde, perchè c'è stata la riunione tra due, tre paesi qui vicino. Mi allenavo coi ragazzi più grandi di me di due anni: il mister una volta mi ha messo in difesa una volta, mi ero arrabbiato e come segno di protesta mi ero accovacciato senza muovermi. Mi ricordo un po' di gol che ho fatto: uno in trasferta, proprio nel giorno in cui mi ha visto l'osservatore del Milan, in cui ho preso palla da centrocampo e, vedendo il portiere fuori, ho fatto un pallonetto da fuori area. Avevo provato all'inizio con l'Inter, poi con il Monza e subito dopo con il Milan, perchè è la squadra che ho sempre tifato, che amavo e che amo. Ma anche perchè mi piaceva la struttura e il progetto che aveva per i ragazzi: non ci ho neanche pensato e ho detto subito "si" al Milan".

"Patrick è sempre stato molto vivace - racconta la madre - da scuola, alle elementari le maestre ci chiamavano continuamente perchè non riuscivano a starci dietro. La nonna materna si metteva a giocare con Patrick per tenerlo buono, impazziva per la palla e a volte se la portava anche a letto per dormire, lo portava dappertutto ed è sempre stata una sua passione". "Era una lotta continua - prosegue papà Pasquale - rompeva sempre qualcosa: dalle piante ai vetri. Il primo giorno di asilo mi chiamarono perchè aveva preso con una pallonata un vetro. Pur di giocare a calcio prendeva anche la nonna per farle fare il portiere. Da piccolini - conclude il fratello Christopher - si è sempre un po' agitati".