esclusiva mn

Serena: "Calhanoglu rinato con Gattuso. Silva? Il gol deve diventare una droga..."

ESCLUSIVA MN - Serena: "Calhanoglu rinato con Gattuso. Silva? Il gol deve diventare una droga..."MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
martedì 13 febbraio 2018, 18:54ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi

La redazione di MilanNews.it ha contattato Aldo Serena. Con l'ex attaccante del Milan abbiamo parlato della vittoria sulla SPAL, della crescita di alcuni giocatori, di Andrè Silva, della prossima partita con il Ludogorets. Infine, un parere di Serena sugli obiettivi nell'immediato futuro della squadra di Gattuso.

Che impressione le ha fatto il Milan contro la SPAL?
"Nel primo tempo il Milan ha provato a fare il suo gioco. Andare in vantaggio subito è stato un toccasana, perchè poi ha potuto gestire una SPAL molto intraprendente sulla destra, con Lazzari che ha messo a dura prova Rodriguez, grazie a una velocità di base rispetto allo svizzero. Da quella parte il Milan ha sofferto. Nel secondo tempo Gattuso ha disinnescato l'intraprendenza di Lazzari, grazie anche all'aiuto di Calhanoglu. Il Milan ha alzato il baricentro e Biglia è cresciuto molto, non avendo più Kurtic a limitarlo, visto che è stato arretrato a centrocampo. Nel secondo tempo non c'è stata partita".

Oltre al lavoro sul collettivo, Gattuso ha avuto un ruolo fondamentale nella crescita di tanti singoli. Ora ci si aspetta che compia lo stesso lavoro con Andrè Silva.
"Sicuramente far salire la condizione generale è stato importante, assieme anche a quelle dei singoli, che ha dato finora grandi frutti. Biglia è cresciuto, ma soprattutto Calhanoglu mi sembra un giocatore rinato, completamente diverso rispetto a quanto visto nella prima parte: adesso è dinamico, fa girare la palla velocemente, è sempre nel vivo dell'azione, anche con molta determinazione. Andrè Silva, secondo me, ha tutte le capacità perchè è un giocatore molto tecnico. Gli manca il furore, la rabbia, quel fuoco dentro che ha Cutrone in area di rigore. Probabilmente Andrè Silva non vive ancora per il gol, ma per la giocata tecnica, per la bellezza più che per la concretezza. Cutrone è il contrario, concreto in maniera assoluta, razionale, non ci sono fronzoli. Per diventare un bomber bisogna avere quello, Andrè Silva deve cercare di rubare a Cutrone quelle caratteristiche".

Non pensa che questa caratteristica sia difficilmente allenabile e sia, invece, più innata?
"Secondo me sì. Per chi vuol diventare bomber e ama la gioia di segnare, la mancanza di gol può diventare come l'astinenza da una droga. Io penso che si possa allenare anche quello, soprattutto se hai giocatori vicino che ce l'hanno. Deve cercare di prendere spunto dai movimenti di Cutrone in area di rigore, non stare mai fermo, cercare sempre la palla, andando incontro al pallone oppure, quando tirano i troppi compagni, correre sempre verso la porta e credere sempre nell'eventuale errore del portiere. Cutrone taglia molto bene dentro l'area e crea gli spazi dietro di sè, dove si inseriscono molto bene i centrocampisti come Bonaventura".

L'occasione per Andrè Silva potrebbe presentarsi già contro il Ludogorets: è l'opportunità giusta per sbloccarsi?
"Non sembra un turno impossibile quello contro i bulgari, quindi un po' di turnover si può anche fare. Anche perchè la rosa del Milan è abbastanza variegata. Fossi in Gattuso, se Andrè Silva dovesse trovare il gol sarei naturalmente felice, ma mi farebbe piacere vedere i movimenti di cui parlavo prima. Il gol può capitare oppure no, dipende da molte situazioni. Sotto il profilo emotivo per un attaccante è chiaro che il gol può aiutare a sbloccarlo e tutto diventerebbe più facile, anche le giocate più difficili. Deve cominciare a fare gol sporchi".

E' ancora possibile il quarto posto o il Milan dovrebbe concentrarsi maggiormente sulle coppe?
"Da dove è partito il Milan e per come si è sviluppata la prima parte di stagione, io sono d'accordo completamente con Gattuso. La squadra deve pensare di partita in partita senza fare calcoli e programmi, cercando di crescere sempre gara dopo gara per quanto riguarda la coesione fra i reparti e la crescita dei singoli. Attraverso questo tipo di mentalità Gattuso è riuscito, secondo me, ad uscire dalle sabbie mobili".