Nodo panchina: perché scelgo Pioli. Ecco in fila tutti i pro e i contro. Cambio idea solo per Antonio Conte

Nodo panchina: perché scelgo Pioli. Ecco in fila tutti i pro e i contro. Cambio idea solo per Antonio ConteMilanNews.it
giovedì 11 aprile 2024, 00:00Editoriale
di Franco Ordine

Quando sarà pubblicata questa rubrica saremo alle prese con la sfida di Europa league di San Siro Milan-Roma. Avvertenza: è inutile attendersi uno spettacolo simile in qualche modo a quello vissuto, via televisione, martedì sera dal “museo” del Santiago Bernabeu. E non solo perché ci sono differenze tra le cifre tecniche delle quattro squadre ma perché vedrete che almeno sulla partenza di Milan-Roma peseranno emozioni, attenzioni eccessive, e anche poca voglia di rischiare. Poiché non ho mai interrogato gli astri per prevedere il risultato di una partita mi astengo e mi limito a cambiare completamente argomento per affrontare un nodo che rischia di strangolare qualsiasi discussione sul futuro.

Ecco il quesito di fondo: cosa fare con Stefano Pioli? Vorrei qui essere didascalico. Al netto di quel che accadrà nelle prossime ore -Roma e derby cioè- penso che pesino sul giudizio negativo dei tifosi da tastiera, dei social insomma, in particolare due fattori: 1) il numero esagerato di infortuni patito nella prima parte della stagione, tra ottobre e novembre; 2) il numero di derby persi e in particolare l’ultimo, 5 a 1, in modo francamente umiliante. Questi sono i suoi “contro”. Passiamo ai “pro”: a) il rapporto eccellente con la rosa di Milanello, compresi quelli che hanno poco praticato lo schieramento titolare; b) aver rimediato alla “strage degli innocenti” nel periodo 2024 con un numero insignificante di infortuni (quello di Kalulu è stato traumatico); c) aver portato il gruppo al miglior livello di condizione psico-fisica nel mese decisivo della stagione. Ok, mi ripetono in privato, ma tu cosa faresti?

Se posso dire la mia mi lancio senza paracadute: considero Pioli l’uomo giusto per completare il potenziamento cominciato l’anno scorso. Durante il prossimo mercato non c’è bisogno di molte pedine per coprire le caselle utili, due o tre al massimo aggiungo. Per completezza di informazione basterebbero un difensore centrale di grande spessore da affiancare a Tomori più un centrocampista difensivo (alla Tonali) e un centravanti che sostituisca Giroud in partenza per gli Usa. E allora puntare su un allenatore che conosce perfettamente e ha allenato il gruppo significa guadagnare tempo (tra europeo e olimpiadi non ne avranno molto i club di serie A), non ricominciare tutto da capo con staff nuovo, metodi nuovi, sistema di gioco nuovo.

A questa mia convinzione aggiungo una sola variante: se il Milan fosse disponibile -e non lo è- a portare Antonio Conte a Milanello allora alzerei le mani e direi così sia. Mi accorgo invece che le possibilità di una clamorosa inversione di tendenza da parte del club sono ridotte quasi a zero. In quest’ultimo caso, parliamoci chiaro, con Thiago Motta in direzione Torino Juventus, chi sul mercato offrirebbe qualche garanzia? I nomi alternativi circolati, scusate la brutalità, non possono essere iscritti in un ideale elenco di tecnici da Milan. Allora, per sintesi, posso concludere l’argomento con questa sintesi: va bene Pioli. Unica variabile la candidatura di Antonio Conte che non è iscritto all’odg di casa Milan. È tutto chiaro? Spero proprio di sì.