Ibra e Fabregas: valutazione a rischio. Bakayoko scombina i piani di Leonardo

Ibra e Fabregas: valutazione a rischio. Bakayoko scombina i piani di LeonardoMilanNews.it
© foto di Stefano Montesi
domenica 9 dicembre 2018, 00:00Editoriale
di Fabrizio Tomasello

C’è voluto poco a silenziare i tanti corvacci ingordi pronti a banchettare sui resti del Milan di Gattuso. È bastata una vittoria tanto sofferta quanto fondamentale contro il Parma, con annessa frenata della Lazio e quarto posto solitario da zona Champions, e come per incanto il coro persistente e fastidioso dei criticoni a prescindere ha smesso di risuonare nell’aria tersa di Milanello. Premesso che basterà altrettanto poco per ridare fiato ai contestatori, oggi sono i numeri a rappresentare  la migliore garanzia dell’ottimo lavoro svolto da mister Gattuso e dal suo staff tecnico. La Gazzetta dello Sport in edicola giovedì ha raffigurato uno spaccato per certi versi perfino esaltante: nella classifica virtuale dell’anno solare in corso il tecnico calabrese è stato in grado di portare il Milan al secondo posto, dietro solo all’invincibile Juventus.
A voi sembra poco? A me personalmente, dopo un quinquennio di amarezze e frustrazioni, ritrovare i ragazzi nelle zone alte della classifica rincuora e rinfranca. E ad ulteriore corredo di una situazione che tende inequivocabilmente verso il sereno c’è un altro dato oggettivo da tenere in considerazione: malgrado una squadra ridotta in mille pezzi, falcidiata dagli infortuni, per molti osservatori e tifosi votata al massacro in questo finale d’anno in emergenza assoluta, il Milan ha conquistato momentaneamente l’obiettivo di inizio stagione. Se pensiamo che da qui in avanti cominceranno a tornare gli assenti, oggi contro il Torino toccherà a Higuain, nelle prossime settimane sarà il turno dei primi infortunati a guarire (Musacchio e Romagnoli), poi soprattutto a gennaio arriverà il generale Leonardo Custer con i rinforzi dal mercato, sarà forse il caso di guardare al futuro con un pizzico di sano ottimismo in più.
“The best is yet to come” dicono gli inglesi, il meglio deve ancora arrivare in casa Milan. Prepariamoci.

A proposito di Leonardo e dei nuovi acquisti a gennaio, oggi si parla tanto della frenata su Ibrahimovic e forse anche su Fabregas. Si ipotizza che il dietrofront sia solo momentaneo e legato all’attesa della sentenza Uefa che potrebbe limitare di molto il mercato rossonero. In realtà dovrebbe trattarsi di due operazioni low cost (Ibra punta a liberarsi dal Galaxy, lo spagnolo a giugno sarà libero a parametro 0), apparentemente non in grado di destabilizzare le ferree regole del fairplay finanziario. Si sussurra anche che la nuova proprietà preferirebbe puntare su giovani capaci di affermarsi e generare plusvalenze (sempre nell’ottica del FPF), anzichè su grandi campioni ormai sul viale del tramonto. Attenzione però, una squadra vincente quale il Milan intende tornare ad essere in tempi molto brevi, non può prescindere da un mix ideale di gioventù/freschezza/esuberanza ed esperienza/carisma/attitudine al successo, qualità queste ultime che Ibra e Fabregas potrebbero dispensare a Milanello a piene mani. Starà a Leonardo e Maldini non sbagliare questo tipo di valutazione.

Una di queste potrebbe riguardare Tiémoué Bakayoko. Il centrocampista francese nelle ultime settimane ha letteralmente ribaltato l’onda lunga dei giudizi negativi accumulati nei suoi primi mesi di vita rossonera, grazie ad una sfilza di partite giocate con un piglio sempre più intraprendente che di fatto l’hanno reso una delle colonne portanti dell’architrave rossonera. Sicuro, brillante, ruvido come ci si aspetterebbe da un colosso di quelle dimensioni, ma anche capace di un tocco elegante di palla e una inaspettata visione di gioco, tanto da far dire a mister Gattuso appena pochi giorni fa: «A livello tattico mi sta sorprendendo. Contro il Parma mi è sembrato di vedere Desailly in campo, anche se forse Bakayoko è ancora più tecnico». 
Niente male per un ragazzo che dopo la sconfitta di Napoli era stato bollato come inadeguato dallo stesso allenatore calabrese. Oggi Bakayoko è diventato un imprescindibile. Molto è dipeso dai tanti infortuni che hanno falcidiato la rosa rossonera e che hanno reso l’ex Chelsea uno dei pochi centrocampisti utilizzabili (nelle ultime 7 partite, 630 minuti giocati tutti da titolare), ma il merito del gigante francese è stato quello di credere nel progetto tattico di Gattuso, sposare l’idea di un cambio di ruolo e calarsi, in alcune circostanze, perfino nella parte del regista centrale dopo il grave ko subito da Lucas Biglia.
Così la nuova vita di Bakayoko ha avuto il potere di sovvertire completamente gli scenari futuri: se fino a qualche settimana fa il suo riscatto dal Chelsea, fissato alla cifra importante di 35 milioni, era francamente da escludere, oggi non lo è più. Chissà che alla fine non possa essere proprio Tiémoué il top player per giugno.