Discutere di calcio non è offendere Gattuso. La maggioranza milanista vorrebbe le 2 punte

Discutere di calcio non è offendere Gattuso. La maggioranza milanista vorrebbe le 2 punte MilanNews.it
giovedì 18 ottobre 2018, 00:00Editoriale
di Franco Ordine

Domenica scorsa, per incarico de il Giornale, ho seguito il debutto di Silvio Berlusconi a Monza in occasione della sfida Monza-Triestina. Al netto dei giudizi espressi sulla politica, ha fatto abbastanza rumore nel grande mondo antico del Milan e dei milanisti, il giudizio del Presidente in vista del derby. Alcuni esponenti di questo esercito di tifosi mi ha puntualmente scritto su Instagram per segnalare l’inopportunità di alcune riflessioni a pochi giorni dall’appuntamento. Se posso intervenire sulla materia senza provocare una guerra di religione o addirittura una scissione, vorrei affermare esattamente il contrario e provare a indicarne le ragioni. Innanzitutto quando parliamo di calcio giocato, il dibattito è naturale oltre che spontaneo. Negarlo, addirittura impedirlo, come qualcuno ha suggerito, saprebbe di violenza ingiusticata. Altro elemento: quando si discute di sistema di gioco, il dialogo diventa ancora più attraente perché coinvolge il gusto e le convinzioni di ciascuno di noi. Infine è fondamentale il tono della discussione. E nel caso di Silvio Berlusconi, parlando del 4-3-3 varato da Gattuso, la frase è stata la seguente: “Seguo con disappunto la scelta tattica del Milan di Gattuso”. La successiva, didascalica spiegazione, è stata ancora più didascalica: “Io prediligo un attacco a due punte con Suso tre-quartista”.

Non colgo nessuna offesa personale nei confronti di Rino che sull’argomento ha già discusso, al telefono, e affettuosamente con il suo Presidente, ma solo una semplice, da tanti condivisa, opinione tecnica. Se si realizzasse un referendum a tinte rossonere, si capirebbe che la stragrande maggioranza dei tifosi milanisti è per un attacco a due punte, con Cutrone al fianco di Higuain più Suso o Calhanoglu alle loro spalle secondo lo schema caro al vecchio Milan e col quale ha vinto scudetti e coppe in 30 e passa irripetibili anni di gloria. Ricordo, per chi avesse memoria, che in passato Silvio Berlusconi ha discusso di calcio con molti allenatori passati da Milanello. Storiche le critiche rivolte a Zaccheroni per il suo 3-4-3 che veniva considerato ad Arcore una sorta di peccato mortale per passare poi al famoso e produttivo “alberello di Natale” ideato da Ancelotti per far coesistere Shevchenko con Rui Costa e Kakà o Rivaldo. Dopo quel derby del 3 a 2, Berlusconi immaginò di mettere per iscritto una prescrizione per Carletto. Di calcio parliamo e non rappresenta certo un attentato alla serenità di Gattuso che ha superato ben altre tempeste mediatiche tipo il nome di Antonio Conte agitato nelle curve della sua attuale stagione. Di quelle bisogna avere timore.