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Una grande classica del passato in una giornata d'altri tempi

di Davide Bin

Il Milan prosegue il suo mese di febbraio terribile con la sfida contro il Napoli; non sarà scontro scudetto come nella scorsa stagione, quando i rossoneri erano primi in classifica e gli azzurri secondi a soli tre punti e il netto 3-0 a favore degli uomini di Allegri fu una delle tappe decisive verso il tricolore; non sarà nemmeno una sfida epica come nelle stagioni a cavallo fra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90, quando le due squadre si contendevano il titolo quasi ad ogni stagione, ma è comunque una partita molto importante per entrambe le formazioni, che cercano il riscatto. Il Milan è reduce dalla deludente sconfitta di Roma contro la Lazio, che sembra aver ridimensionato i sogni scudetto (ma prima di fasciarsi la testa bisogna rompersela, quindi aspettiamo che il distacco di quattro punti dalla Juventus sia reale e non "virtuale", perchè fino a prova contraria i bianconeri non hanno ancora vinto a Parma...), mentre il Napoli sta disputando un campionato inferiore alle attese ed è a ben 14 punti dalla vetta (se non addirittura 17 visto che chi è in testa deve recuperare una partita) e a 11 punti dalla zona Champions, ma stiamo pur sempre parlando di una squadra ancora in corsa in Champions League e in Coppa Italia e che in questa stagione si sta esaltando nelle grandi sfide di campionato e di coppa, lasciando invece incredibilmente per strada tantissimi punti nelle partite apparentemente più semplici. Il Milan deve anche riscattare la netta sconfitta dell'andata, la prima in campionato in un periodo molto delicato, come e più di quello attuale, ma dovrà stare attento ad una squadra che, probabilmente, come d'incanto ritroverà motivazioni e determinazione che non ha mostrato a Genova domenica scorsa e contro il Cesena mercoledì. Purtroppo il Milan di Roma ha deluso e mostrato problemi in ogni reparto: difesa che si è fatta bucare troppo facilmente nel finale di partita, centrocampo incapace di costruire gioco e alzare il ritmo, attacco poco incisivo nonostante il tridente; sembrerebbe un quadro pessimo, ma stiamo pur sempre parlando della squadra seconda in classifica (quindi ce ne sono ben 18 che fino ad ora hanno fatto peggio) e del miglior attacco del campionato (quindi tutte le altre squadre hanno segnato meno), anche se è risaputo che la squadra che vince lo scudetto è quasi sempre quella con la miglior difesa (e, infatti, andate a vedere chi ha la difesa meno battuta) e questo andrebbe valutato anche in sede di mercato, quando si cercano sempre e comunque attaccanti e mai validi rinforzi negli altri reparti. Questo per dire che non bisogna fare drammi, anche se preoccupa questa pericolosa tendenza negativa negli scontri diretti che va immediatamente invertita proprio in quest'occasione, anche se non sarebbe propriamente il caso di parlare di scontro diretto per una partita contro la settima in classifica; comunque è importante ritrovare subito la vittoria e farlo in una partita "di cartello", dimostrando subito che tutte le valutazioni negative che sono state fatte dopo la sconfitta di Roma erano esagerate e che si è trattato solo di un incidente di percorso.

Come già detto, non sarà una sfida scudetto, ma il ricordo andrà sicuramente alle epiche sfide fra il Milan di Gullit, Van Basten e Baresi e il Napoli di Maradona-Giordano-Careca, anche perchè si tratterà di una domenica da vecchi tempi e molto anomala per il calcio moderno: nessun anticipo al sabato, nessun posticipo serale, solo una partita alle 12:30 e tutte le altre in contemporanea alle 15, come piace tanto ai nostalgici del calcio che fu, cioè proprio quello delle sfide scudetto fra Milan e Napoli. Tutto questo per colpa (o per merito, a seconda dei punti di vista) del maltempo e del gelo che hanno convinto la Lega di serie A ad evitare partite in notturna (fra le quali Milan-Napoli che rischiava di essere giocata con una temperatura di -15) ed eventuali altri rinvii (con annesse polemiche) dopo quelli del turno infrasettimanale. Soddisfatti i tifosi da stadio, che eviteranno il congelamento, un po' meno quelli davanti alle televisioni, che non potranno seguire cinque partite in orari diversi e dovranno limitarsi a vederne una fra le tante, mentre negli stadi torneranno di moda le radioline per gli aggiornamenti dagli altri campi, in un'atmosfera davvero da altri tempi e con la possibilità di vedere finalmente una partita alle 15 dopo tante notturne che fanno assomigliare i tifosi, soprattutto quelli delle grandi squadre, a tanti vampiri che si aggirano nella notte, magari in mezzo alla nebbia, fuori e dentro gli stadi. So benisismo che il calcio, soprattutto quello italiano, è in mano alle televisioni che pagano centinaia di milioni di euro e, giustamente dal loro punto di vista, pretendono di imporre giorni e orari delle partite che molto spesso sono contrari al buon senso e seguono logiche solo economiche e televisive (sul divano di casa non fa freddo e non c'è il maltempo), ma questa giornata è una piccola rivincita per i tifosi che si ostinano a frequentare gli stadi (purtroppo sempre meno), che vengono sempre dimenticati, tartassati e abbandonati a se stessi, ma che di fatto sono i più fedeli e appassionati, proprio perchè sopportano disagi e difficoltà per stare vicini alla loro squadra del cuore e in molte occasioni sanno creare spettacolo nello spettacolo con cori, striscioni, coreografie che creano la magica atmosfera del calcio visto e vissuto dal vivo (pensate solo al recente derby tanto per fare un esempio).

Tornando a questioni più squisitamente tecniche, il Milan deve cercare il riscatto, migliorando il gioco e la propria autostima, che le sconfitte inevitabilmente diminuiscono, ma Allegri non ha novità in gruppo, nel senso che nessuno degli infortunati è tornato disponibile; si gioca ogni tre giorni, tutte le partite di questo periodo sono difficili e decisive e, proprio per questo, il tecnico avrebbe l'esigenza di alternare i giocatori facendo un po' di turn-over, ma gli uoimini sono quelli e più di tanto non si può inventare: Mexes al posto di un Nesta in difficoltà, Antonini al posto di Mesbah che ha giocato tre partite consecutive in una settimana, Emanuelson a centrocampo (da vedere se al posto di Ambrosini e Van Bommel con uno di questi due regista centrale) e Seedorf trequartista alle spalle di due punte, una delle quali deve essere necessariamente Ibrahimovic e l'altra dovrebbe essere Robinho (favorito su El Shaarawy); per il resto più o meno la stessa formazione di Roma, che ha mantenuto il possesso palla e il controllo del gioco, ma non ha saputo alzare il ritmo e rendersi pericolosa, se non sporadicamente. La sconfitta è una mazzata sul morale di una squadra che sognava di issarsi temporaneamente in vetta alla classifica e, invece, sembra allergica al primato, contrariamente alla scorsa stagione; Allegri ha detto che il risultato negativo di Roma farà bene al gruppo e non pensa che la sua squadra sia in crisi; si può essere d'accordo, ma proprio per questo bisogna evitare che un momento delicato si trasformi in crisi e per farlo è necessaro battere il Napoli, ritrovando gioco, risultato e morale. Ovviamente servirà il miglior Ibrahimovic, perchè non è un caso che quando lo svedese stecca la partita per il Milan sono grossi problemi: mercoledì si è limitato ad un paio di assist e a qualche conclusione non troppo pericolosa e tutta la squadra ha stentato, mentre quando lui gira al meglio tutti ne trovano giovamento; purtroppo le statistiche dicono che febbraio è un mese difficile per Ibra, che nelle ultime cinque stagioni ha sempre faticato in questo mese soprattutto dal punto di vista realizzativo, ma questo è un mese decisivo per il Milan e il contributo di Ibra è troppo importante, anche se nella scorsa stagione i rossoneri hanno saputo vincere partite importanti e decisive anche senza di lui. Ovviamente non basterà solo un grande Ibra: ci vorranno nervi saldi, grande determinazione, voglia di vincere e massimo impegno da parte di tutti, perchè la stagione sta vivendo il suo momento probabilmente decisivo e bisogna farsi trovare pronti ed evitare altri passi falsi.     


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