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Un punto per uno non fa male a nessuno

di Davide Bin

E finita 0-0 come nella notte dello scudetto all'Olimpico di Roma e non importa se questa volta sono altri a far festa: il pareggio consente all'Udinese di conquistare la qualificazione ai preliminari di Champions League, ma il Milan può chiudere il campionato evitando una sconfitta comunque indolore e dimostrando ancora una volta di avere una difesa pressochè impenetrabile che è stata il vero segreto di questo scudetto, perchè si sa che nel campionato italiano quasi sempre la squadra che si impone è quella con la difesa meno battuta. In questa partita è servita anche un po' di fortuna per mantenere la porta imbattuta, visto che, soprattutto nel finale, l'Udinese ha avuto almeno tre colossali occasioni per vincere, ma ciò non inganni sull'andamento della sfida, perchè il Milan non era in disarmo come si poteva pensare dopo due settimane di festeggiamenti e, nonostante una formazione con qualche cambiamento rispetto a quella titolare, ha fatto la sua onesta figura e, soprattutto nel primo tempo, ha avuto più occasione nitide rispetto agli avversari, comprensibilmente bloccati dall'emozione di trovarsi ad un passo da un traguardo importantissimo e che solo nel finale si sono ricordati di essere una delle squadre che gioca meglio in Italia, mettendo in seria difficoltà i neo-campioni d'Italia. In fondo si sa che in queste occasioni i risultati sono pressochè scontati; un pareggio serviva all'Udinese, un pareggio faceva contento anche il Milan e pareggio è stato con conseguente festa finale per tutti, in particolare per i friulani ma anche per i rossoneri, con Pirlo portato in trionfo dai compagni e commosso nel saluto sotto il settore ospiti dello stadio Friuli in cui c'erano i tifosi rossoneri. L'unico neo della serata è il grave infortunio di Pato, che ha riportato una seria lussazione alla clavicola che gli impedirà di partecipare alla Coppa America con la sua nazionale.

Allegri presenta al Friuli un Milan con qualche novità: la più interessante è Didac Vilà sulla sinistra in difesa, visto che il giocatore acquistato dall'Espanyol a gennaio era una specie di oggetto misterioso e non l'avevamo mai visto in campo; ma c'è anche Amelia al posto di Abbiati, Yepes al centro della difesa, Flamini a centrocampo insieme a Van Bommel e capitan Seedorf, con Cassano a far coppia con Pato, mentre Boateng è il trequartista. Niente ultima maglia da titolare per Pirlo, che va addirittura in tribuna, perchè in fondo la sua avventura al Milan si è già chiusa con l'annuncio dell'addio dato in settimana ed era forse inutile alimentare nostalgie e rimpianti reciproci con l'ultima apparizione. I rossoneri devono onorare l'ultimo impegno di un campionato trionfale e la formazione scelta dal mister è sicuramente competitiva, perchè ci sono molti big e qualche elemento che ha voglia di mettersi in mostra e far bene.

In effetti è un buon Milan quello che fronteggia un'Udinese sicuramente più motivata e decisa a far risultato; qualche intervento "ruvido" in avvio di partita dimostra che forse la lucidità non è quella dei giorni migliori, ma che c'è comunque grande grinta e determinazione anche in una partita che conta poco per i rossoneri; Tagliavento estrae il cartellino giallo per Flamini e Boateng e prova a smorzare l'eccessivo ed immotivato nervosismo dei rossoneri. Come da copione è l'Udinese a far la partita, a pressare e a far gioco; il Milan lascia fare ma si dimostra ordinato e compatto e non disunito e distratto dai troppi festeggiamenti. Il ritmo non è altissimo e nessuno ha interesse ad alzarlo, visto che il pareggio va bene a tutti; le emozioni più forti per i tifosi friulani vengono, così, dal tabellone che comunica i cambiamenti di risultato a Lecce, dove è di scena la Lazio, ma la qualificazione ai preliminari di Champions con il pareggio non è mai a rischio. L'occasione più ghiotta per l'Udinese è un tiro di Di Natale che sbatte sul palo con Amelia sulla traiettoria, mentre nel finale di tempo è il Milan ad avere le occasioni migliori e più nitide, con uno splendido tiro al volo di Boateng che finisce alto di poco, un rasoterra di Cassano fuori di un niente e qualche buona combinazione fra i giocolieri rossoneri (Seedorf, Pato, Cassano...) che possono giocare in scioltezza e senza pressioni e provano a costruire qualche azione spettacolare.

Nella ripresa c'è Emanuelson al posto di Van Bommel (problema muscolare per lui) ma non cambia il copione della partita: l'Udinese controlla il gioco, il Milan si limita ad evitare eccessivi problemi e nella prima parte del tempo ci riesce. Purtroppo la notizia peggiore è il già citato infortunio alla spalla di Pato, che esce in barella sostituito da Robinho e applaudito da tutto lo stadio; complimenti allo sportivissimo pubblico friulano, perchè questa è una scena non molto consueta negli stadi italiani. Il finale di partita è una sofferenza per il Milan, perchè l'Udinese accelera, si scrolla di dosso la paura e sfiora ripetutamente il gol del vantaggio; Amelia è bravissimo su Di Natale e Sanchez e addirittura strepitoso quando va a respingere il rigore tirato dal capocannoniere del campionato e decretato per un netto fallo di Seedorf sullo scatenato Sanchez; poi un bellissimo tiro di Inler con una stranissima traiettoria va a colpire prima la traversa, poi il palo e torna in campo e, infine, c'è una prolungata mischia in area stile flipper, in cui il pallone rimbalza come impazzito fra le gambe di attaccanti e difensori ma non entra in porta e finalmente la difesa rossonera, come sempre guidata dal solito splendido e impeccabile Thiago Silva, riesce a liberare l'area. L'Udinese spinge ma non passa, il Milan soffre ma resiste e negli ultimi minuti Allegri concede qualche minuto anche al terzo portiere Roma, l'unico che non aveva ancora messo piede in campo. Finisce 0-0 e mentre l'Udinese fa festa, i rossoneri si dedicano a portare in trionfo Pirlo, nel frattempo sceso dalla tribuna; il regista va verso la Sud che gli dedica cori e uno striscione di saluto e ringraziamento per dieci anni splendidi; il giocatore si commuove e piange e con questa bella scena cala definitivamente il sipario sul campionato rossonero, che si chiude con un risultato positivo e la difesa imbattuta, due costanti dell'intera stagione che ha visto il Milan conquistare meritatamente il 18° scudetto ed interrompere l'egemonia nerazzurra; da questa sera i cugini devono scucirsi lo scudetto dalle maglie e consegnarlo ai rossoneri perchè i campioni d'Italia siamo noi e si può continuare a far festa!


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