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Un Milan a due volti con luci e ombre

di Davide Bin

Quando pareggi 2-2 una partita nella quale dopo metà del primo tempo eri sotto di due gol, la prima cosa che pensi è di aver scampato il pericolo e aver guadagnato un punto, ma poi rivedi mentalmente la partita e ti accorgi che, dopo la clamorosa sbandata iniziale, c'è stato più Milan che Lazio e che, dopo aver riequilibrato il punteggio con due gol in 12 minuti, i rossoneri avrebbero anche potuto e dovuto vincere e, quindi, il sollievo si trasforma in rimpianto per un'occasione forse sprecata di iniziare il campionato con una clamorosa ed esaltante vittoria in rimonta. Partita spettacolare e divertente, soprattutto nel primo tempo, grazie a due squadre che hanno mantenuto le promesse della vigilia e si sono affrontate a viso aperto cercando la vittoria. Come sempre in queste occasioni bisogna solo decidere se vedere il bicchiere mezzo vuoto di un Milan che ha traballato in difesa e sprecato molte occasioni da gol, o preferire il bicchiere mezzo pieno di un Milan che ha saputo reagire dopo un avvio choccante, ha rimontato quasi subito il doppio svantaggio e ha sfiorato in piu' di un'occasione la vittoria. Tutto ciò dimostra che abbiamo ammirato un Milan a due volti, come già accaduto molte volte anche nella scorsa stagione, che è partito male ma poi ha reagito rabbiosamente e, soprattutto, ha mostrato molte luci in attacco e, sorprendentemente, molte ombre in difesa, che nello scorso campionato era stata un baluardo insuperabile e, invece, questa volta si è fatta spesso infilare e sorprendere, in occasione dei due gol ma non solo. Tutto ciò dimostra che c'è ancora molto da lavorare per raggiungere la forma migliore e non potrebbe essere altrimenti, visto che siamo solo alla prima giornata di campionato.

Il campionato di Milan e Lazio inizia in un anomalo venerdì sera di settembre, perchè i rossoneri hanno deciso di preparare al meglio la supersfida al Barcellona stellare, chiedendo un ulteriore giorno di anticipo; le cifre parlano di quasi 50000 spettatori sugli spalti di San Siro, ma la sensazione è che ce ne siano un po' meno e, probabilmente, ciò si spiega con il fatto che non sono presenti tutti gli abbonati. Dopo il rinvio della prima giornata per le note vicende legate al contratto collettivo dei calciatori, c'è tanta voglia di calcio vero nei tifosi e a San Siro c'è molto entusiasmo per la prima esibizione dei rossoneri da detentori dello scudetto; la prima partita di campionato è un po' come il primo giorno di scuola: si ritrovano i vecchi amici dopo la pausa estiva, si riprendono le solite abitudini e ci si appresta a vivere una lunga avventura di nove mesi, pronti ad incitare i ragazzi in campo, a soffrire e, magari, a gioire insieme.
Allegri presenta un Milan molto simile a quello che ha conquistato lo scudetto quattro mesi fa e l'unica novità è la presenza di Aquilani al posto di Van Bommel, che va in panchina; in attacco c'è Cassano e non Pato al fianco di Ibrahimovic, mentre per il resto la formazione è quella ipotizzata da tutti alla vigilia.

In avvio si capisce subito che sarà una partita equilibrata e combattuta: parte forte il Milan, con Boateng che sfiora il gol e Aquilani che addirittura se lo divora, ma la risposta della Lazio è inaspettata e tremenda: Mauri fa quello che vuole sulla destra (lato sinistro della difesa del Milan) e imbecca per tre volte gli attaccanti laziali; nella prima occasione i compagni arrivano in ritardo, ma nelle successive due sono implacabili e prima Klose di piede, poi Cissè di testa battono Abbiati e, soprattutto, fanno fare una brutta figura ad un irriconoscibile Nesta, beffato e sorpreso in entrambe le occasioni. Sconcerto sugli spalti, perchè nessuno si aspettava un avvio così negativo, soprattutto dopo aver ascoltato le parole di Allegri che alla vigilia aveva catechizzato i suoi dicendo che questa era la partita più importante da qui a fine dicembre, per mantenere alta la concentrazione e non rischiare di pensare già al Barcellona; evidentemente i suoi ragazzi non lo hanno ascoltato, ma fortunatamente la reazione c'è e parte dalla curva, che non si scoraggia e prosegue ad incitare a gran voce i ragazzi nonostante il pesante passivo. Aggiungiamoci anche che fra i due gol laziali il Milan aveva provato a farsi male da solo, con Gattuso e Nesta che si erano scontrati al limite dell'area, spianando la strada a Cissè; fortunatamente Abbiati aveva respinto il tiro del francese e Klose aveva messo fuori da ottima posizione, altrimenti il passivo sarebbe stato ancor più pesante e, forse, irrecuperabile, ma ciò dimostra che la retroguardia rossonera e tutta la squadra sono davvero in bambola e hanno iniziato il campionato in modo terribile. L'ingresso di Van Bommel al posto di uno stralunato Gattuso sistema un po' le cose, il Milan comincia a macinare il suo gioco e i risultati si vedono: Cassano e Aquilani triangolano, il barese serve un delizioso assist a Ibra che deve solo appoggiare in rete un gol che ricorda molto il primo di Pechino nella Supercoppa italiana, anche se questa volta l'assist è rasoterra e il gol di piede, ma lo schema è identico a dimostrazione che il gioco rossonero ha basi solide. Una dozzina di minuti dopo è Boateng a suonare la carica con un violento tiro sul primo palo che Bizzarri devia in angolo; dalla bandierina Aquilani scodella al centro e Cassano si improvvisa ariete segnando di testa. San Siro esplode perchè la grande paura è passata e ora si può addirittura sognare la vittoria. Il Milan ci crede e prova a spingere, ma la Lazio continua ad essere pericolosa e Hernanes grazia Abbiati e tutta la retroguardia rossonera, sbagliando di piatto all'altezza del dischetto del rigore. Un tiro alto di Van Bommel chiude un primo tempo divertente e ricco di emozioni, in cui il pubblico non si è sicuramente annoiato.

Il Milan riparte forte nella ripresa e Ibrahimovic si cala nel ruolo di uomo assist: sua l'imbeccata che Cassano trasforma in un tiro a fil di palo; suo il cross sul quale Boateng prova uno spettacolare quanto cervellotico tuffo di testa rischiando di rimetterci una spalla; suo l'assist ancora per Cassano che colpisce il palo. Tanto Milan, ritmo sempre alto nonostante il caldo e Lazio ora più rintanata nella sua metà campo ma sempre potenzialmente pericolosa. Dopo aver cercato la via della rete, Cassano torna a sfornare assist e Boateng ringrazia provando a sorprendere Bizzarri che, invece, è attentissimo e smanaccia via il pallone. Ora il Milan ci crede davvero e con lui tutto il pubblico, ma la Lazio rischia il colpaccio quando Cissè sfrutta un altro svarione rossonero e s'invola verso Abbiati che esce a vuoto, ma per fortuna Nesta riscatta la sua fin qui scialba prestazione con un intervento miracoloso che vale come un gol segnato. Inizia la serie delle sostituzioni e nel Milan entrano Nocerino al posto di Aquilani in un curioso turn-over fra nuovi arrivati e Pato al posto di un Boateng acciaccato alla spalla. Ora il caldo e la fatica si fanno sentire, le squadre sono stanche e perdono brillantezza e il ritmo cala; il Milan non molla, ma l'urlo del gol rimane strozzato in gola al popolo rossonero sia quando Ibra scarica addosso a Bizzarri da favorevole posizione, sia quando Pato tira alle stelle in modo goffo, facendo calare il sipario sulla sfida, che si chiude con l'ira di Cassano (ammonito) e di tutto il pubblico nei confronti dell'arbitro Rocchi che concede il calcio d'angolo e la conseguente ultima speranza per il Milan ma non lo fa battere, venendo sommerso anche dai fischi dell'indispettito pubblico rossonero.

Un pareggio non particolarmente negativo, sia perchè anche nello scorso campionato il Milan aveva pareggiato in casa contro la Lazio, sia perchè si ha l'impressione che contro questa Lazio non sarà facile fare risultato. Ottima la prestazione di Cassano (un gol, un assist vincente più tanti altri, un palo colpito e un altro gol sfiorato di pochissimo), buona quella del suo partner d'attacco Ibra, nonostante la solita stanchezza nel finale di partita (lo svedese arriva sempre stravolto alla fine), arrembante Abate sulla fascia destra, positivo Aquilani che ha alternato buone giocate a comprensibili impacci tipici di chi si è appena calato in una nuova realtà, generoso e grintoso come sempre Boateng; negativa, invece, la prestazione di Nesta, inaspettatamente impacciato e in difficoltà e per una volta permettetemi di criticare un po' le scelte di Allegri, che ha schierato Abbiati e Gattuso non al meglio (e lo si è visto) e ha tardato molto, forse troppo, a togliere Boateng dopo l'infortunio alla spalla; forse anche il mister ha bisogno di completare la preparazione e di rodarsi bene in questa prima fase di stagione! Battute a parte, per ora va bene così, un pareggio alla prima giornata di campionato si può archiviare senza fare drammi, ma bisogna al più presto registrare una difesa troppo ballerina e rifinire la preparazione se si vogliono migliorare prestazioni e risultati. Ora si può pensare alla trasferta di Barcellona, ma ci vorrà un altro Milan al cospetto di Messi e compagni o, meglio, ci vorrà per novanta minuti il Milan grintoso e volitivo che dopo il terribile avvio di partita ha rimontato e messo alle corde la Lazio, prima di rallentare vittima della stanchezza e del caldo, un Milan battagliero che ha comunque divertito ed esaltato il pubblico rossonero che, come sempre, apprezza molto chi non molla mai e reagisce davanti alle difficoltà di una partita tutta in salita ma comunque conclusa in modo positivo... seppur a metà.


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