Ultimo sforzo prima della sosta
Le buone notizie sulla salute di Antonio Cassano hanno rasserenato l'ambiente in casa Milan; Fantantonio ha scoperto l'origine del suo malessere, è stato operato, ora dovrebbe essere guarito e fra qualche mese tornerà in campo; ovviamente, però, anche lui entra nella lista dei "lungodegenti" rossoneri (gli altri sono Flamini e Gattuso), ma in casi come questi il sollievo per l'uomo Cassano è naturalmente superiore al dispiacere per l'atleta Cassano che starà lontano per molto tempo dai campi da gioco, ma prima o poi lo rivedremo divertire la gente con le sue magie e questo è ciò che più conta in questo momento, perchè la paura è stata tanta. Facile ipotizzare che sarà proprio Fantantonio, seppur fisicamente assente da San Siro, uno dei più acclamati dal popolo rossonero in occasione della partita contro il Catania, poi, ovviamente, bisognerà sforzarsi di pensare solo ad una partita solo apparentemente facile. La squadra di Montella è in gran forma, gioca un buon calcio, è reduce dall'esaltante vittoria contro il Napoli e in precedenza ha battuto anche l'Inter, ha fatto soffrire la Juventus costringendola al pari e ha anche pareggiato all'Olimpico contro la Lazio; ovvio, scontato e meritato l'appellativo di "ammazzagrandi" e ciò deve mettere in allarme la squadra di Allegri, anche perchè, dopo un periodo abbstanza tranquillo sotto questo punto di vista, il Milan torna in piena emergenza per le assenze: di Cassano si è già detto, Pato tornerà solo dopo la sosta, Nesta si è bloccato a Minsk per problemi muscolari ed è in dubbio (eventualmente Yepes al suo posto), Mexes è nuovamente convalescente per l'infortunio alla mano, proprio ora che stava rientrando in gruppo e poi ci sono anche le squalifiche di Nocerino e Boateng a complicare i piani dell'allenatore rossonero. Per fortuna sono pienamente recuperati Seedorf e Van Bommel e queste sono le uniche buone notizie in questa settimana un po' tribolata, caratterizzata anche dallo scialbo pareggio di Minsk contro il Bate Borisov che, comunque, non è completamente amaro, ma almeno "agrodolce", visto che, unito alla vittoria del Barcellona a Praga, ha consentito ai rossoneri di qualificarsi agli ottavi di finale con due turni di anticipo. In Bielorussia il Milan ha interrotto la serie di vittorie consecutive fra campionato e Champions, ma lo ha fatto in modo indolore e, quindi, se proprio bisognava lasciare qualche punto per strada, meglio averlo fatto quando contava meno. Ora bisogna ripartire e fare un ultimo sforzo prima della sosta per gli impegni della nazionali; Allegri aveva chiesto un filotto di successi per ritrovarsi in testa o quasi alla classifica e l'obiettivo è quasi stato raggiunto, ma la squadra ha speso molte energie psico-fisiche (pensiamo solo alla rocambolesca impresa di Lecce) e ha bisogno di tirare il fiato. La classifica è notevolmente migliorata rispetto ad un mesetto fa: quarto posto a soli due punti dalla vetta e con la sensazione che il cammino verso lo scudetto potrebbe essere un lungo duello con la Juventus, che sembra la rivale più accreditata e non solo perchè è attualmente in testa alla graduatoria. Certo affrontare un impegno insidioso con ben sette assenze non è il massimo, ma per fortuna arriva la sosta che permetterà qualche recupero sul fronte infortunati e consentirà di riposare, lavorare sul piano fisico e riordinare le idee, come già successo ad ottobre, quando un Milan reduce dalla figuraccia rimediata allo Juventus Stadium e da un periodo negativo, si ricompattò e pose le basi per il riscatto e per un periodo decisamente più positivo che prosegue tuttora. Ora la situazione è più facile da gestire rispetto ad allora e bisogna solo proseguire così e non perdere il ritmo, ma un po' di sosta (ovviamente non per tutti) in una stagione frenetica e zeppa di partite ogni tre giorni sarà utile. A proposito di calendari impazziti, finalmente all'undicesima giornata (decima effettiva) il Milan gioca una partita alla domenica pomeriggio, cioè all'orario una volta "canonico" delle 15; ormai i tifosi rossoneri sono come dei "vampiri" che si aggirano per gli stadi solo di notte, quasi fossero allergici alla luce del sole e, invece, sarebbe bello che ogni tanto la partita allo stadio tornasse il classico svago domenicale; purtroppo nemmeno questa volta vedremo la luce del sole, viste le pessime previsioni del tempo e comunque si tratterà di un'eccezione in una lunga lista di anticipi e posticipi serali che riprenderà prontamente dopo la sosta. Effetti del calcio moderno ormai totalmente in balia delle televisioni che decidono a loro piacimento giorni e orari della partite, fregandosene delle esigenze dei tifosi "da stadio" e delle stesse squadre, al punto che, non so se ci avete fatto caso, dopo aver costretto molte squadre a giocare alla 12:30 quando era ancora estate, con il sole a picco e temperature inaccettabili, in dicembre, cioè uno dei mesi più freddi dell'anno, ci saranno un paio di giornate senza partite all'ora di pranzo (con temperature un po' più miti) ma con più anticipi e posticipi serali (quando si congela...), tanto per non farsi mancare nulla sul piano dell'illogicità, perchè logica direbbe che bisogna giocare di sera in estate e di giorno in inverno e, invece, nel calcio succede il contrario. Purtroppo ormai la situazione è questa, prendere o lasciare e in effetti molti tifosi hanno "lasciato" nel senso che gli stadi sono sempre più vuoti, compreso San Siro, soprattutto nelle partite di campionato. Speriamo solo che ci sia il giusto sostegno alla squadra nella partita contro il Catania, sfida complicata e insidiosa per molti motivi e in cui l'incitamento del cosiddetto "12° uomo" può risultare fondamentale, per superare di slancio un altro ostacolo e proseguire l'inseguimento alla vetta della classifica.