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Tutto facile per un bel Milan

di Davide Bin

Il Milan torna alla vittoria in casa dopo quasi un mese e mezzo (ultimo successo casalingo la sera di San Valentino contro il Bologna), ottiene il terzo risultato utile consecutivo e la seconda vittoria di fila senza subire gol, prosegue la striscia positiva record contro il Chievo, collezionando l'ennesima vittoria di una lunga serie, interrotta solo dallo scialbo pareggio della partita di andata e dimostra di aver ritrovato gioco e personalità che sembravano irrimediabilmente perduti nel momento della crisi e delle tante sconfitte. Sono molte, quindi, le buone notizie per Seedorf e per tutto il popolo rossonero al termine della partita contro il Chievo, che ha portato altri tre punti per alimentare la classifica, ovviamente ancora non da Milan e per riaccendere una flebile fiammella di speranza per un posto in Europa League, ancora lontano ma che potrebbe tornare abbordabile se la striscia positiva dovesse proseguire nelle prossime settimane. Balotelli è tornato a segnare con continuità, Kakà è sempre il solito trascinatore e in una partita importante a livello personale (festeggiava le 300 partite in rossonero con la fascia di capitano al braccio) ha trovato una doppietta che ha reso davvero magica la sua serata; anche gli altri trequartisti hanno giocato tutto sommato benino pur sbagliando molto (soprattutto Honda in fase conclusiva), mentre centrocampo e difesa hanno sofferto poco perchè il Chievo è stato davvero poca cosa. In questi casi viene sempre da chiedersi dove finiscano i meriti di chi vince dominando e dove inizino i demeriti di chi perde mostrandosi troppo remissivo, ma siccome il Milan veniva già da un successo con annessa buona prestazione a Firenze, forse è davvero tutto oro quel che luccica, anche se non bisogna illudersi che tutti i problemi siano risolti e, soprattutto, ormai è tardi per risollevare le sorti di un'intera stagione, anche se non è mai troppo tardi per dare qualche soddisfazione ai tifosi.

Seedorf conferma la formazione iniziale di Firenze, limitandosi a sostituire gli squalificati Mexes e Constant con Zaccardo ed Emanuelson; per il resto tutto invariato a centrocampo e in attacco, a dimostrazione che forse il tecnico olandese ha trovato l'assetto giusto, ha finito gli esperimenti e ha una formazione base da proporre da qui alla fine del campionato. San Siro è sempre più vuoto e desolante: ormai si è capito che nemmeno tutti gli abbonati vengono puntualmente a seguire una squadra che in questa stagione ha deluso profondamente e gli spazi vuoti sugli spalti sono sempre più vasti e anche in Curva Sud si sta larghi, anche se gli ultras rossoneri, dopo la contestazione di Milan-Parma, sono tornati ad incitare e sostenere la squadra. Ci vorrà ben altro Milan in futuro per tornare a vedere uno stadio pieno e ribollente d'entusiasmo e per quanto riguarda questa specifica partita, anche il nome dell'avversario non fa certo da traino per convincere la gente a venire allo stadio.

Il Milan parte forte e sblocca subito il risultato dopo soli quattro minuti: sul bel cross di Rami, Balotelli trova la zampata vincente da pochi passi che non dà scampo ad Agazzi. In questi casi sbloccare il risultato è sempre la cosa più ardua e il fatto di esserci riusciti repentinamente è un grosso vantaggio, anche perchè il Chievo fatica a reagire e il Milan continua a imperversare almeno fino a metà tempo. Dopo la bella conclusione di Taarabt che costringe alla deviazione Agazzi, arriva anche l'unico tiro in porta del primo tempo dei clivensi, una conclusione di Bentivoglio che Abbiati deve respingere e questa sarà davvero l'unica insidia per il portiere rossonero. Il Milan dopo l'avvio dirompente frena un po', ma trova ugualmente il raddoppio: Honda fa la cosa più bella di tutta la sua partita "agrodolce" (buone giocate ma anche clamorosi errori) pennellando un perfetto assist a palombella per Kakà, che stoppa di petto e fulmina Agazzi. Il doppio vantaggio placa quasi definitivamente gli ardori dei rossoneri, che ora si possono limitare ad attendere e ripartire, ma riescono comunque a sfiorare il tris, se non fosse che Honda si dimostra davvero sciagurato, sparando alle stelle da favorevolissima posizione un pallone solo da spingere in rete e vanificando una spettacolare azione firmata Taarabt-Balotelli. Nel finale di tempo si fa male Muntari, che esce in barella sostituito da Essien e il Milan va al riposo con un vantaggio rassicurante, anche perchè ha di fronte un Chievo fin troppo remissivo e già rassegnato alla sconfitta.

Stesso copione scontato nelle ripresa e il Milan pensa bene di evitare qualunque rischio chiudendo subito la partita: Agazzi respinge miracolosamente un colpo di testa di Honda, ma l'azione prosegue e Kakà estrae dal cilindro una magia della sue, un tiro a giro dalla distanza che si insacca al sette, scatenando il boato di San Siro, estasiato dalla prodezza del campione; settimo gol in campionato per Ricky, davvero un buon bottino. La partita in pratica finisce qui e Seedorf può effettuare un paio di cambi: Poli rileva Essien, Robinho entra al posto di Kakà, che riceve la meritata standing ovation. Il Chievo riesce a colpire un palo dierttamente da calcio d'angolo, con una strana traiettoria che inganna Abbiati, salvato dal palo e dai compagni, ma questo, insieme a un tiro di Radovanovic nel finale che sfiora lo stesso palo, è in pratica l'unico vero rischio corso dal Milan nella ripresa. Il Milan continua a giocare bene, divertire e divertirsi, anche se il ritmo fatalmente non è più quello dei primi minuti; la dimostrazione che tutto gira alla perfezione almeno per una sera è Balotelli che corre e lotta anche sul 3-0, punteggio che rimane tale fino alla fine, perchè in pieno recupero Zaccardo abbatte Thereau in area e provoca il rigore che lo stesso Thereau calcia sulla traversa, negando alla sua squadra anche il gol della bandiera. Alla fine ci sono applausi per tutti, visto che è arrivata una vittoria corredata da bel gioco, ma serviranno ulteriori conferme per poter dire definitivamente che il Milan è guarito, anche se questa ministriscia positiva ha rasserenato l'ambiente e ora il futuro sembra un po' meno nero e nebuloso.


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