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Troppo Real per questo Milan

di Davide Bin

E' arrivata la prima sconfitta in partite di novanta minuti del pre-campionato rossonero ed è un risultato che fa male, visto il punteggio: il Milan subisce cinque gol dal Real Madrid e detta così può sembrare tanto un'umiliazione e la conferma che la squadra di Allegri non può essere competitiva ad alti livelli, perchè è bastato alzare l'asticella della difficoltà e confrontarsi con una delle migliori squadre del mondo per veder crollare le poche certezze costruite in queste settimane, ma stiamo pur sempre parlando di calcio d'agosto e, quindi, risultati e prestazioni vanno valutati e soppesati attentamente, per non lasciarsi andare ad un pessimismo cosmico e, al contrario, non esaltarsi troppo quando, come è avvenuto nei giorni scorsi, si battono i campioni d'Europa del Chelsea o lo SAchalke 04. Certo non fa piacere subire la classica "manita" nemmeno in amichevole, ma bisognerà pur sempre considerare che quattro di questi gol sono arrivati nella ripresa, quando il già ampio divario fra un Real pressochè identico a quello della scorsa stagione e un Milan molto indebolito per i motivi che tutti sappiamo, è ulteriormente aumentato, visto che Allegri ha inserito praticamente tutti i giocatori a sua disposizione, mentre in avvio di ripresa Mourinho ha, un po' maliziosamente e furbescamente, addirittura migliorato la sua formazione, con tre cambi che l'hanno avvicinata ancora di più a quella "tipo". Già nel primo tempo il Milan aveva sofferto e lasciato l'iniziativa agli avversari, ma si era difeso con ordine, lasciando poche occasioni nitide da gol agli avversari e faticando molto a proporsi in avanti, anche se era riuscito a pareggiare l'iniziale gol di Di Maria con una splendida rete di Robinho a conclusione di un'azione fantastica e spettacolare che, di fatto, è davvero l'unica cosa positiva da ricordare in questa partita; nella ripresa, invece, una difesa modificata già dall'inizio per tre quarti (i due terzini e un centrale) è andata subito in evidente affanno, ha subìto due gol e altre occasioni clamorose (un palo e una traversa) e poi è definitivamente crollata nel finale, dopo un timido tentativo di reazione rossonera nella parte centrale del tempo. Il Real Madrid ha dominato e vinto nettamente e meritatamente, il Milan deve meditare ma non farsi deprimere da una sconfitta grave ma pur sempre giunta in amichevole, quando ci si può anche permettere svarioni e imbarcate di questo genere, perchè non ci sono punti in palio e classifiche da migliorare, ma solo da valutare il lavoro fatto fino a quel punto. Il Milan del primo tempo ha retto abbastanza bene l'urto e siccome è questa la squadra per il momento più vicina a quella titolare, è da qui che bisogna ripartire, con la consapevolezza che c'è molto da fare ma che non è tutto da buttare, perchè quattro gol sono arrivati con una formazione molto lontana da quella che giocherà dal 26 agosto in poi.

Quando ci sono in campo due squadre che hanno vinto complessivamente ben 16 coppe dei Campioni, non si può parlare di semplice amichevole, ma il Milan è ancora in pieno periodo di "lavori in corso", non ha ancora la rosa al completo (e chissà quando mai ce l'avrà, visti i tempi lenti del mercato rossonero) e deve valutare progressi e regressi contro una delle squadre più forti del mondo, che ha cambiato pochissimo rispetto alla scorsa stagione e, quindi, ha già schemi e automatismi consolidati; un banco di prova durissimo, quindi e l'asticella della difficoltà si alza moltissimo, forse troppo, rispetto alla precedente partita, vinta in scioltezza contro i modesti honduregni del Deportivo Olimpia. Allegri schiera una difesa tutta italiana (Abate, Antonini, Bonera e Acerbi), un centrocampo tutto grinta e sostanza (Ambrosini, Nocerino e Flamini) e un tridente senza un vero centravanti, anche perchè non ce l'ha (Robinho, Boateng e Cassano). Il tentativo è quello di difendersi con ordine e ripartire in velocità e il progetto funziona decentemente nel primo tempo: la partita la fa il Real, ma si limita a tiri dalla distanza e tanti calci d'angolo, perchè la difesa rossonera è un muro di gomma che respinge quasi tutto e ciò conferma la giustezza della parole di Allegri di qualche giorno fa ("Stiamo difendendo meglio rispetto alla scorsa stagione", parole che sembrano paradossali parlando di un reparto che ha perso Thiago Silva e Nesta); il gol del Real nasce da una prodezza di Di Maria dalla distanza che sfrutta il fatto che Abbiati sia fuori dai pali dopo una respinta di pugno, ma il Milan non si demoralizza e trova in pochi minuti il raddoppio con un'azione spettacolare: Cassano lancia Nocerino, che vede e serve Robinho al centro dell'area; il brasiliano beffa Casillas con un delizioso colpo di prima d'esterno destro e fa capire che giocando palla a terra e in velocità questo Milan può far male anche ad una potenza del calcio europeo come il Real Madrid. Insomma il primo tempo non è poi malaccio e fa ben sperare, anche se il divario fra le due squadre è già evidente e facilmente pronosticabile, considerando la qualità delle due rose. A proposito di qualità delle rose, questa va valutata anche in base alla cosiddette seconde linee e questo, forse, è il grosso problema rossonero in questo momento: il Milan al completo può anche far una discreta figura contro chiunque, quando viene infarcito di "riserve" la qualità cala paurosamente e il secondo tempo contro il Real Madrid lo dimostra impietosamente: Allegri dà spazio a tutti fin dall'inizio del secondo tempo, mentre Mourinho fa qualche cambio ma inserisce potenziali titolari più che riserve e la sfida, già abbastanza sbilanciata dalla parte delle "merengues" diventa un autentico massacro: Ronaldo spadroneggia e segna una doppietta, Amelia (entrato al posto di Abbiati) vede spuntare maglie bianche da tutte le parti e in un paio di occasioni viene salvato dai pali della sua porta, altrimenti il passivo prenderebbe quasi subito quelle proporzioni ampie ed umilianti che, invece, assumerà solo nel finale, quando anche Kakà infierisce sui suoi ex (o prossimi?) compagni con tre assist per altrettante reti.

Non era un mistero che il Real fosse in questo momento molto più forte di un Milan indebolito rispetto alla scorsa stagione e che sta tentando di costruire qualcosa di nuovo, perchè non ha più giocatori che da soli risolvono la partita e deve puntare non più sulle individualità, ma sul collettivo, sul gioco, sulla solidità del gruppo e sulla voglia dei giocatori di costruire una squadra in cui tutti si danno una mano reciprocamente e compensano con impegno, concentrazione e determinazione le lacune tecniche che le cessioni dei top-players e dei "senatori" hanno aperto in una squadra che fatalmente in questo momento non è competitiva ai massimi livelli; la netta sconfitta contro il Real lo ha dimostrato, ma il primo tempo ha mostrato anche quelle buone caratteristiche appena citate e ha fatto capire che in fondo Allegri sta laorando bene e sta costruendo qualcosa di buono. I risultati di agosto contano poco e questo vale per le vittorie esaltanti come per le sconfitte umilianti; il primo vero risultato che conta sarà il 26 agosto e non avere impegni ufficiali (preliminari di coppe europee o supercoppe) fino a quella data è un vantaggio che Allegri deve sfruttare per finire in modo proficuo questo pre-campionato e continuare a gestire al meglio il gruppo che ha a disposizione, in attesa di innesti in arrivo dal mercato che possano alzare sensibilmente la qualità della rosa e colmare le lacune (come quella della prima punta forte fisicamente). Non è bello perdere 5-1, nemmeno contro una squadra teoricamente molto più forte e dalla rosa ampia e di grande qualità, ma meglio ora che più avanti, magari nel girone di Champions League. A volte anche le sberle possono servire ed avere un effetto positivo e, in fondo, si sapeva che questo Milan poteva andare incontro a brutte sorprese, nonostante i buoni e confortanti risultati delle scorse amichevoli, ma c'è ancora tempo per lavorare e migliorare, prendendo spunto da quel poco di buono che si è visto, soprattutto nel primo tempo, in una squadra che ci mette impegno, grinta e determinazione e queste sono sempre qualità che possono fare la differenza. Aggrappiamoci a questo per vedere un raggio di sole anche laddove sembra tutto nero, anche perchè non si gioca sempre contro un Real Madrid così e questa è già una buona notizia!        


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