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Tanto rumore per nulla

di Davide Bin

Ci siamo lasciati alle spalle una settimana difficile e complicata, iniziata proprio lunedì scorso in occasione della conferenza stampa di Filippo Inzaghi per la presentazione del DVD dedicato alla sua carriera; poco prima dell'arrivo di Pippo, fra i giornalisti presenti all'evento si è diffusa la voce che i siti francesi stavano dando la notizia della cessione di Thiago Silva al PSG come praticamente già conclusa e ciò ha fatto capire che probabilmente il Milan stava facendo sul serio e poteva davvero arrivare a cedere uno dei giocatori più forti e decisivi presenti in rosa per assicurarsi una cifra sicuramente importante e irrinunciabile. Come è andata la trattativa lo sapete bene tutti e non è il caso di riassumere cose ampiamente risapute, ma chissà perchè in fondo me l'aspettavo che sarebbe finita così e per questo ho evitato di scrivere parole inutili e sconvenienti quando tutto il popolo rossonero si stava (giustamente) ribellando ad una cessione che sembrava sicura e che avrebbe significato che il Milan abdicava da grande squadra e si rassegnava ad un destino da compagine di secondo piano in campo europeo. Thiago Silva sembrava già un giocatore del Paris Saint Germain, la società Milan si sarebbe consolata sistemando il bilancio e, magari, reinvestendo in parte sul mercato la cifra (ma per prendere chi?) e ai tifosi rossoneri non restava che rassegnarsi ad un'altra cessione dolorosa come quelle di Shevchenko e Kakà; nell'aria, però, c'era quel senso di "deja vu" perchè ad inizio 2012 era successa la stessa cosa e, infatti, è andato in scena un remake dell'affare Pato, con gli stessi attori protagonisti (a parte il giocatore, ovviamente): Galliani che parte per Parigi per incontrare l'amico Leonardo e trattare la cessione di un pezzo pregiato della rosa rossonera, ma poi, quando la trattativa sembra conclusa e i tifosi sono delusi e infuriati, arriva il "dietrofront" ordinato dal presidente Berlusconi che blocca tutto, rinuncia ad una cifra "mostruosa" e fa bella figura ricevendo ringraziamenti sentiti e doverosi dai tifosi rossoneri. Qualcuno ha maliziosamente parlato di operazione costruita ad arte per far fare bella figura alla società rossonera e, in particolar modo, al presidente in un momento delicato e difficile in cui il Milan non può mantenere le promesse di grandi acquisti e prova a sentirsi comunque protagonista sul mercato con le "grandi rinunce"; qualcun altro ha puntato sul fatto che i massimi dirigenti rossoneri, ispirati e invitati a riflettere da Barbara Berlusconi, abbiano capito che cedere Thiago Silva avrebbe sì portato circa 50 milioni di Euro nelle casse rossonere, ma poi il Milan avrebbe rischiato di perdere nell'immediato futuro la stessa cifra sotto forma di mancati introiti per la fallita qualificazione alla Champions League nella prossima stagione; inoltre anche chi si era ormai rassegnato alla cessione di Thiago Silva, sperava almeno di consolarsi con qualche grande acquisto in quest'estate appena iniziata, quindi il tesoretto di 50 milioni andava in parte reinvestito, invece ora la società rossonera, avendo rinunciato a questa cifra impressionante ha un credito di riconoscenza nei confronti dei tifosi, che non possono più pretendere altro (ovvero acquisti) e, infatti, Galliani ha fatto subito notare, appena tornato da Parigi, che in pratica il mercato rossonero si è già chiuso ancor prima di iniziare e che cambierà qualcosa solo se si presenterà un 'occasione ghiotta come quella di Nocerino un anno fa. Insomma la vicenda si è chiusa con il classico lieto fine e verrebbe da dire "...e vissero tutti felici e contenti!", ma è davvero così? Forse l'apparenza inganna e la situazione non è così idilliaca come sembra: prima di tutto chi rappresenta il giocatore ha colto la palla al balzo e ha fatto notare che questa trattativa ha dimostrato che Thiago Silva è il giocatore più importante del Milan e come tale deve essere trattato (ovviamente in termini di ingaggio) e considerando il lauto stipendio di Ibrahimovic, sembra chiaro che il Milan dovrà al più presto adeguare il contratto del giocatore con un robusto aumento e ciò diminuirà le già scarse risorse da investire sul mercato; inoltre questa vicenda ha dato l'impressione di una società non più ermetica e impermeabile alle tentazioni, ovvero a grandi offerte per i propri campioni, quindi c'è sempre il rischio, anche in questo mercato appena iniziato, che qualche altro campione rossonero possa essere ceduto in caso di offerte interessanti; aggiungiamo anche che ciò che è successo qualche anno fa con Kakà lascia sempre il timore che il ripensamento sia solo temporaneo e che la cessione sia stata solo rinviata di qualche mese o stagione e chiudiamo con il dire che quando l'euforia del popolo rossonero si sarà smaltita e si tornerà a ragionare con razionalità e non solo con il cuore, si scoprirà che la squadra rimarrà quella che è, ovvero sicuramente forte e competitiva (come ha ampiamente dimostrato anche nella scorsa stagione) ma non ad altissimi livelli e che i rinforzi richiesti non arriveranno proprio perchè la società ha dovuto fare un sacrificio enorme rinunciando ad una cifra che avrebbe sistemato il bilancio e semplificato il mercato. Tenere Thiago Silva e farne una colonna portante del Milan del futuro (magari addirittura il capitano) è sicuramente importante e dà l'impressione che la società voglia rimanere nell'elite europea, mentre cedere un pezzo così pregiato l'avrebbe derubricata a società di secondo piano soprattutto in ambito europeo; Allegri è soddisfatto perchè il presidente ha mantenuto (nonostante la tentazione di cedere all'offerta) la promessa fatta nell'incontro di Arcore a campionato appena concluso; i tifosi sono soddisfatti perchè le loro proteste, diventate poi preghiere, sono state esaudite; Barbara Berlusconi è soddisfatta perchè è stata ascoltata quando ha provato a spiegare che la rinuncia a Thiago Silva poteva portare più problemi (anche economici) che vantaggi; Galliani forse è un po' meno soddisfatto perchè continua a fare su e giù da Parigi per niente e, soprattutto, ora ha poco o nulla a disposizione per il mercato in entrata, ma lui è un genio del mercato e riesce a "fare le nozze con i fichi secchi" (ricordatevi Nocerino...) e qualcosa sicuramente si inventerà. Insomma il mercato e l'estate sono appena iniziati, ma la sensazione è che il Milan abbia già vissuto le emozioni più intense di questo periodo in cui di solito si costruisce la squadra per la stagione successiva; è stata una settimana di ansia e tensione ma, in fondo, c'è stato solo tanto rumore per nulla e il Milan vuole ripartire da Thiago Silva e dagli altri giocatori già in rosa per riscopirsi grande in Italia e in Europa; non sarà facile ma senza Thiago sarebbe stato certamente più difficile!    


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