Qualcuno ci faccia capire...
La classica conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore Brocchi sembra aver riportato il sereno in casa Milan dopo l'improvviso temporale che ha spazzato via Mihajlovic, ma dubbi e domande che angosciano i tifosi rossoneri rimangono all'orizzonte come minacciose nubi. Il Milan apre l'ennesima nuova era degli ultimi anni, affidando la guida tecnica della squadra a Cristian Brocchi, fino a lunedì allenatore della Primavera, quindi la società che si vantava di avere un certo stile e di non esonerare gli allenatori (ovviamente quando si vinceva un anno sì e l'altro pure...) si ritrova con il quinto tecnico diverso in poco più di due anni: cacciato Allegri nel gennaio del 2014, si sono avvicendati sulla panchina rossonera Seedorf, Inzaghi, Mihajlovic e ora Brocchi al quale, a scanso di equivoci, rivolgo subito un sentito "in bocca al lupo", perchè lo scetticismo e la diffidenza non riguardano lui, che ha il diritto di venir giudicato dopo aver lavorato e dimostrato le sue doti, quanto un evidente stato confusionale nel quale sembra essere piombata una società che brancola nel buio e naviga a vista in molte sue scelte. La conferenza stampa non ha chiarito molti dubbi sorti in queste ore, perchè non era compito di Brocchi, perchè Berlusconi era assente, perchè Galliani non si è certo dato la zappa sui piedi da solo affrontando certi argomenti e perchè chi avrebbe avuto la possibilità di farlo non ha posto domande evidentemente considerate scomode e fastidiose. Ecco allora che certe domande provo a pormele da solo, ovviamente in modo retorico e ben sapendo che non arriverà alcuna risposta dai diretti interessati. Prima di tutto, perchè Mihajlovic? Perchè in estate è stato scelto un allenatore che notoriamente non dà un bel gioco alla squadra, che non punta sul possesso palla e sul dominio territoriale, ma gioca di difesa e ripartenza e sfrutta altre armi come la grinta e la determinazione, che non è certo milanista (e non sono stato certo io a dire: "Il Milan solo ai milanisti") ma, anzi, in passato aveva apertamente dichiarato che non avrebbe mai allenato il Milan e che, dulcis in fundo, ha un carattere totalmente incompatibile con quello del presidente Berlusconi e, infatti, gli screzi in questi mesi non sono certo mancati? Una decisione bizzarra quando c'era la possibilità di scegliere Sarri, capace di far giocare bene l'Empoli e che ora sta svolgendo un egregio lavoro a Napoli e spero vivamente che ciò non sia dipeso davvero dal fatto che l'allenatore toscano va in panchina in tuta e ha simpatie per la sinistra, perchè sarebbero davvero motivazioni ridicole, ma anche in questo caso la domanda sarebbe legittima. La convivenza fra allenatore e presidente/proprietario è stata fin da subito difficile, perchè il tecnico serbo non gradiva le "intrusioni" presidenziali e il presidente non accettava di sentir dire che poteva parlare di calcio solo perchè l'allenatore glielo consentiva, ma proprio per questo bisognava fare "prevenzione" con decisioni diverse in estate. Una volta scelto Mihajlovic, però, bisognava proteggerlo e lasciarlo in pace, almeno fino a fine stagione, invece fin dall'autunno sono iniziate le ultime spiagge, le minacce di esonero dopo le sconfitte, le riappacificazioni dopo le vittorie, le promesse di tenerlo fino a fine stagione alle quali seguivano a stretto giro di posta nuove critiche e minacce e con questo clima è davvero difficile lavorare con serenità.
La seconda domanda nasce altrettanto spontaneamente: perchè mandare via Mihajlovic a sei partite (più la finale di Coppa Italia) dalla fine della stagione? In fondo, fino a prova contraria, l'obiettivo minimo stagionale (il ritorno in Europa) era ancora garantito con il sesto posto e, inoltre, c'è la finale di Coppa Italia contro la Juventus che Mihajlovic ha conquistato (pur con un cammino molto facile simile a un'autostrada) e che aveva il diritto di giocarsi con la sua squadra; proprio pochi giorni fa il presidente aveva affermato che, addirittura, in caso di conquista della coppa avrebbe potuto anche confermare Mihajlovic per la prossima stagione. Forse, paradossalmente, proprio questa promessa è stata fatale al tecnico serbo, perchè la buona prova di sabato del Milan contro la Juventus ha fatto capire che in fondo esisteva una possibilità, seppur remota, di giocare alla pari e magari battere in partita secca la corazzata bianconera e ciò ha spaventato Berlusconi che avrebbe dovuto mantenere la promessa senza una reale voglia di continuare il conflittuale rapporto con Mihajlovic, altrimenti non avrebbe senso un esonero dopo una delle migliori partite della squadra in questo campionato al netto del valore dell'avversario, visto che il Milan è rimasto in partita per più di un'ora e solo un "mostruoso" Buffon ha salvato più volte la Juventus dal subire altri gol e dalla sconfitta. Anche l'ingenerosa affermazione che non si è mai visto il Milan giocare così male sembra scorretta: forse il presidente ha la memoria corta, perchè anche nel recente passato si è visto di peggio e comunque tutti più o meno concordano sul fatto che Mihajlovic abbia fatto quel che poteva con una rosa di scarsa qualità, senza grandi campioni e che vale il posto che occupa in classifica. Berlusconi giustamente vuole capire perchè in estate ha investito decine di milioni sul mercato e i risultati sono questi, ma la colpa non è certo di Mihajlovic (oltretutto, come al solito, poco ascoltato in sede di mercato) e, quindi, eventualmente andava esonerato qualcun altro e, come è stato sottolineato anche nel comunicato della Curva Sud, tra i responsabili c'è anche lo stesso presidente, perchè proprio tale carica obbliga a controllare l'operato degli altri dirigenti ed eventualmente sostituire chi commette errori anche gravi, come quello di investire un centinaio di milioni di euro sul mercato senza portare a casa veri campioni ma solo buoni giocatori che non garanitiscono il salto di qualità (cosa evidente già in estate a chi si intende di calcio...). In conferenza stampa Galliani ha ammesso che quando le cose vanno male tutti sono responsabili, ma chissà perchè da due anni abbondanti pagano solo gli allenatori, mai i dirigenti e raramente i giocatori, visto che la rosa non è mai stata stravolta e, soprattutto, migliorata in qualità come pretendeva Seedorf (cacciato proprio per aver detto apertamente e direttamente ai tifosi che la rosa sarebbe stata da cambiare almeno per tre quarti).
Sta di fatto che per l'ennesima volta si riparte da capo, con un nuovo allenatore che ha idee diverse dal precedente e anche ciò porterà un po' di confusione nel gruppo; oltretutto si tratta di un allenatore "a tempo" al quale non è stato rinnovato un contratto in scadenza a giugno e che, quindi, potrebbe salutare dopo soli quaranta giorni di lavoro e lasciare il posto a qualcun altro in caso di risultati non soddisfacenti, non avendo nemmeno il paracadute del contratto da rispettare. Galliani ha promesso che la volontà è di proseguire con Brocchi anche nella prossima stagione e che, comunque, un posto per Brocchi nel Milan ci sarà sempre, magari tornando a fare il tecnico della Primavera, ma ormai pochi credono davvero fino in fondo alle parole dei dirigenti del Milan, spesso smentite dai fatti, altrimenti tutto questo polverone non sarebbe stato alzato e Mihajlovic sarebbe ancora l'allenatore del Milan come era stato detto solo qualche giorno fa. Come si dice da anni ci vorrebbe un po' più di chiarezza e di onestà anche e soprattutto nei confronti dei tifosi, sempre più disorientati, perplessi, delusi e disillusi; il popolo rossonero vuole capire il perchè di certe scelte, ammesso che un vero perchè ci sia, vuole sapere che futuro avrà questa squadra e questa società e questo è il primo dovere dei dirigenti nei confronti di chi ha il Milan nel cuore e non solo a parole!