Prima rimonta e bel poker per chiudere in bellezza il 2015
Al terzo tentativo arriva la tanto sospirata vittoria contro una provinciale in questo mese di dicembre che doveva essere quello del filotto di vittorie per lanciarsi verso l'alta classifica e, invece, rimarrà quello dei rimpianti per quattro punti gettati banalmente al vento, anche se il poker di reti in rimonta a Frosinone mitiga un po' l'amarezza e unito alla vittoria di Genova in Coppa Italia dimostra che forse il Milan è uscito dal momento delicato e può guardare al futuro e al nuovo anno solare con serenità e rinnovato entusiasmo. Non è, comunque, tutto oro quel che luccica: non inganni il risultato, perchè il Milan ha sbagliato ancora una volta l'approccio alla partita, ha regalato un tempo agli avversari, si è complicato la vita e poi, finalmente, ha saputo reagire e rimontare, cosa che non era ancora riuscita in questa stagione. Le quattro reti della ripresa hanno fatto dimenticare gli stenti del primo tempo e quel gol subìto lasciando un'autentica autostrada davanti a Ciofani, che ha ringraziato e fatto sognare l'impresa alla neopromossa fino a quando il Milan non si è risvegliato, mostrando finalmente orgoglio e voglia di riscatto.
Mihajlovic affronta l'ultima sfida prima della sosta natalizia con quelli che ormai si possono definire i suoi fedelissimi: davanti a Donnarumma la linea difensiva è composta da Abate, Alex, Romagnoli e De Sciglio; a centrocampo c'è un po' di emergenza per le assenze degli squalificati De Jong e Kucka e allora ecco una mossa coraggiosa e offensiva, ovvero il rilancio di Honda ad affiancare i centrali Montolivo e Bertolacci, con Bonaventura sull'altra fascia, mentre in attacco c'è la coppia Bacca e Niang, con Luiz Adriano dato per titolare e, invece, ancora dirottato in panchina. Al Matusa è gran festa per l'arrivo di una grande del calcio italiano e c'è una discreta presenza anche di tifosi rossoneri nel settore ospiti, con la solita assenza di striscioni e bandiere se si eccettua quella dedicata a Baresi.
Partita aperta e combattuta fin dall'avvio: Frosinone senza timori reverenziali e subito pericoloso con Soddimo che impegna Donnarumma, ma il Milan risponde a crea una doppia clamorosa occasione, però Leali è reattivo e bravissimo sulle conclusioni ravvicinate di Niang prima e Bacca poi in area piccola. Tocca ancora al Frosinone rendersi pericoloso con Gori e poi arriva il gol del vantaggio per i padroni di casa: centrali di centrocampo e di difesa rossoneri si aprono come il Mar Rosso davanti a Mosè e Ciofani può involarsi indisturbato verso Donnarumma e batterlo senza problemi. Sembra l'ennesima partita compromessa per un Milan che non ha mai rimontato dopo essere passato in svantaggio e la reazione non troppo convinta nella seconda metà del primo tempo pare confermare questa sgradevole sensazione, visto che come sempre il centrocampo non garantisce adeguato filtro (come dimostra l'azione del gol), ma nemmeno riesce a costruire gioco e l'unica vera occasione arriva quando Gori salva in modo provvidenziale su Bonaventura, ancora una volta uno dei migliori nonostante le non perfette condizioni fisiche.
Per fortuna nelle partite di calcio esiste l'intervallo, che permette agli allenatori di catechizzare a dovere una squadra che non sta rendendo come dovrebbe; evidentemente Mihajlovic è bravo a toccare le corde giuste, visto che nella ripresa torna in campo un altro Milan, che sfiora subito il pareggio con un diagonale a lato di Honda e poi lo trova subito dopo, quando lo stesso Honda diventa uomo assist e serve Abate che pareggia con un efficace tiro a incrociare. Significativo l'abbraccio del terzino rossonero con Mihajlovic, visto che l'allenatore era in discussione, la sua panchina sembrava traballare e, quindi, meglio mettere in chiaro che la squadra è con lui e non rema contro. Il gol mette le ali al Milan che dopo soli cinque minuti completa la rimonta: azione un po' caotica ma efficace, con una verticalizzazione di controbalzo di Montolivo, prolungata da Bertolacci per Bonaventura, che riesce ad anticipare Leali consentendo a Bacca di segnare da zero metri il più facile dei gol. Ora il Milan controlla senza problemi la partita perchè il Frosinone è stordito e confuso dal doppio schiaffone; fortunatamente i rossoneri questa volta riescono ad approfittare dell'improvviso nervosismo degli avversari e provano a chiudere la partita con il terzo gol: Alex svetta indisturbato in area e trasforma in gol il cross dalla bandierina di Niang. Sembra fatta e Mihajlovic dà spazio a Luiz Adriano togliendo Niang, ma evidentemente con questo Milan non si può mai stare tranquilli ed ecco che Dionisi può riaprire la partita con un bel colpo di testa in torsione che dimostra ancora una volta che la retroguardia rossonera è tutt'altro che ermetica. Bisogna soffrire fino alla fine e Mihajlovic alza gli argini nei minuti di recupero inserendo Poli al posto di Bacca, ma l'ansia sparisce a qualche secondo dalla fine, quando Bonaventura insacca il gol che chiude definitivamente la sfida e regala al Milan tre punti importanti per chiudere in bellezza il 2015 e passare un sereno Natale.
L'orgoglio rossonero, stuzzicato negli spogliatoi da mister Mihajlovic, consente al Milan di debellare finalmente il mal di provincia, di realizzare la prima rimonta stagionale e di chiudere il 2015 al sesto posto, con vista sulla zona Europa, distante solo quattro punti; certo aumentano i rimpianti, perchè se avesse battuto Carpi e Verona il Milan ora sarebbe al fianco della Roma a quattro punti dalla vetta, ma queste ultime due vittorie in trasferta, a Genova in Coppa Italia e a Frosinone, hanno sicuramente rilanciato il Milan, che può guardare al futuro con ottimismo ed entusiasmo. Bisogna lavorare e migliorare ancora, limitando gli errori e moltiplicando le cose buone, per provare a colmare il divario che separa, non solo in classifica, il Milan da chi sta davanti, ma vincere aiuta a vincere, soprattutto con un bel poker in rimonta, sicuramente il modo migliore per augurare buone feste al popolo rossonero, felice di salutare finalmente un 2015 avaro di soddisfazioni, ma almeno chiuso in modo positivo.