Prima l'illusione, poi la delusione...sintesi di una stagione
Il risultato è lo stesso di domenica scorsa a Bergamo, la sequenza delle reti pure, con il Milan passato in vantaggio per primo e poi rimontato e battuto 2-1, ma la prestazione è molto diversa e al netto del valore dell'avversario, ovviamente molto superiore rispetto all'Atalanta, ciò significa che almeno sul piano della motivazione e dell'orgoglio il Milan è migliorato e se non altro il lungo ritiro è servito a ricompattare una squadra che sembrava smarrita e che ha ritrovato quella combattività che all'inizio del 2016 aveva permesso di inanellare una sequenza di nove risultati utili consecutivi e di vincere nettamente il derby. A proposito di derby, il gol di Alex ha illuso che si potessero rivivere come d'incanto quelle splendide sensazioni contro l'altro avversario "storico", ovvero la Juventus, ma alla fine sono stati i bianconeri a sorridere ed esultare per una vittoria che li avvicina al quinto scudetto consecutivo ma che è stata sofferta proprio per la grande prestazione del Milan, che soprattutto all'inizio dei due tempi ha sfiorato più volte il gol, ma che ha mostrato i soliti limiti difensivi e, soprattutto, non è riuscito a reagire in modo adeguato quando si è ritrovato in svantaggio. Ancora una volta in questa stagione ci si è illusi ma poi si è rimasti delusi, anche se questa volta i giocatori sono comunque usciti fra timidi applausi di consolazione, perchè il popolo rossonero ha apprezzato l'impegno, la volontà, l'orgoglio che hanno fatto digerire un po' meglio una sconfitta comunque amara, visto che si trattava di una delle ultime occasioni per dare un senso diverso a un'altra stagione sofferta. L'altro motivo di consolazione viene dalla classifica, visto che ancor prima dell'inizio della sfida contro la Juve è arrivata la notizia della sconfitta del Sassuolo, che permette ai rossoneri, pur battuti, di mantenere il prezioso punticino di vantaggio sugli emiliani e quel sesto posto che rappresenta il confine fra il fallimento totale (ulteriore esclusione dall'Europa) e un traguardo minimo, anche se il fatto di contendersi con il Sassuolo una posizione di rincalzo in classifica non era certo l'obiettivo di inizio stagione.
Notte speciale a San Siro, dove va in scena una grande classica del calcio italiano che è stata spesso scontro diretto per lo scudetto, è stata addirittura una finale di Champions e a fine stagione sarà anche finale di Coppa Italia. Per una sfida del genere San Siro si presenta finalmente gremito e ribollente d'entusiasmo: i tifosi rossoneri sognano la vittoria di prestigio, importante più per il morale che per una classifica non certo esaltante, anche se c'è la prospettiva di blindare il sesto posto che vale l'Europa League, mentre quelli bianconeri vogliono una vittoria che potrebbe essere decisiva per la conquista dello scudetto e, infatti, sono molto numerosi e un po' ovunque, non solo nel settore ospiti, cosa ampiamente prevedibile ma comunque "fastidiosa" perchè non sembra di giocare davvero "in casa". Al momento dell'entrata in campo delle squadre l'atmosfera è quella delle grandi occasioni e vanno in scena ben due coreografie; la solita della Curva Sud realizzata con le plastiche (FORTI SEMPRE, slogan della curva) e con uno striscione in transenna (ASSENTI PRESENTI, altro slogan della curva) e una "insolita" ma doverosa nel settore arancio dedicata a Cesare Maldini (CIAO CESARE realizzato con le plastiche e striscione ETERNO ROSSONERO che dal secondo anello cala verso il primo); con le squadre ancora allineate, dopo l'inno della serie A va in onda sui tabelloni un filmato dedicato a "Cesarone" accompagnato dagli applausi di tutto il pubblico, per dare l'ultimo saluto a un grande milanista ma anche un grande del calcio italiano. La nota stonata al momento dell'annuncio della formazioni è rappresentata, invece, dai tanti fischi per Allegri, ora allenatore avversario ma che comunque rimane il tecnico dell'ultimo scudetto rossonero e che qualcosa di buono al Milan l'ha fatto e per questo meriterebbe un po' di riconoscenza, anche perchè il tempo ha dimostrato che anche le sue teoriche colpe non erano solo sue, ma soprattutto di chi gli aveva progressivamente smantellato la squadra con cui aveva vinto il tricolore.
Mihajlovic recupera alcuni giocatori importanti come Alex in difesa e Kucka, Montolivo e Honda a centrocampo e sceglie Balotelli come patner di Bacca; per il resto è il solito Milan, che ha il dovere di riscattarsi dopo la brutta figura di Bergamo e di dimostrare che il ritiro ha avuto una certa utilità. In effetti l'avvio di partita è promettente, i rossoneri sono intraprendenti e coraggiosi e provano a sorprendere la Juve. Un tiro cross di Abate quasi inganna Buffon e rimbalza sul palo esterno, poi Balotelli impegna severamente il portiere bianconero con una splendida punizione destinata all'angolino basso ma disinnescata in modo miracoloso da Buffon che poi si ripete sul tentativo di tap-in di Antonelli. Dopo un avvio difficoltoso caratterizzato da finte incomprensibili e passaggi agli avversari, Balotelli dimostra di essere ispirato con un bello slalom fra gli avversari e dal corner indirizza il pallone sulla testa di Alex che insacca in tuffo e fa esplodere San Siro. Vantaggio insperato alla vigilia del match ma tutto sommato meritato, peccato che dura poco; la Juve reagisce, Donnarumma disinnesca Lichsteiner prima e Marchisio poi ma dopo soli nove minuti la difesa rossonera si addormenta, Romagnoli sbaglia il disimpegno e Morata può servire Mandzukic che si trova solo davanti a Gigio e lo batte inesorabilmente. Nel finale di primo tempo la partita rimane equilibrata e senza grandi sussulti: ci prova Honda con un tiro sul quale Buffon è insolitamente un po' incerto, risponde Lichsteiner che non inquadra la porta. Quando le squadre tornano negli spogliatoi per l'intervallo la sensazione è che il pari sia tutto sommato giusto, anche se un buon Milan ha davvero ben impressionato soprattutto chi temeva una figuraccia e una netta sconfitta e ha meritato gli applausi che lo accompagnano al riposo.
Stesso copione nella ripresa: il Milan prova a sorprendere ancora una Juventus abbastanza sorniona e per poco non riesce a riportarsi in vantaggio, visto che Buffon compie un primo miracolo sul tiro di Bacca e un secondo ravvicinato su Balotelli, riuscendo a deviare la palla sulla traversa; SuperMario poi insacca con la mano, quindi gol annullato e ammonizione, ma il n° 45 rossonero è motivato e ci riprova con un bel tiro dalla distanza che finisce alto di poco. Quando sembra che il Milan possa ancora prendere il sopravvento, arriva prima il campanello d'allarme, sotto forma di palo colpito da Pogba che fa tremare il popolo rossonero, poi la doccia fredda: sugli sviluppi di un calcio d'angolo Abate salta fuori tempo sul secondo palo e consente a Pogba di arpionare il pallone e battere Donnarumma; altro errore della difesa rossonera e puntualmente la cinica Juventus non perdona e si ritrova in vantaggio senza nemmeno meritarlo troppo. Il Milan è rimasto in partita per più di un'ora, ma accusa il colpo e fatica a reagire; Mihajlovic prova a rianimare la squadra con le mosse dalla panchina: prima abbozza un tridente con Adriano al posto di Honda, ma dopo pochi minuti torna sui suoi passi togliendo Balotelli (che già credeva di dover uscire alla prima sostituzione) e inserendo Boateng. La Juventus controlla bene il finale di partita, anche perchè il Milan non sembra avere la forza per trovare il pareggio, collezionando solo qualche innocuo calcio d'angolo e alla fine resta l'amaro in bocca per una sconfitta in qualche modo prevista e prevedibile ma in fondo non meritata, perchè a conti fatti un pareggio sarebbe stato più giusto. I giocatori del Milan vengono applauditi per l'impegno ma la delusione resta e ora l'appuntamento è per la finale di Coppa Italia, contro lo stesso avversario e, si spera, con la stessa voglia di far bene.
Terza sconfitta nelle ultime cinque partite, in cui il Milan ha conquistato solo due punti; andamento lento per i rossoneri, ma si spera che la buona prestazione serva a caricare il gruppo per un dignitoso finale di stagione in cui c'è da proteggere il sesto posto in campionato e provare a conquistare la Coppa Italia. Il gol di Alex e un Milan coraggioso e orgoglioso hanno illuso i tifosi, rimasti poi delusi da un'altra rimonta subita e dalla settima sconfitta consecutiva contro i rivali bianconeri. E' una sconfitta che sembra l'immagine di una stagione, iniziata con buoni auspici e illusioni estive ma poi proseguita con poche luci e molte ombre e delusioni; a inizio 2016 i nove risultati utili consecutivi hanno nuovamente illuso tutti, poi è arrivata la delusione della serie negativa tuttora in corso ed è per questo che dico che una partita iniziata con l'illusione e conclusa con l'ennesima delusione sembra la sintesi in novanta minuti di un'intera stagione. Abbiamo ammirato un buon Milan, lo abbiamo sostenuto dagli spalti con il giusto tifo per un'occasione così sentita e importante, abbiamo provato a saltare insieme un'ostacolo proibitivo ma l'impresa non è riuscita e la serata si è conclusa con tanto amaro in bocca ma, almeno, con la consapevolezza di averci provato e di non aver sfigurato al cospetto dei migliori, i più forti che, però, hanno dovuto stringere i denti, soffrire e affidarsi ai miracoli del loro portiere per salvarsi e poi andare a vincere la partita. Sarà per la prossima volta, ma ormai è tanto, troppo tempo che lo diciamo e vorremmo davvero che al posto di illusioni e delusioni arrivassero finalmente soddisfazioni, anche e soprattutto in grandi sfide come questa.