Milan scatena l'orgoglio fino alla fine!
Il traguardo è sempre più vicino, mancano solo tre tappe e l'avversario in fuga rimane là davanti senza dare segni di cedimento; sperare di poter operare un clamoroso sorpasso ormai è un vero e proprio atto di fede e la logica consiglia, invece, di rassegnarsi e cominciare a scucire lo scudetto conquistato dodici mesi fa. Anche Allegri sembra essersi arreso e si aggrappa solo all'aritmetica, visto che indica come obiettivo della partita contro l'Atalanta la vittoria, non tanto per continuare a crederci, quanto per non dare già questa sera la certezza dello scudetto ai bianconeri e rinviare la loro festa. A Siena il Milan ha dimostrato di essere tornato in buona salute, grazie al rientro di giocatori importanti come Cassano e Boateng che hanno dato nuova vivacità in attacco e ora bisogna chiudere al meglio il campionato, dando il massimo in queste ultime tre partite senza risparmiarsi e senza sbagliare un colpo. Contro l'Atalanta il Milan scenderà in campo con le nuove maglie della prossima stagione e, allora, prendo in prestito lo slogan della campagna pubblicitaria della nuova casacca rossonera, invitando i giocatori a scatenare l'orgoglio in questo finale di campionato per non aggiungere rammarico ai già tanti rimpianti. Presentare la nuova maglia vuol dire pensare già al futuro e, quindi, dare ormai per scontato l'esito di questa stagione; il futuro del Milan dovrebbe chiamarsi ancora Massimiliano Allegri, visto che l'allenatore sembra aver ricevuto privatamente quelle rassicurazioni che mancano pubblicamente e i fantasmi di nuovi allenatori dovrebbero tornare nel cassetto anche se voci e sussurri continuano a rincorrersi e a disturbare la vita quotidiana a Milanello, perchè quando un tecnico è in discussione a volte i giocatori si sentono autorizzati a manifestare malumori e critiche per metterlo ulteriormente in difficoltà (penso a Seedorf e Flamini, tanto per fare due nomi), mentre quando c'è continuità nelle guida tecnica i giocatori devono rimboccarsi le maniche e dimostrare fino in fondo di meritarsi una maglia anche per la prossima stagione. Comunque bisogna tentare in tutti i modi di tenere lontano il futuro e pensare solo al presente e ad una settimana caratterizzata dal nerazzurro, visto che contro l'Atalanta il Milan farà le prove generali per il derby di domenica prossima contro l'Inter, che ha gli stessi colori sociali dell'Atalanta. I rossoneri devono giocare tre partite tutte a San Siro e hanno la possibilità di dare ancora qualche soddisfazione ai tifosi che verranno alla stadio per sostenerli e incitarli; la partita contro l'Atalanta è l'ultima infrasettimanale di una stagione intensissima in cui il Milan è stato protagonista su tre fronti fino a poco più di un mese fa e questo deve rendere orgogliosi i tifosi, anche se l'esito finale non sarà soddisfacente e l'unico trofeo conquistato rimarrà quella Supercoppa italiana di Pechino ormai lontana nel tempo. La partita di Siena, vinta con un largo punteggio e giocando meglio rispetto alle precedenti prestazioni, dimostra che un Milan al completo per tutta la stagione avrebbe sicuramente un'altra classifica in questo momento e questo non vuol dire piangersi addosso, ma solo sottolineare onestamente i problemi che Allegri ha dovuto affrontare in questa incredibile stagione, con una media di dieci indisponibili a partita per tanti mesi, mentre ora che il campionato volge al termine ed è ormai compromesso, l'infermeria si svuota e ciò è beffardo, perchè aggiunge rimpianto a rimpianto.
Il Milan affronta un'Atalanta tranquilla, che proprio domenica scorsa ha conquistato l'aritmetica salvezza e potrebbe essere distratta e rilassata, ma a volte poter giocare senza pressione può essere un vantaggio e consente di esprimersi meglio rispetto a quando bisogna rincorrere il risultato a tutti i costi. L'ottima classifica dell'Atalanta, soprattutto considerando i sei punti di penalizzazione, deve far capire che servirà attenzione, concentrazione e determinazione per ottenere la vittoria e tenere ancora accesa la sempre più flebile fiammella della speranza scudetto; non sarà una partita facile e questo Allegri e i suoi giocatori lo sanno; nonostante ciò il mister comincia a pensare anche al derby e sfrutta la possibilità di poter finalmente fare un po' di turn-over; si spiega così la mancata convocazione di Abate, che non ha problemi fisici ma deve riposare dopo essere stato uno dei più impiegati in questa stagione in un ruolo in cui servono fiato in quantità e tante energie; ancora "desaparecido" Seedorf (ormai si può proprio parlare di "caso Seedorf"), torna invece a disposizione Robinho dopo un paio di turni di riposo e Allegri ha solo l'imbarazzo della scelta in attacco, doserà le forze anche in vista del derby ma non rinuncerà certo a Ibra, che in questi giorni ha confermato di voler rimanere al Milan nonostante l'invito di Mourinho che lo vuole a Madrid, nonostante l'ennesima eliminazione dalla Champions e nonostante per la prima volta dopo tanti anni rischi di rimanere anche senza scudetto in questa stagione sfortunata per lui e per tutta la squadra, anche se dal punto di vista personale 26 gol sono davvero tanti e devono renderlo soddisfatto di quello che ha fatto (viene da chiedersi cosa sarebbe stato del Milan se anche lui fosse entrato nella lunga lista degli indisponibili in questa stagione). A proposito di indisponibili, ancora rinviato il rientro di Thiago Silva, che potrebbe tornare proprio nel derby, mentre a centrocampo torna disponibile capitan Ambrosini e resta ancora fuori Emanuelson; abbondanza in ogni reparto, insomma e questo, ripeto, è beffardo proprio nei giorni in cui Allegri ha giustamente fatto notare che il distacco che condannerà il Milan al secondo posto alle spalle della Juve è nato nelle prime giornate in cui i rossoneri si sono ritrovati quasi subito a sei punti dai bianconeri proprio a causa di una rosa decimata dagli infortuni e da quel momento, cifre alla mano, hanno fatto meglio degli avversari. Addirittura l'allenatore ha fatto un lapsus molto volontario, dicendo che la Juve ha gli stessi punti del Milan e, quindi, trovando un modo alternativo per parlare del famoso gol di Muntari senza nominarlo. In fondo in questo momento quel clamoroso errore arbitrale pesa eccome e questo si somma agli infortuni, alla sfortuna, ai tanti problemi e fa davvero pensare che, nonostante tutto, il Milan abbia fatto una grande annata anche se rimarrà a mani quasi vuote. Ecco perchè bisogna chiudere al meglio, con grande orgoglio da parte della squadra, che deve vincere tutte queste ultime tre partite e con grande orgoglio anche da parte dei tifosi, che dovrebbero venire numerosi a San Siro per sostenere i giocatori e ringraziarli per averci fatto vivere una stagione da protagonisti. Gli obiettivi ormai sono pochi: battere l'Atalanta, rinviare la festa juventina, sperare nell'impossibile e in un'eventuale sorpresa del Lecce che cerca importanti punti salvezza a Torino e preparare nel migliore dei modi il derby, che rimane una partita speciale tutta da vivere indipendentemente dalla classifica; ecco perchè il Milan deve scatenare tutto l'orgoglio che ha e non farsi prendere dalla malinconia e dalla depressione; potrebbero essere gli ultimi giorni con lo scudetto sul petto prima del passaggio di consegne, quindi viviamoli da protagonisti e a testa alta, dimostrando che il Milan avrebbe meritato di essere ancora là davanti a tutti, ma quando la sfortuna ci mette lo zampino c'è poco da fare.