Lavori in corso
Se è vero che il calcio d'agosto conta poco, figuriamoci quello di luglio! Il Milan ha iniziato la nuova stagione solo da poco più di dieci giorni, considerazione che ovviamente vale anche per gli avversari affrontati in questo torneo estivo, ma Allegri ha esposto il cartello "lavori in corso...scusate per il disagio", perchè ha molto lavoro da fare per plasmare una squadra che in poco tempo ha perso tutte le sue colonne portanti, ovvero i senatori che se ne sono andati alla fine della scorsa stagione e i due "top-players" (Ibrahimovic e Thiago Silva) ceduti al PSG e che non ha ancora recuperato i giocatori che hanno partecipato agli Europei. Fortunatamente non si può dare troppa importanza ad un trofeo giocato a luglio, perchè altrimenti i già scontenti tifosi rossoneri avrebbero altre motivazioni in più per chiedere quel rimborso dell'abbonamento che Galliani sembra voler concedere a chi si sente tradito dalla società di Via Turati. Il Milan non ha mostrato granchè nelle due sfide contro Juventus e Inter e, in particolare, i nuovi acquisti non hanno certo impressionato, commettendo errori banali e mostrando limiti per ora perdonabili e che con il tempo dovrebbero sparire. Attacco spuntato nella sfida contro la Juve, difesa incerta nel miniderby che ha deciso la classifica del Trofeo TIM, andato per l'ottava volta all'Inter con i rossoneri malinconicamente ultimi a zero punti. Da salvare il bel gol di El Shaarawy e le sue promettenti prestazioni, insieme a quelle di Boateng, Taiwo (sorprendente al punto da chiedersi se sia il caso di cercare un altro terzino) e pochi altri, mentre i nuovi acquisti, Traorè e Acerbi su tutti sono sembrati impacciati e in affanno, anche perchè non è facile inserirsi in una squadra che per il momento ha poche certezze e molti dubbi. Allegri, come già detto, deve lavorare molto, ma l'impresa non lo spaventa e la sua serenità al termine della serata di Bari dimostra che le poche indicazioni positive ricevute dalla squadra lo hanno comunque soddisfatto, proprio perchè si tratta del primo vero impegno stagionale dopo la miniamichevole in famiglia di sabato scorso e, quindi, non ci si poteva attendere molto da una squadra che sta lavorando molto dal punto di vista fisico e, proprio per questo, è imballata e poco brillante. In fondo delle tre squadre scese in campo sul pessimo campo di Bari, il Milan è l'unica a non avere impegni importanti a breve termine (l'Inter ha il preliminare di Europa League, la Juve la Supecoppa Italiana a Pechino), quindi ha tutto il diritto di essere in ritardo di condizione, visto che il suo obiettivo è essere in forma per l'inizio di campionato in programma fra più di un mese, quando Allegri avrà recuperato i tanti assenti e, magari, ricevuto qualche rinforzo importante dalla società. Non è certo questo il Milan che vedremo a fine agosto ed è per questo che si può tranquillamente affermare che amichevoli di questo tipo vengono giocate solo per accontentare sponsor e televisioni e non certo per facilitare il lavoro degli allenatori, perchè espongono solo a rischi di inevitabili brutte figure (ed infortuni) squadre che avrebbero solo bisogno di allenarsi con serenità e tranquillità, ma queste sono le brutture del calcio moderno e le società cercano un po' di soldi facili anche in questo periodo dell'anno. Certo questo trofeo giocato contro rivali storiche poteva servire a ridare un minimo di entusiasmo ad una tifoseria con il morale sotto i tacchi e arrabbiata per quello che sembra essere un notevole ridimensionamento del valore della squadra e delle ambizioni e, invece, i notevoli impacci mostrati dalle due formazioni schierate da Allegri sembrano dar ragione a chi teme una stagione disastrosa, ma consoliamoci con le buone prestazioni dei giovani e con le poche indicazioni positive e aspettiamo a dare giudizi definitivi: una volta si parlava di calcio d'agosto che contava poco, adesso siamo addirittura a luglio, quindi non roviniamoci l'estate con sconfitte che lasciano il tempo che trovano e domani avremo già dimenticato e proviamo ad essere ottimisti anche se sembra davvero un atto di fede in mezzo a tanta mediocrità.