La valanga Milan travolge il Parma
Serata molto positiva per il Milan nel secondo turno infrasettimanale della stagione: i rossoneri segnano quattro gol, tre dei quali, udite udite, addirittura con Nocerino, che doveva essere l'emblema del deludente mercato "low cost" della società di Via Turati e, invece, si sta rivelando un affarone, confermando le sue doti di ottimo giocatore (non a caso nel giro della Nazionale di Cesare Prandelli); ma le buone notizie non finiscono qui, perchè la vetta della classifica è sempre più vicina, come pronosticato da Allegri a patto che la sua tabella, che prevedeva solo vittorie nel periodo fra le due soste, fosse stata rispettata (e per ora è avvenuto), c'è stato il ritorno al gol di Ibrahimovic, il mister ha potuto fare anche un moderato turn-over, dando un po' di riposo ai più affaticati e la sua squadra ha battuto un'altra bestia nera, ovvero il Parma, uscendo indenne dal trittico di sfide contro squadre che storicamente hanno creato spesso problemi al Milan. Un'altra tripletta, terza vittoria consecutiva, insomma il numero tre è il protagonista di una serata di festa per lo scarso pubblico di San Siro, nonostante il velo di tristezza per il ricordo di un tifoso rossonero DOC che non c'è più, ovvero Marco Simoncelli, al quale è stato tributato un applauso da pelle d'oca da parte di tutti i tifosi.
Allegri concede un turno di riposo a Nesta (nemmeno convocato) e a Van Bommel (dirottato in panchina), recupera Thiago Silva e gli affianca Bonera, con Taiwo a sinistra; a centrocampo c'è capitan Ambrosini, riproposto nonostante la brutta prestazione nel primo tempo di Lecce e, a proposito di Lecce, gioca dal primo minuto come trequartista l'eroe di Via del Mare, ovvero Boateng; è per lui il coro più possente della Sud al momento del riscaldamento e non potrebbe essere altrimenti, ma tutti i giocatori vengono incitati da una curva in cui si vedono molti seggiolini blu, a dimostrazione del fatto che non c'è certo il pienone; va molto peggio negli altri settori e il pubblico è davvero scarsino per una partita di campionato; certo, è mercoledì, la serata è umida e fresca, l'avversario non è di grande fascino, ma questa squadra, impegnata in una difficile rincorsa verso la vetta e reduce da un'impresa storica, meriterebbe maggior seguito e sostegno, mentre molti aspettano solo le ultime giornate per gremire lo stadio, ovviamente solo se le cose sono andate bene e c'è da festeggiare. Questa sera avrebbe dovuto essere presente allo stadio anche Marco Simoncelli, lo sfortunato pilota e tifoso rossonero morto domenica scorsa in Malesia; purtroppo Sic non è presente fisicamente, ma il suo spirito aleggia su San Siro ed è lui il più applaudito della serata, quando sul tabellone vengono trasmesse delle immagini in suo ricordo; la curva espone uno striscione: "LA SUD RICORDA UN CUORE ROSSONERO ED UN UOMO VERO. ADDIO SUPERSIC RAGAZZO D'ORO" e gli dedica i primi cori della partita, il classico e struggente "You'll never walk alone" seguito da un "Simoncelli olè" che strappa altri applausi, ai quali si unisce anche il portiere Abbiati, amico del pilota.
Reso il giusto tributo ad un grande protagonista dello sport italiano che non c'è più, bisogna poi pensare anche alla partita, perchè la vita continua: il Milan parte guardingo, forse condizionato dal pessimo primo tempo di Lecce; la furiosa rimonta ha sicuramente lasciato scorie, perchè ha fatto sprecare molte energie psico-fisiche, quindi meglio mantenere il ritmo basso e il possesso palla. Il Parma, pur senza una vera punta di ruolo, prova ad approfittarne con la vivacità di Giovinco e con qualche contropiede manovrato ma non sfruttato, poi il Milan riprende il controllo dell'incontro, Ibra comincia a svegliarsi dal torpore iniziale, forse stimolato dall'incitamento della curva e prima tenta una conclusione verso la porta, poi fa filtrare un pallone in area sul quale la difesa del Parma pasticcia, Nocerino ha il merito di crederci ed insacca da autentico rapinatore d'area. Curiosamente il gol del centrocampista arriva poco dopo che la Sud aveva intonato cori per lo sfortunato Gattuso (al quale viene dedicato anche uno striscione); Nocerino viene considerato un "alter ego" di Ringhio, ma vuole far capire che lui ha altre caratteristiche e lo fa a suon di gol; non basta, infatti, il gol "alla Inzaghi": tempo due minuti e arriva anche un gol "alla Boateng", ovvero con un gran tiro da fuori area, un autentico missile terra-aria che non lascia scampo a Mirante e manda al tappeto il Parma, perchè recuperare due gol a questo Milan rappresenta una montagna troppa alta da scalare. Grandi applausi e cori per il vero Fantantonio della serata, visto che quello solito, cioè Cassano, continua a giochicchiare in modo lezioso facendo irritare i tifosi, che amano i tocchi spettacolari ma non a discapito della concretezza. Intanto il Milan può gestire con tranquillità il doppio vantaggio, perchè il Parma è tramortito e diventa inoffensivo dopo una buona mezz'ora in cui aveva provato a giocarsela contro i campioni d'Italia.
Anche nella ripresa il Milan controlla la situazione e prova a chiudere definitivamente la partita, perchè il doppio vantaggio è rassicurante ma non troppo e un eventuale gol degli emiliani complicherebbe le cose; meglio provare a segnare il terzo, ma bisogna fare i conti con un certo Mirante, migliore in campo dei suoi (insieme a Giovinco) che disinnesca due conclusioni di Aquilani; i rossoneri creano altre occasioni e Cassano si divora un gol praticamente fatto da pochi passi, facendo perdere definitivamente la pazienza al popolo rossonero e allora pensa di farsi perdonare, servendo di testa il pallone a Ibra, che si ritrova solo davanti a Mirante e non si lascia scappare l'occasione per tornare al gol. Ora sì che la partita sembra davvero chiusa, ma guai a stare troppo tranquilli e a distrarsi con questo Milan: mentre Allegri si dedica alle sostituzioni (poco prima del terzo gol era entrato Emanuelson al posto di Aquilani) concedendo riposo e standing ovation a Ibra (al suo posto Robinho), il Parma pensa di fare uno scherzetto e Giovinco beffa Abbiati (non esente da colpe) facendogli passare il pallone fra le gambe. Per fortuna è solo un episodio, il Milan non si disunisce e non va in affanno, si assesta in difesa, con l'ingresso di Mexes al posto di Abate (Bonera va in fascia destra) e riprende a costruire occasioni e Robinho, tanto per non perdere l'abitudine, sbaglia un paio di gol abbastanza semplici, tirando sul portiere. Poco male, ormai ci siamo abituati e poi il poker arriva comunque, servito ancora dallo straordinario Nocerino, che sfrutta un altro assist di Cassano e segna di testa, chiudendo una serata per lui memorabile e fantastica.
Vittoria netta e convincente per un Milan davvero sulla buona strada: il gol arriva con facilità (seconda partita consecutiva con quattro gol segnati), i centrocampisti segnano più degli attaccanti e ciò farà piacere ad Allegri, che vuole fortemente i loro inserimenti offensivi ma non poteva certo immaginare due triplette consecutive, soprattutto quella di Nocerino; il gioco sta tornando fluido ed efficace dopo gli stenti di inizio stagione; la classifica ora sorride e la vetta è sempre più vicina; la condizione di tutti i giocatori è in crescita e lo dimostrano molte prestazioni positive dei singoli. Non mancano sbavature ed errori, in difesa (un altro gol evitabile subito) a centrocampo e in attacco (ancora troppi i gol sbagliati) ma se una squadra non ancora perfetta segna quattro gol e vince senza troppi affanni, viene da chiedersi cosa potrà fare se e quando tutti i problemi saranno risolti. Per ora vale la regola del tre, tre come tripletta, tre come le vittorie consecutive e il fatto che il protagonista della serata sia "a sorpresa" è un motivo di soddisfazione in più, per il giocatore, un po' troppo preso di mira dalla critica in questo avvio di stagione, per la società, che lo ha acquistato per una cifra irrisoria e per Allegri, che sa di avere molte frecce al suo arco e ciò rende ancor più imprevedibile la sua squadra. Ora non c'è nemmeno il tempo di rifiatare; sabato pomeriggio si torna a Roma, laddove meno di sei mesi fa il Milan vinse aritmeticamente lo scudetto e serve un'altra vittoria, per continuare a seguire fedelmente la tabella Allegri e proseguire la rimonta che ha un solo obiettivo: la vetta della classifica, ora più vicina, ma ancora lontana in questo campionato equilibrato e dalla classifica compatta, ma in cui il Milan sta tornando prepotentemente grande protagonista dopo un avvio incerto.