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Inizia la Champions, meglio darsi una svegliata!

di Davide Bin

La "mitica" musichetta della Champions League che tanto esaltava il gruppo storico del Milan ancelottiano risuonerà questa sera in uno stadio semivuoto; le prime due esibizioni casalinghe dei rossoneri non hanno certo contribuito a creare entusiasmo in una tifoseria sconcertata da un'estate choccante e considerando che l'Anderlecht non è nemmeno un avversario di grande fascino, è praticamente impossibile sperare in una cornice di pubblico accettabile per l'esordio stagionale del Milan in Europa. Peccato perchè la prima sfida del girone è sempre delicata e importante: vincerla equivale a fare un primo deciso passo verso la qualificazione, perderla, soprattutto in casa, vuol dire complicarsi molto la vita e questa è davvero l'ultima cosa di cui il Milan ha bisogno in questo momento. In campionato c'è molto più tempo per ammortizzare gli effetti negativi di una falsa partenza come quella degli uomini di Allegri in questa stagione; in coppa, con solo sei partite da disputare nel girone, un passo falso è deleterio e per questo bisogna assolutamente partire con il piede giusto. Non sarà facile, perchè la squadra ha mostrato tutti i suoi limiti di gioco e caratteriali nella partita contro l'Atalanta e ora deve voltare pagina e invertire la tendenza negativa. A metà settembre sono già tutti soto esame: l'allenatore Allegri, che alcuni considerano addirittura a rischio nonostante le rassicurazioni della società; i giocatori che non stanno rendendo al meglio delle loro possibilità e la stessa società, colpevole di aver indebolito troppo la squadra in nome delle esigenze di bilancio. Le accuse e le polemiche, però, in questo momento servono davvero a poco, anzi possono essere addirittura devastanti in in momento già delicato e in cui è assolutamente necessario remare tutti nella stessa direzione. La squadra non è più quella dello scorso anno e ce ne siamo accorti tutti, ma la qualità individuale e di gruppo è sicuramente superiore a ciò che si è visto in campo in queste prime tre partite ufficiali: non ci sono più top-players e "senatori" ma ci sono pur sempre tanti giocatori che hanno militato o militano tuttora nelle loro nazionali, quindi ci si aspetterebbe qualcosa di più da una squadra che forse non potrà competere per conquistare qualche trofeo, ma potrebbe e dovrebbe giocare meglio ed essere più determinata. Ho già fatto notare più volte che molti giocatori sembrano smarriti, spaesati, impauriti, ma questo non deve diventare un alibi a lungo termine e sarebbe auspicabile una reazione di orgoglio da parte di giocatori che devono dimostrare di meritare la gloriosa maglia che indossano. A volte in campo si vedono giocatori stralunati che si guardano intorno quasi a cercare chi non c'è più; è vero, Ibra risolveva molti problemi e a volte vinceva le partite da solo, bastava passargli il pallone e ci pensava lui, ma ora non c'è più e tutti là davanti devono darsi una svegliata ed essere più determinati e cattivi davanti alla porta; lo stesso dicasi in difesa, reparto in cui spesso gli errori e gli svarioni venivano coperti e mascherati da Thiago Silva e Nesta, ma neppure loro ci sono più e chi gioca al loro posto deve dare il meglio di se stesso per compensarne l'assenza e non farli rimpiangere. Per tutta l'estate questi giocatori si sono sentiti circondati da un clima di diffidenza da parte di gente che non credeva e non crede in loro, ritenendo che questa squadra non ha futuro perchè non ci sono più Ibra, Thiago e la "vecchia guardia"; a volte ciò innesca una reazione rabbiosa e chi si sente poco stimato e denigrato vuole assolutamente dimostrare il contrario, invece i giocatori del Milan si sono lasciati coinvolgere dal pessimismo e dalla depressione generale dell'ambiente rossonero e giocano con preoccupazione e paura, senza la necessaria serenità e i risultati, purtroppo, si vedono. Anche i tifosi hanno contribuito a creare questo clima e i risultati negativi non aiutano ad invertire la tendenza, anzi esasperano ancora di più la gente che segue la partita dagli spalti, che ha dato comunque fiducia ad una squadra indebolita e vede tradita questa fiducia. C'è bisogno di una scossa e sarebbe bello che questa scossa provenisse dai tifosi, come cerca di fare ad ogni partita la Curva Sud, ma ora i giocatori devono dimostrare qualcosa e meritarsi sostegno e incitamento. In altri tempi una sfida contro l'Anderlecht sarebbe stata considerata un esordio "morbido", ora, invece, anche un incontro di questo tipo mette paura e bisogna sperare che la squadra si scrolli di dosso paura, timore e quella sorta di terrore che fa scottare il pallone in mezzo ai piedi, provocando errori inammissibili per giocatori di serie A. Chi ha il Milan nel cuore, chi ha un vero cuore rossonero è pronto a soffrire e a lottare insieme ai ragazzi, ma è necessario che i ragazzi in campo dimostrino la stessa voglia di lottare, ci mettano impegno e ardore agonistico; forza ragazzi, ma, soprattutto, sveglia ragazzi, perchè adesso è davvero vietato sbagliare ancora! 


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