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Il Milan si complica la vita ma elimina il Novara

di Davide Bin

E' finita con lo stesso punteggio di due anni fa, ma questa volta sono stati necessari i tempi supplementari per piegare il Novara, che nel frattempo è salito di due categorie, non è più una semisconosciuta squadra di Lega Pro, ma una delle venti squadre di serie A e, infatti, la sfida si replicherà già domenica prossima in campionato al Silvio Piola, stadio della squadra piemontese. Il Milan, in vantaggio di un gol grazie ad una prodezza di El Shaarawy, si è fatto raggiungere nel finale di partita e, per la "gioia" dei pochi, eroici ed infreddoliti tifosi presenti allo stadio, ha prolungato di mezz'ora la partita, tanto per far congelare un po' di più la gente che ha rischiato l'assideramento nel freezer di San Siro. Allegri ha schierato una formazione "alternativa", ma con qualche titolare precettato o per necessità (la rosa è falcidiata dagli infortuni) o perchè impossibilitato a giocare domenica in campionato per squalifica (Nesta) e ha ottenuto l'obiettivo, ovvero la qualificazione ma con qualche brivido imprevisto e non solo per il freddo. I rossoneri avrebbero potuto chiudere in anticipo la pratica, se avessero cercato con più insistenza il raddoppio; si sa che il calcio è beffardo e non chiudere le partite vuol dire rischiare brutte sorprese e una di queste si è materializzata a due minuti dalla fine, quando una punizione di Radovanovic ha battuto un incerto Amelia e costretto le due squadre ad un surplus di fatica. Il gol di Pato (poi uscito per infortunio lasciando il Milan in dieci) ha regalato ai rossoneri il passaggio del turno, ma restano un po' di perplessità su un'altra prestazione tutt'altro che spettacolare e positiva dopo quella del derby, a conferma che il Milan sta attraversando un momento delicato.

Allegri sostituisce l'infortunato Abbiati con Amelia (che probabilmente avrebbe giocato ugualmente per turn-over), rilancia Antonini a sinistra, schiera Bonera a destra e una coppia centrale di tutto rispetto (Nesta-Mexes); a centrocampo c'è subito spazio per Merkel, tornato proprio in queste ore "alla base" dopo qualche mese al Genoa e prontamente mandato in campo per tamponare l'emergenza nel reparto centrale; insieme a lui ci sono Ambrosini e Nocerino, mentre Emanuelson, dopo la buona prova nel derby, viene confermato trequartista alle spalle di un'originale coppia d'attacco: Inzaghi-El Shaarawy, il vecchio e il giovane, l'esperienza e l'entusiasmo, ma comunque accomunati dalla voglia di mettersi in mostra per far ricredere Allegri che li schiera con il contagocce. Questa volta, contrariamente a due anni fa, non c'è il maxi-esodo da Novara, forse perchè i tifosi novaresi sono ormai abituati alle sfide contro le grandi, visto che frequentato il "salotto buono" della serie A, mentre l'altra volta si trattava di una piacevole eccezione per una squadra di Lega Pro; ci sono, quindi, pochi tifosi ospiti radunati al primo anello verde, ma sono pochissimi anche i tifosi rossoneri, perchè già la Coppa Italia non attira certo l'interesse generale, ma se poi si tratta di vedere una partita alle nove di una serata nebbiosa e gelida a tre giorni da una sconfitta nel derby, ci vuole davvero una passione sfrenata e un pizzico di masochismo. I pochi che si aggirano nel piazzale di San Siro ad una manciata di minuti dall'inizio della sfida sembrano fantasmi che vagano nella nebbia; all'interno dello stadio la nebbia (per fortuna) fatica ad entrare e la visibilità è buona, ma viene comunque da pensare che è proprio pazzesco e inconcepibile imporre per esigenze televisive orari assurdi in pieno inverno, ma so benissimo che è perfettamente inutile contestare queste scelte, perchè ci sono di mezzo i soldi dei diritti televisivi e le società sarebbero disposte a giocare anche in piena notte in Siberia se ciò portasse ancor più denari nelle loro casse.

Purtroppo per i pochi spettatori, la partita non è nemmeno un granchè: il Novara comincia rintanato e chiuso, il Milan conferma di avere difficoltà ad affrontare squadre rinunciatarie e ben schierate, perchè quando trova gli spazi intasati la manovra diventa lenta e poco efficace. Inzaghi, finalmente titolare per la prima volta in questa stagione, vorrebbe spaccare il mondo e ci mette il solito proverbiale impegno, ammirevole per un giocatore della sua età e con il suo carico di gloria; il fiuto del gol è sempre lo stesso e gli permette di farsi trovare pronto in un paio di occasioni, ma la reattività e la velocità di esecuzione non sono più quelle di una volta e il pallone non finisce in rete come lui (e tutti i tifosi che anche questa sera lo hanno acclamato) vorrebbe. Il Novara non si limita a chiudersi in difesa e spaventa i rossoneri con un insidioso tiro di Pesce deviato in angolo da Amelia; insomma la partita è più complicata del previsto, ma ci pensa El Shaarawy a sbloccarla, con una conclusione chirurgica dal limite che va ad infilarsi all'angolino e fa scattare il "miniboato" dei pochi tifosi presenti allo stadio, che hanno ammirato un'autentico gioiello del Faraone. Il Novara prova a reagire e ha una buona occasione con Granoche; il Milan prosegue il suo andamento lento e non riesce ad alzare i ritmi; l'unico che sembra avere vivacità in quantità industriale è El Shaarawy, che sfiora il raddoppio e la doppietta personale con un altro bel tiro sul quale Fontana compie una splendida parata deviando in angolo. Il primo tempo è tutto qui e, forse, qualcuno rimpiange di non essere rimasto a casa al calduccio, mentre in curva si canta, si saltella, ci si agita tanto per scaldarsi un po' e non far mancare l'incitamento ai ragazzi.

Non cambia il copione nella ripresa: il Milan mantiene il possesso palla e il controllo del gioco, ma la manovra è lenta e involuta, senza guizzi o colpi di genio. E' sempre El Shaarawy a far vedere le cose più belle, mentre fa tenerezza vedere Inzaghi che prova a proporsi e a rendersi utile ma dimostra di non essere in condizione e, prima del quarto d'ora, Allegri lo sostituisce con Pato; SuperPippo non apprezza e se ne va negli spogliatoi, senza passare dalla panchina e senza nemmeno sentire il coro della Sud che tenta di rincuorarlo. Ad essere sinceri, Pato non combina molto di più del compagno che ha sostituito e spara malamente alto un pallone servitogli da El Shaarawy dopo un doppio sombrero che strappa applausi. In effetti sembrano essersi invertite le parti e il Faraone fa la figura del giovane campione già affermato e Pato quella del timido e spaesato giovanotto alle prime armi e ciò conferma il momento delicato del Papero ma anche le grandi doti di El Shaarawy. Nel frattempo il Novara prova a reagire e a cercare il pareggio, mentre Allegri concede qualche minuto anche a Robinho mandandolo in campo al posto di Emanuelson. Il Milan non crea grandi occasioni per raddoppiare e la partita sembra trascinarsi stancamente verso la fine senza sorprese, ma il Novara conquista un calcio di punizione dal limite e Radovanovic batte Amelia che si tuffa in ritardo e non riesce ad intercettare il pallone. Grossa delusione sugli spalti ed è difficile capire se la rabbia sia più per la vittoria sfumata in extremis o per la prospettiva di dover passare un'altra mezz'ora al freddo, visto che anche una punizione dal limite in pieno recupero non viene sfruttata da Pato che tira alto e si deve andare ai supplementari, trattandosi di sfida secca.

Allegri striglia i suoi a bordo campo e il Milan riparte in pressing, cerca di evitare altre beffe e prova a vincere; il Novara si chiude e spera nella ripartenza vincente, ma sono i rossoneri a trovare la via della rete con Pato, che riceve un assist di Robinho e supera Fontana con un pallonetto, scaricando in rete rabbiosamente da pochi passi il pallone. Soddisfazione per il vantaggio ritrovato e cori per il Papero, nella speranza che finalmente riesca a sbloccarsi e a tornare il campione che ha dimostrato di poter essere; in effetti Pato sembra rivitalizzato e comincia a duettare con El Shaarawy, che gli offre un assist e gli consente di esibirsi in una rovesciata volante che esce di poco. La soddisfazione, però dura poco, perchè arriva immediatamente l'ennesima tegola sotto forma di infortunio e Pato è costretto ad uscire lasciando il Milan in dieci, perchè all'inizio dei supplementari Allegri ha esaurito i cambi mandando in campo Abate al posto di Antonini. I rossoneri sfiorano il terzo gol, ma poi finiscono in affanno perchè alcuni sono preda di crampi e sia Merkel che El Shaarawy sono stanchi e acciaccati, quindi gli ultimi minuti vengono vissuti con sofferenza e in apnea in campo e sugli spalti, ma questa volta la beffa non arriva e dopo due minuti di recupero il Milan può festeggiare l'approdo sofferto ma tutto sommato meritato ai quarti di finale.

Non è stata certo una delle migliori esibizioni stagionali del Milan ma, per dirla come Allegri, serviva solo passare il turno, senza badare molto al resto; bisognava reagire dopo la sconfitta nel derby, bisognava ripartire di slancio e i rossoneri ci sono riusciti anche se con troppa sofferenza e complicandosi la vita. Fortunatamente il surplus di fatica dei tempi supplementari non dovrebbe penalizzare i rossoneri domenica prossima, visto che si ritroveranno di fronte gli stessi avversari, quindi la cosa davvero importante è aver passato il turno ed aver evitato di sommare delusione a delusione, complicando ulteriormente un periodo delicato per molti motivi. Il "premio" per i tifosi rossoneri è costituito da altre due partite serali a San Siro settimana prossima, quindi ancora in pieno inverno e con temperature polari: giovedì contro la Lazio in Coppa Italia e domenica contro il Cagliari in campionato (partita che si sarebbe giocata alle 15 se il Milan fosse stato eliminato), tanto per non farsi mancare nulla, ma c'è comunque soddisfazione per essere rimasti in corsa su tutti i fronti, aver evitato una brutta figura e aver ammirato le doti di un ragazzo che ha davvero grandi qualità e, probabilmente, in una squadra come il Barcellona, che punta sui giovani non a parole ma con i fatti, sarebbe già titolare fisso, mentre al Milan fatica terribilmente a trovare spazio. Appuntamento a domenica, contro lo stesso avversario ma questa volta in campionato e, quindi, con un Milan ben diverso in cui torneranno tutti i campioni che questa volta hanno riposato (Ibra e Thiago Silva, ad esempio) ma in cui meriterebbe di trovare spazio anche El Shaarawy, l'unico che è riuscito a davvero a scaldare i tifosi rossoneri in questa gelida serata.       


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