Finalmente il Milan fa un bel tris!
Solo in futuro sapremo se questa è stata davvero la vittoria della svolta per il Milan di Mihajlovic, ma la sensazione a caldo dopo il successo dell'Olimpico è che finalmente la squadra rossonera stia lievitando, che le scelte del mister serbo sul modulo e sugli interpreti stiano pagando e che ora il Milan cominci ad avere una sua identità, cosa che permette di ottenere buoni risultati (con il 4-3-3 sono arrivati 10 punti su 12 in quattro partite). Era dall'aprile 2014 che il Milan non vinceva tre partite di fila in campionato ed era più o meno dallo stesso periodo (26 marzo 2014 a Firenze) che i rossoneri non ottenevano un successo in trasferta contro un'avversaria di primo piano in un cosiddetto "scontro diretto" per l'alta classifica. Eh sì, avete capito bene, da questa sera si può tornare a parlare timidamente di alta classifica, perchè il Milan è quinto a cinque punti dalla vetta e un'ulteriore vittoria sabato prossimo contro l'Atalanta aprirebbe scenari che sembravano irrimediabilmente preclusi ai rossoneri dopo il negativo inizio di campionato. Comunque torniamo subito con i piedi per terra, analizzando questo convincente successo dell'Olimpico, ottenuto da una squadra che ha saputo essere umile, ordinata, compatta e determinata, riuscendo a chiudere tutti gli spazi alla Lazio, limitandone al minimo la pericolosità e mettendola in difficoltà con buone trame di gioco e attacchi efficaci che hanno consentito di realizzare tre gol e sfiorarne altri. Forse ad alcuni sarà venuto il dubbio che quella squadra con un'inguardabile divisa color petrolio non fosse il Milan, visto il rendimento davvero diverso da quello delle precedenti partite, ma in verità erano proprio i rossoneri, seppur irriconoscibili in quanto a divisa, quei giocatori che hanno trionfato all'Olimpico, battendo una Lazio che in questa stagione aveva solo vinto in casa, ottenendo otto successi consecutivi. In fondo ben venga la terza divisa, anche se ha poco a che fare con i colori rossoneri, se ogni volta consente di vincere in trasferta segnando tre reti (era già avvenuto a Udine)! Battute a parte, questo Milan ha vinto e convinto come gli si chiedeva da molto tempo e questo dà finalmente speranza ai tifosi rossoneri, che forse non credevano ai loro occhi vedendo una squadra concreta ed efficace per tutti i novanta minuti, in grado di dominare partita e avversario come non succedeva da tempo. Merito del Milan e anche demerito di una Lazio scialba, lenta e incapace di alzare il ritmo e fare il suo solito gioco, però questa volta è meglio guardare solo la parte piena del bicchiere e sottolineare solo l'ottima prestazione del Milan, una prestazione che fa sorridere e ridà ottimismo in vista del futuro.
Mihajlovic conferma il Milan che ha battuto il Chievo, con De Sciglio al posto di Abate, infortunatosi proprio durante la partita contro i clivensi. Evidentemente questa è la formazione che dà più garanzie in questo momento e, soprattutto, si cerca di trovare identità e continuità di rendimento e ciò è possibile solo puntando più o meno sempre sugli stessi interpreti. L'Olimpico è tutt'altro che pieno per questa sfida che evidentemente non attira molto i tifosi laziali, mentre c'è un discreto numero di tifosi rossoneri nel settore ospiti, ancora senza striscioni, ma con ben esposto lo stemma del Milan e con la solita unica bandiera dedicata a capitan Baresi. Il malumore non è stato definitivamente scacciato dalle vittorie contro Sassuolo e Chievo e la contestazione non è ancora finita, soprattutto nei confronti di Galliani, invitato ad andarsene con i soliti e ormai abituali cori ostili nei suoi confronti.
Inizialmente la sfida è equilibrata e tutt'altro che spettacolare: le due squadre si studiano e nessuna riesce ad avere un netto predominio, ma piano piano il Milan lievita e il tiro alto di Bonaventura è il primo squillo di una serata che diventerà via via sempre più esaltante. Un ispirato Cerci guizza via sulla sua fascia di competenza accentrandosi per tentare il tiro: la prima volta la sua conclusione viene deviata e non risulta pericolosa per Marchetti, la seconda mette in difficoltà il portiere laziale, costretto a una difficoltosa respinta sulla quale si avventa Bertolacci che in tap-in segna il suo primo gol ufficiale in maglia rossonera e sblocca il risultato. Purtroppo per l'ex genoano la gioia dura poco, perchè un infortunio muscolare lo costringe a uscire, sostituito da Poli. Cerci continua a essere grande protagonista e dimostra di essere finalmente tornato sui suoi migliori livelli di rendimento con una giocata da urlo: gran controllo di destro a controllare un lancio lungo e tiro a giro di sinistro da posizione defilata che va a colpire il secondo palo...tutto molto bello! Il Milan controlla agevolmente la partita, la Lazio si vede solo nel finale di tempo, ma Donnarumma deve limitarsi a bloccare in scioltezza un tiro "telefonato" di Felipe Anderson e l'unico vero brivido per il giovane portiere è un retropassaggio un po' corto che lo costringe a un pericoloso ma efficace dribbling proprio su Felipe Anderson, a dimostrazione che questo ragazzo ha davvero personalità e coraggio.
Nella ripresa la prima nota di cronaca è, purtroppo, l'infortunio di Alex, messo K.O. da un'involontaria gomitata di Kucka che gli fa perdere conoscenza. Il brasiliano esce in barella, sostituito da Mexes, fischiatissimo dai tifosi laziali per il suo passato alla Roma. Il francese zittisce fischi e cori nel modo più crudele e singolare, ovvero segnando di testa al primo pallone toccato in questo campionato, poco più di un minuto dopo essere entrato in campo: sul cross di Bonaventura, Mexes svetta anticipando la sciagurata uscita di Marchetti e il Milan vola sul rassicurante doppio vantaggio. La Lazio è stordita e confusa, anche perchè in questa stagione non si è mai trovata in svantaggio all'Olimpico e nemmeno così in difficoltà e il Milan ne approfitta, con una bella iniziativa di Kucka con tanto di sombrero all'avversario, ma sul suo appoggio verso l'area piccola Mauricio sventa evitando il terzo gol. La Lazio ha una discreta reazione solo nella fase centrale della ripresa, ma si limita a qualche tiro dalla distanza o a timide iniziative in area sventate da uscite sicure di Donnarumma. Un erroraccio di Kishna a centrocampo innesca il contropiede letale del Milan: verticalizzazione geniale di Bonaventura per Bacca, che si invola verso l'area, salta Marchetti e deposita in rete, segnando il sesto gol in questo campionato, che di fatto chiude la partita e consegna i tre punti al Milan. La Lazio è definitivamente in ginocchio, ma nell'azione più bella costruita in tutta la partita trova il gol della bandiera con Kishna; troppo tardi per provare la rimonta e il Milan può festeggiare una vittoria importante per molti motivi.
Tre punti davvero d'oro ottenuti da una squadra finalmente convinta dei propri mezzi e in grado di vincere concretizzando la sua superiorità, mentre tutti gli altri successi ottenuti in questo campionato erano stati stentati, sofferti e alcune volte nemmeno meritati. Sicuramente il miglior Milan della stagione, che torna a vincere per tre volte di fila, cosa che non accadeva dai tempi di Seedorf. Buone tutte le prestazioni individuali, con una menzione in particolare per Cerci, tante volte criticato (e fischiato) ma che sta migliorando di partita in partita e potrebbe davvero diventare un pilastro di questo Milan riveduto e corretto da Mihajlovic con un modulo che ne esalta le caratteristiche. Da sottolineare anche la singolare vicenda di Mexes, quasi ceduto alla Fiorentina in estate, confermato per volontà presidenziale, messo ai margini della rosa da Mihajlovic, mandato in campo per necessità e subito decisivo in positivo con un gol su quel campo dove la scorsa stagione fu protagonista in negativo con quella sceneggiata isterica con tanto di strangolamento di Mauri e conseguente espulsione e lunga squalifica. Insomma è un Milan con nuovi e vecchi protagonisti, capaci di imporsi a suon di gol (Bacca e Bertolacci) o di ritrovarsi dopo mesi negativi (Cerci e Mexes), guidato da un allenatore che sta creando un giusto mix di gioventù (Donnarumma, il sempre più convincente Romagnoli e anche un De Sciglio in crescita) ed esperienza (capitan Montolivo stoicamente rimasto in campo nel finale, seppur infortunato e lo stesso sfortunato Alex) e che forse ha finalmente trovato la quadratura del cerchio e sta plasmando con pazienza una squadra che ora ottiene risultati e per la prima volta gioca una gara intera su ottimi livelli. Ovviamente non bisogna esaltarsi troppo dopo tanta depressione, in attesa di ulteriori conferme, ma visto che tante volte abbiamo criticato questa squadra, adesso è giusto farle anche qualche elogio e goderci questo esaltante tris di gol che permette di ottenere un inedito tris di vittorie, oltretutto su un campo non facile. Ora si va a caccia del poker contro l'Atalanta, perchè...l'appetito vien mangiando e il popolo rossonero ha tanta fame dopo un lungo digiuno di soddisfazioni!