Esame importante nello stadio dello scudetto
Non si può parlare di Roma-Milan senza partire dall'ultima sfida giocata prima di questa, ovvero quella del 7 maggio scorso in cui i rossoneri conquistarono il punto decisivo per strappare ufficialmente lo scudetto dalle maglie dll'Inter e cucirlo sulle proprie; ovviamente il ricordo è ancora vivo in tutti i tifosi rossoneri, perchè si tratta di una delle tante notti indimenticabili che il nostro Milan ci ha fatto vivere in questi anni; un grande trionfo, il primo della gestione Allegri al primo tentativo, come Sacchi, Capello e Zaccheroni, il 18° scudetto, forse uno dei più sentiti e festeggiati, perchè mancava dal 2004 e nel frattempo c'era stato il lungo dominio dei cugini, interrotto proprio dal Milan in modo esaltante. Ovviamente non ci si può soffermare troppo sui dolci ricordi del passato, perchè questo Roma-Milan che sta per andare in scena è molto importante; non varrà direttamente uno scudetto da conquistare, ma mette in palio punti importanti per un squadra che sta rimontando in classifica. Allegri considera questa partita una sfida scudetto, perchè inserisce i giallorossi fra le favorite per la conquista del titolo, quindi si tratta del terzo scontro diretto stagionale per i rossoneri (curiosamente sempre in trasferta) e, dopo le nette sconfitte di Napoli e Torino, bisogna invertire la tendenza e riuscire finalmente a vincerne uno; si tratta dell'ostacolo più duro fra quelli che il Milan si è trovato e si troverà di fronte nel periodo fra le due soste, quello in cui Allegri vuole ottenere tutte vittorie per poi vedere se la sua squadra sarà già tornata in vetta o meno; per ora sono arrivati tre successi, netti i due casalinghi (contro Palermo e Parma), rocambolesco e storico quello di Lecce e la classifica dice che la vetta è a soli due punti, quindi c'è già stato un netto progresso rispetto al periodo prima della sosta di ottobre, chiuso con l'umiliante sconfitta contro la Juve (attualmente in testa alla classifica). Qualcuno ha confessato che, in effetti, le due sberle prese contro i bianconeri hanno svegliato l'ambiente e hanno fatto scattare la voglia di riscossa; io penso che, più semplicemente, la squadra abbia ritrovato molti titolari e, soprattutto, una migliore condizione e ciò gli abbia permesso di ottenere buoni risultati sfruttando un calendario meno impegnativo rispetto alle prime giornate. Ora bisogna confemare questa tendenza in una partita ad alto coefficiente di difficoltà (e, infatti, il Milan non vince all'Olimpico sponda giallorossa dal 2005), anche se la Roma di Luis Enrique non è ancora riuscita a dimostrare in pieno le sue potenzialità e alterna vittorie e sconfitte, ma proprio per questo cercherà un risultato di prestigio che la possa rilanciare. Non ci sarà il ritorno all'Olimpico da ex di Mexes, nemmeno convocato, non perchè ci siano problemi a gestire il delicato rientro dopo un grave infortunio, ma più semplicemente per una frattura alla mano che lo terrà fuori per qualche giorno; ci sarà, invece, il faccia a faccia fra Tassotti e Luis Enrique, protagonisti dello spiacevole episodio della tremenda gomitata dell'italiano allo spagnolo nella sfida fra le due loro nazionali ai Mondiali di USA '94, ma sono certo che dopo tanto tempo i due si stringeranno la mano senza rancori. Allegri ha solo un paio di dubbi di formazione. chi schierare sulla fascia sinistra in difesa fra Taiwo e Zambrotta (Antonini non è stato convocato) e chi scegliere fra Robinho e Cassano; per il resto tutto deciso, con il rientro di Nesta e Van Bommel dopo il turno di riposo di mercoledì e considerato che Seedorf non è ancora pronto, ma l'olandese può guarire con calma, visto l'ottimo rendimento a centrocampo di Aquilani e, soprattutto, Nocerino che stanno facendo gongolare Galliani che li ha presi a fine mercato e nelle prime settimane della stagione aveva sentito troppe critiche per due acquisti sottovalutati in quanto "low cost" ma che riguardavano due giocatori nel giro della nazionale di Prandelli e che, dopo un logico e comprensibile periodo di ambientamento, oltretutto in una squadra che non rendeva al meglio e aveva molti problemi, si stanno rivelando molto utili. Difficile prevedere un'altra tripletta, dopo quella a sorpresa di Nocerino contro il Parma e quella esaltante di Boateng a Lecce in diciotto minuti, ma se qualcuno ha voglia di regalarci altre sensazionali emozioni, va benissimo e sarebbe bello proseguire la collezione di palloni, destinati a chi segna tre gol nella stessa partita. Comunque la cosa davvero importante è vincere, anche perchè la circostanza di giocare alle 18 del sabato, causa impegno di Champions in trasferta martedì prossimo, consentirebbe ai rossoneri, in caso di vittoria, di sedersi in poltrona da capoclassifica a godersi il derby d'Italia fra Inter e Juve, eventualmente in compagnia del Napoli, che disputa il suo incontro a Catania alla stessa ora dei rossoneri e ha gli stessi punti; qualche ora da capolista, tanto per riprendere l'abitudine, proprio in quello stadio dove qualche mese fa il primato divenne definitivo.