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Dischetto fatale, ma il Milan c'è

di Davide Bin

Un'altra sconfitta dal dischetto, un altro pareggio nei novanta minuti con indicazioni contrastanti sullo stato di salute della squadra: gli attaccanti sono sembrati già pimpanti, la difesa questa volta ha tradito con due disattenzioni fatali e, più in generale, alle prime metà di tempo in cui i rossoneri sembravano dominare gli avversari sono seguiti due finali di tempo in cui i ragazzi di Allegri sono arretrati troppo, facendosi schiacciare da una squadra molto abile nel possesso palla. E' calcio d'agosto, anzi addirittura di luglio, quindi è normale che nessuno abbia i novanta minuti nelle gambe e per di più ancora una volta il Milan ha affrontato una squadra molto più in forma dal punto di vista fisico, quindi anche questo pareggio, come quello della sera precedente contro il Bayern padrone di casa vale molto di più di quello che sembra. Allegri ha molti motivi per essere soddisfatto e, ovviamente, avrà notato anche molte cose da sistemare in vista della Supercoppa contro l'Inter a Pechino, perchè questa era l'ultima prova generale prima dell'anomalo derby del 6 agosto in terra cinese e anche il nome dell'avversario sembrava messo lì apposta per stimolare i rossoneri a dare il meglio di loro stessi, visto che il diminutivo dell'Internacional di Porto Alegre è proprio Inter; insomma è arrivata una sconfitta ai rigori contro l'Inter(nacional), ma non bisogna trarne presagi negativi, perchè per fortuna non si tratta dei cugini nerazzurri ai quali, invece, Ibrahimovic e Pato hanno voluto lanciare un chiaro segnale: loro sono già pronti e in vena di magie e lo hanno dimostrato in occasione dei due gol ma anche con tante altre giocate di classe e con azioni corali alle quali hanno partecipato anche i vari Robinho e Seedorf.

Come facilmente prevedibile, Allegri ha schierato una formazione quasi completamente diversa da quella della sera precedente, ma fra i soli tre confermati c'è già Ibrahimovic, quasi a voler dimostrare che anche in questa stagione sarà lui il vero insostituibile, nonostante la volontà di volerlo gestire meglio per farlo arrivare a fine stagione meno stravolto dalla fatica. Ovviamente è titolare anche Pato, che per la prima volta sfida la squadra del suo passato e ha grande voglia di mettersi in luce di fronte a chi lo ha lanciato nel grande calcio internazionale. Con una difesa tutta nuova rispetto alla sera precedente, ma con l'attacco delle meraviglie (Ibra, Pato e Robinho più Seedorf a centrocampo) il Milan parte forte come contro il Bayern e dopo pochi minuti è già in vantaggio, grazie alla triangolazione Seedorf-Robinho e all'assist di quest ultimo per Ibra, che segna di tacco strappando applausi ai tifosi tedeschi già presenti in massa sugli spalti. Il Milan continua a giocare in scioltezza e sembra poter dominare la partita e mettere al sicuro il risultato e questa volta Abbiati non deve compiere miracoli per salvare il risultato, ma poi progressivamente il possesso palla dei brasiliani manda in confusione la retroguardia rossonera che si fa sorprendere in occasione del pareggio di Leandro Damiao.

Anche ad inizio ripresa il Milan (Allegri non effettuta subito sostituzioni se non quella del portiere, Roma al posto di Abbiati) parte di slancio e sembra poter disporre a suo piacimento degli avversari: Pato si ritrova la porta spalancata davanti a sè ma clamorosamente centra in pieno il palo, poi si riscatta segnando il gol del nuovo vantaggio rossonero sempre su assist di Robinho, che questa volta ha triangolato con Ibrahimovic. Come nel primo tempo, il Milan continua a dominare almeno fino a quando non inizia la girandola delle sostituzioni, ma un'altra disattenzione difensiva favorita da un rimpallo sfortunato consente a D'Alessandro di pareggiare e nel finale un Milan ormai stanco rischia anche la sconfitta in un paio di occasioni, prima dell'inevitabile epilogo ai calci di rigore. La sera prima era arrivato un solo errore decisivo, questa volta è un vero disastro dal dischetto: Renan para i tiri del giovane Valoti, di Cassano e Pato e anche il solitamente implacabile (dal dischetto) Oddo sbaglia centrando il palo. Vince l'Internacional e l'unica preoccupazione può essere che anche il 6 agosto ci potrebbe essere un epilogo dal dischetto, questa volta con un trofeo "vero" in palio e bisognerà necessariamente essere più precisi. Ora l'Audi Cup è già in archivio e il quarto (bugiardo viste le buone prestazioni dei rossoneri) posto non deve preoccupare più di tanto; l'unico vero obiettivo era migliorare la forma in vista di Pechino e, fra prevedibili alti e bassi, è stato raggiunto; in estate i risultati contano poco, sono più importanti le prestazioni e il Milan ne ha fornite due abbastanza soddisfacenti se si considera che la preparazione è iniziata solo da due settimane; ora bisogna già fare sul serio perchè la sfida di Pechino è sempre più vicina, ma i lampi di classe dei giocolieri rossoneri e le magie di Ibra ci fanno ben sperare; il Milan c'è, nonostante la maledizione dei rigori e l'Inter è avvisata! 


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