Derby dei poveri o vero derby?
L'hanno definito derbino o derby dei poveri e, guardando la classifica, si può anche essere d'accordo: Milan e Inter si sfidano in una partita in cui c'è poco o nulla in palio, se non la speranza di rimanere in corsa per un comunque difficile piazzamento in zona Europa League. Derby in tono minore dunque? Verrebbe spontaneo rispondere sì, ma siccome abbiamo sempre detto che il derby è la Partita (la P maiuscola non è un errore ma è fortemente voluta per indicare la particolarità della partita) in cui non bisogna guardare la classifica, ma solo pensare a vincerla per la supremazia cittadina, ecco che questo potrebbe paradossalmente essere il "vero" derby, in cui non c'è altro da conquistare se non una vittoria fortemente voluta e desiderata dai tifosi di entrambe le squadre che vivono la vigilia del match e la partita stessa in modo speciale. Si dice spesso, con una delle tante frasi fatte, che un derby vinto possa salvare una stagione e questo è proprio uno di quei casi; nel passato siamo stati abituati a stracittadine in cui una delle due squadre, se non entrambe, si giocavano non solo i tre punti, ma anche obiettivi molto importanti (scudetti, piazzamenti in Champions ecc.ecc.); abbiamo vissuto dodici anni fa (anche se sembrano passati secoli) un doppio derby semifinale di Champions League, con una gustosa replica a livello di quarti di finale solo due stagioni dopo; abbiamo visto quattro anni fa un derby giocato a Pechino non per una squallida tournèe (come succederà l'estate prossima), ma che valeva per la conquista della Supercoppa italiana, mentre limitandoci alle sfide di campionato sono stati tanti i derby in cui c'era in palio lo scudetto o, comunque, obiettivi importanti. Questo derby, invece, dal punto di vista della classifica vale davvero poco, ma proprio per questo è un'importante occasione che le due squadre hanno per dare una soddisfazione a tifoserie deluse e disilluse, ma che potrebbero ritrovare sicuramente entusiasmo con una vittoria nella stracittadina che, come si sa, è sentitissima. Una partita, quindi, che vale solo in quanto tale e non per altri scopi e, proprio per questo, verrà vissuta comunque con molta passione dai tifosi; ecco perchè le due squadre non devono sottovalutarlo, anche perchè aggiungere la delusione della sconfitta nel derby alle tante già collezionate in stagione sarebbe davvero imperdonabile. Ovviamente non ci si può aspettare che questo derby di poco valore sportivo trasmetta la stessa ansia, la stessa tensione e la stessa adrenalina dei derby storici che ho appena citato, ma sono sicuro che al momento del fischio d'inizio nessuno penserà a classifiche, obiettivi, delusioni stagionali e l'unica ossessione per i tanti presenti allo stadio sarà conquistare la vittoria, una vittoria sempre speciale indipendentemente da tutto il resto. Se poi vogliamo aggrapparci alla scaramanzia, ricordiamo che la partita si gioca il 19 aprile, data in cui 26 anni fa il Milan di Sacchi asfaltò il Real Madrid (5-0) conquistando la prima finale di Coppa dei Campioni dell'era Berlusconi, oppure potremmo ricordare uno dei derby simili a questo, giocato da due squadre in difficoltà e lontane dalla vetta della classifica; era l'11 maggio 2001 e questa data non la scorda più nessuno (come recita il coro della Sud)... perchè quel derby l'abbiam vinto 6-0! Nessuno pretende ancora risultati così rotondi ed esaltanti, ma anche questi precedenti servono a trasmettere un po' di fiducia per una partita difficile da analizzare e in cui non si possono fare pronostici e, in fondo, come in ogni derby che si rispetti, basterebbe vincere 1-0 in pieno recupero con un gol in fuorigioco, anzi così il godimento sarebbe triplicato!
Inzaghi ha vissuto tanti derby di Milano nella sua carriera da calciatore, segnando gol importanti e decisivi e conquistando vittorie esaltanti, quindi sicuramente saprà come preparare al meglio una partita particolare e speciale, in cui le motivazioni non possono mancare e normalmente vengono da sè senza bisogno di catechizzare troppo i giocatori; purtroppo, però, a questo Milan manca ciò che invece c'era nel Milan di Inzaghi giocatore, ovvero lo zoccolo duro dello spogliatoio, quel gruppo di ragazzi che erano tifosi del Milan ancor prima che giocatori e che, quindi, sentivano in maniera speciale questa partita (penso ai vari Ambrosini, Gattuso, Abbiati, Maldini, Costacurta, lo stesso Inzaghi e tanti altri che si sono avvicendati nel corso di molti esaltanti anni); ora è rimasto ben poco, ad esempio Antonelli, che ha confessato di aver vissuto molti derby in curva entrando alle cinque e mezza del pomeriggio per trovare posto (bei tempi, ora si può arrivare anche a pochi minuti dall'inizio senza problemi...)e toccherà a giocatori come lui spiegare ai compagni, soprattutto stranieri, il fascino e l'importanza di una partita diversa da tutte le altre e trascinarli con l'entisiasmo e la grinta da "ultrà in campo": un derby non si gioca, si vince e in questa frase sta tutta l'essenza di questa sfida, che apparentemente conta poco, ma in cui è davvero vietato sbagliare, soprattutto sul piano dell'impegno e della voglia di vincere. Inzaghi ha intenzione di non modificare molto la squadra vista nelle ultime partite: stessa difesa, centrocampo con l'inserimento di Poli qualora Bonaventura venisse spostato nel tridente offensivo in cui dovrebbe esserci anche il rientro di Honda, anche se tutto ruota attorno alla scelta di giocare con un centravanti "vero" (il recuperato Destro o Pazzini) o "falso" (Menez). Probabilmente la vera formazione la scopriremo solo all'immediata vigilia del match, perchè anche un po' di sana pretattica può servire a non svelare le proprie intenzioni, ma come si dice sempre, in queste occasioni non conta tanto chi scende in campo, ma come si affronta la partita: ci vuole il giusto approccio, bisogno dare tutto, metterci grinta, orgoglio, coraggio, feroce determinazione e personalità, per dare una soddisfazione ai tifosi che dagli spalti faranno sentire la loro voce e il loro incoraggiamento. Da calendario si gioca in casa dell'Inter, quindi i tifosi rossoneri saranno pochi e orgogliosamente arroccati nel settore cuore pulsante del tifo, ovvero la Curva Sud; purtroppo sembra che anche il giorno della partita ci saranno le biglietterie aperte per vendere gli ultimi tagliandi disponibili (anche del cosiddetto settore ospiti che in questo caso è il 2° anello blu), quindi si rischia che non ci sia nè il tutto esaurito, nè la Curva Sud piena. Ovviamente ciò è conseguenza del rendimento negativo delle due squadre ma non solo, perchè in passato anche in derby simili a questo si è sempre visto San Siro strapieno e ribollente d'entusiasmo, proprio in quanto il derby è una partita avulsa dal resto del campionato e dal fascino particolare e "autonomo". Sono comunque sicuro che ci sarà l'atmosfera tipica di ogni derby, perchè andrà in scena il consueto derby del tifo (con le spettacolari coreografie e i tanti cori di sfottò delle due curve) che precede e per alcuni è addirittura più importante della partita stessa e, soprattutto, speriamo davvero che alla fine si possa esultare per una vittoria che vale più di ogni altra, perchè ti permette di sentirti padrone di Milano per una notte, per tutta la settimana successiva, addirittura fino al prossimo derby, perchè non c'è classifica che tenga: il derby è sempre il derby, vincerlo è una soddisfazione enorme, perderlo ti fa entrare in depressione e l'emozione è sempre la stessa, quando in campo scendono Milan e Inter, per dar vita a un appuntamento che divide una città e crea tensione, ansia e grande attesa, che poi si trasformano in enorme carica al momento del calcio d'avvio, quando iniziano novanta minuti diversi da tutti gli altri di un intero campionato.