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Con Bacca e Niang il Milan passa l'esame

di Davide Bin

Sulle ali dell'entusiasmo per l'esaltante vittoria nel derby, il Milan vince di slancio anche a Palermo, ottenendo la seconda vittoria consecutiva senza gol al passivo e dando continuità alle prestazioni, dal punto di vista del gioco e del carattere. Parafrasando Mihajlovic, la bottiglia stappata grazie alla vittoria contro l'Inter magari non ha fatto uscire vero e proprio champagne, ma un ottimo spumante sì, perchè ancora una volta i rossoneri sono parsi uniti, compatti, determinati, convinti, consapevoli delle proprie doti e hanno vinto da squadra forte e matura, dominando il primo tempo, segnando presto i gol che hanno indirizzato la partita sui binari giusti e poi controllando agevolmente la situazione nella ripresa, senza più affondare i colpi ma soffrendo poco. Secondo il mister rossonero la differenza fra champagne e spumante sta nel fatto che il Milan avrebbe dovuto chiudere definitivamente la partita con il terzo gol e non l'ha fatto, ma guardando al recente passato e ricordando una squadra che soffriva in ogni incontro, concedeva occasioni e gol praticamente a tutti, era preda di crisi di panico e faticava terribilmente a giocare un'intera partita in modo positivo e a inanellare vittorie consecutive, ci si può accontentare e tenere lo champagne per tempi migliori, perchè sembra che questa squadra possa avere ancora margini di miglioramento, ora che ha imboccato la giusta strada e intrapreso un processo di crescita finalmente incoraggiante. La sfida di Palermo era la classica buccia di banana sulla quale cadere e farsi molto male, visto che era in programma a soli tre giorni di distanza dal derby; si sa che dopo esaltanti vittorie l'euforia può giocare brutti scherzi e causare un approccio sbagliato alla sfida successiva e in questo senso al Barbera il Milan era atteso dalla prova del nove o, se volete, da un esame di maturità passato brillantemente, grazie ai gol di Bacca e Niang, ma anche a una prova di squadra che fa ben sperare per il futuro. Resta da capire dove inizino i meriti del Milan e finiscano i demeriti di un Palermo che è parso davvero poca cosa, giocando male e con poca determinazione, soprattutto nel primo tempo, ma siccome i rossoneri hanno replicato la bella prestazione del derby, pur senza strafare, propendiamo volentieri per i loro meriti che evidentemente hanno messo in soggezione i rosanero.

Mihajlovic conferma la formazione che ha "asfaltato" l'Inter con un rotondo 3-0 e non potrebbe essere altrimenti, nonostante il turno infrasettimanale; niente turn-over dunque e l'unico cambio è in difesa dove c'è Zapata al posto di Alex, che è un po' fragile fisicamente e non può giocare ogni tre giorni; peccato perchè il centrale brasiliano è stato uno degli eroi del derby, con una sontuosa prestazione in fase difensiva e con quel gol "alla Hateley" che ha sbloccato il risultato, ma saggiamente Mihajlovic non vuole rischiare infortuni che lo tolgano di scena per molto tempo e lo gestisce con cautela. Ovviamente c'è molta euforia in tutto l'ambiente e la volontà è di trasformarla in energia positiva e non, come capita spesso in queste occasioni, in un fattore negativo che rovina la prestazione, togliendo concentrazione e determinazione ai giocatori che corrono il rischio di avere ancora la testa altrove.

Fortunatamente si capisce subito che il Milan è finalmente maturato, visto che l'approccio alla partita è quello giusto e i rossoneri giocano al tiro al bersaglio, che in questo caso è Sorrentino che, tutto sommato, si disimpegna egregiamente ed evita un passivo umiliante già nel primo tempo. Honda prova a beffarlo addirittura da calcio d'angolo, Bacca lo impegna un paio di volte, poi tocca a Bonaventura e ancora a Honda; evidentemente il derby ha dato fiducia e ulteriore coraggio ai giocatori, che ora provano anche giocate più complesse senza timore di sbagliare e sono più convinti e meno angosciati. I gol sono solo la logica conseguenza del dominio rossonero (anche se la squadra indossa ancora l'orribile divisa color petrolio...): prima è Bacca a confermarsi ottimo centravanti di razza, piombando su un traversone di Abate solo sfiorato da Niang e insaccando alle spalle di Sorrentino; da sottolineare la bella azione dei rossoneri che, come già detto, ora giocano più sciolti e disinvolti rispetto al passato. Il raddoppio arriva grazie a un autentico regalo di Godaniga, che in area colpisce il pallone con il braccio pur non essendo pressato o disturbato da avversari; un gesto istintivo ma folle che permette a Niang di andare sul dischetto (nonostante il rigorista designato sia Bacca, che infatti ci rimane male e quasi litiga con il compagno, anche se poi i due faranno la pace...) e segnare il gol del raddoppio che lancia il Milan verso la vittoria, anche perchè il Palermo per il momento sta facendo scena muta dalle parti di Donnarumma. Nel finale di tempo i rossoneri continuano a mantenere il possesso palla e un sostanziale dominio, ma arretrano un po' il baricentro, consentendo al Palermo di prendere coraggio e abbozzare una reazione comunque innocua, visto che Donnarumma deve svolgere solo ordinaria amministrazione.

Nella ripresa non cambia il copione rispetto al finale di tempo: il Milan controlla agevolmente la situazione, il Palermo è un po' più vivo ma raramente incisivo e la difesa del Milan, concentrata e attenta sia in Romagnoli che in Zapata, soffre pochissimo e fa bella figura. Nemmeno l'ex Gilardino riesce a rendersi pericoloso e viene sostituito, poi anche Mihajlovic comincia a pensare che questa è una settimana pesante con tre impegni ravvicinati e usa le sostituzioni per far rifiatare qualcuno; in verità la prima sostituzione è obbligata, visto che Montolivo è febbricitante, ha stretto i denti per essere comunque presente, ma a risultato acquisito si arrende al malessere e viene sostituito da Bertolacci; poi il mister pensa bene di preservare la prolifica coppia d'attacco e cambia entrambi, prima Niang con Balotelli, poi Bacca con Poli. Unico vero neo proprio la prestazione di SuperMario, che come al solito ciondola svogliato per il campo e si fa notare solo per un tiro dei suoi dalla distanza che finisce alto di poco; con questo atteggiamento negativo Balotelli faticherà a convincere Mihajlovic di meritare una maglia da titolare in futuro, anche perchè ora la concorrenza è tanta e valida, visto il rendimento di Bacca e Niang. Comunque il Milan gestisce al meglio la situazione fino alla fine, concede solo potenziali occasioni ad avversari innocui e conquista agevolmente tre punti importanti, che consentono di rimanere agganciati, per il momento come ultimo vagone, al treno che porta in Europa. Le prime sei hanno vinto tutte e le distanze rimangono immutate: il Milan è a sei punti dalla zona Champions e ha nel frattempo staccato la concorrenza alle spalle, ovvero le provinciali terribili Empoli e Sassuolo, quindi è più tranquillo e può provare a togliersi qualche soddisfazione inaspettata lanciando l'assalto a posizioni di classifica che sembravano ormai irraggiungibili, ma che le ultime prestazioni, con vittorie convincenti, hanno fatto riavvicinare in modo insperato. Ora i rossoneri sono attesi da due impegni casalinghi alla loro portata contro Udinese e Genoa e se dovesse materializzarsi un filotto di vittorie si potrebbe davvero ricominciare a pensare in grande, ma teniamo i piedi per terra e rimaniamo umili, così come ha fatto la squadra a Palermo, in modo da evitare altre delusioni causate da eccessive illusioni. Il Milan ora viaggia spedito e ha superato in scioltezza un esame insidioso, ma può e deve ancora crescere molto se davvero vuole provare a tornare grande, comunque godiamoci questo momento positivo, sperando che duri a lungo.

 


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