Buon lavoro nuovo Milan
Primo giorno "di scuola" per il Milan in un caldissimo giorno di luglio: una giornata lunghissima vissuta su più fronti e in luoghi diversi, visto che a Casa Milan in mattinata si è svolta la conferenza stampa congiunta del Presidente Berlusconi, dell'A.D. responsabile dell'area tecnica Galliani e del nuovo tecnico Mihajlovic, mentre a Milanello cominciavano a radunarsi i giocatori, protagonisti poi nel tardo pomeriggio del primo allenamento davanti a circa 500 tifosi (assente la Curva Sud, ancora alla ricerca di chiarezza da parte della società e della proprietà). Inutile dire e sottolineare che quella che sta per iniziare è una stagione importante per il Milan, "scottato" da due esclusioni consecutive dall'Europa e alla disperata ricerca del rilancio, in Italia e poi, si spera, anche in Europa, purtroppo eventualmente solo dalla prossima stagione. Un altro fallimento non sarebbe tollerabile e per questo l'immobilismo sul mercato delle scorse stagioni si è improvvisamente trasformato in grande attivismo, con molte trattative, alcune delle quali fallite anche in modo clamoroso (Jackson Martinez) e altre concluse proprio in questi ultimi giorni, in modo da consegnare al nuovo allenatore una squadra rinnovata e rinforzata (anche se i nuovi acquisti non sono per il momento a disposizione per vari motivi). Il popolo rossonero è ancora perplesso e disorientato, cerca di capire e valutare, perchè le delusioni, soprattutto nelle ultime due stagioni, sono state tante, unite alla sgradevole sensazione di essere stato spesso e volentieri "preso in giro" con false promesse e assurdo ottimismo che non corrispondeva alla realtà dei fatti. Ora il primo compito di Mihajlovic e dei suoi giocatori, vecchi e nuovi, è di recuperare la fiducia e l'entusiasmo di una tifoseria troppo spesso delusa e disillusa negli ultimi mesi, a partire da quella curva che, come già detto, ha disertato il raduno, è ancora alla ricerca di chiarezza e sicuramente non vede inizialmente di buon occhio un allenatore dal lungo passato nerazzurro (in campo e come vice-allenatore), anche se dal buon curriculum come tecnico, cosa che non guasta dopo le negative esperienze con Seedorf e Inzaghi che hanno convinto la società rossonera a derogare alla dichiarata intenzione di affidare la squadra solo ad allenatori dal passato rossonero che evidentemente Mihajlovic non ha (e in modo molto onesto lo ha fatto notare in conferenza stampa).
Scendendo un po' più nei particolari di questa prima giornata della nuova stagione, si può dire che la conferenza stampa a Casa Milan, teoricamente organizzata per la presentazione del nuovo tecnico, si è trasformata nel consueto "one man show" in cui si esibisce il Presidente Berlusconi in queste occasioni: Galliani ha fatto praticamente scena muta, dicendo solo che, appunto, quando c'è il Presidente lascia volentieri a lui la parola, mentre Mihajlovic ha avuto più spazio e ha mostrato anche la personalità e l'ardire di non farsi interrompere durante una sua dichiarazione dall'intervento di Berlusconi, che si è comunque preso la maggior parte della ribalta, illustrando la campagna acquisti e cessioni, parlando di strategie commerciali, del nuovo stadio, ma anche di tattica e schemi. Mihajlovic ha avuto comunque tempo e spazio per dire cose importanti, per promettere che gli avversari del Milan dovranno tornare ad avere paura e timore reverenziale davanti alla squadra rossonera, quello stesso timore provato da avversario sul campo e che ora può spiegare, dall'altra parte della barricata, ai suoi ragazzi. E se proprio Sinisa non fosse soddisfatto del poco spazio concessogli in quella che doveva essere la conferenza stampa per la sua presentazione, si consoli ricordando che ad Allegri andò molto peggio (praticamente non aprì bocca) e che ciò potrebbe portare fortuna, visto come si concluse il primo campionato con l'attuale tecnico della Juve in panchina. Dopo le parole della mattinata, ecco i fatti del tardo pomeriggio, ovvero il primo allenamento a Milanello: più o meno un'ora e mezza a ritmo già intenso, non certo da prima sgambata e ciò fà capire che il nuovo tecnico ha intenzioni serie, che in allenamento si lavorerà tanto per essere poi competitivi in partita e questo è sicuramente importante e apprezzabile; in effetti i non molti tifosi presenti hanno già apprezzato, anche se hanno seguito in silenzio questo primo atto stagionale, visto che mancava il cuore pulsante del tifo rossonero, cioè chi canta, tifa e incita la squadra. Da buon ex interista Mihajlovic deve conquistare il cuore dell'altra parte di Milano (e qualche applauso, oltre a uno striscione di benvenuto, l'ha già ricevuto), così come tutta la squadra deve riconquistare la fiducia e l'entusiasmo del popolo rossonero; se il buon giorno si vede dal mattino le premesse possono essere buone, ma siccome le recenti scottature bruciano ancora molto, meglio non esagerare con l'ottimismo e volare bassi, felici di essere eventualmente sorpresi in positivo. Per il momento sembra arduo parlare di scudetto, ma l'obiettivo è già stato evocato dal Presidente, che ama pensare in grande; meglio puntare a un ritorno in Europa, magari dalla porta principale o, come ha detto Mihajlovic, pensare solo a vincere partita dopo partita per poi fare i conti. Il lungo cammino stagionale ha vissuto solo l'atto iniziale e ora c'è da lavorare tanto e con grande intensità per provare a tornare grandi, mentre la società tenterà di rendere ancor più competitiva la rosa con altre operazioni di mercato (ma c'è anche da sfoltire con alcune cessioni), quindi non resta che augurare buon lavoro a tutte le componenti di questo nuovo Milan che non può più fallire.