Pippo nostro, una lezione per tutti!
La lezione è servita! E’ servita per tutti quelli che vanno in campo con troppa sufficienza. E’ servita per quei giocatori che arrivano dall’estero annunciati sempre come fenomeni. E’ servita per quegli allenatori che non utilizzano Pippo mai abbastanza. E’ servita per dimostrare come un solo giocatore possa cambiare le sorti di un incontro. E’ servita da esempio, come un professionista debba lavorare e farsi trovare pronto quando viene chiamato anche per pochi minuti. E’ servita per quei campioni celebrati che amano più la birra e la “dolce vita” che la bresaola. E’ servita a coloro i quali pensano più al marketing che alla solidarietà (dedica dei due goal a Borgonovo).
Pippo Inzaghi è orgoglio non solo dei tifosi milanisti, ma di tutti i tifosi italiani. Il suo nome rimarrà per sempre davanti in tutte le classifiche dei record del vecchio continente. Sono secondi, goleador come Gerd Muller e Marco Van Basten rispettivamente in campo europeo e con la maglia rossonera. Continua il testa a testa con Raul, ma adesso è superato! Ora parte l’inseguimento a Baggio per la classifica dei cannonieri italiani di sempre.
Pippo ha raggiunto questi record del gol, pur avendo doti tecniche modeste, difficilmente salta l’uomo in dribbling, non ha una gran prestanza fisica, il tiro non irresistibile, la statura normale. Sembra la descrizione di un “brocco”, ma con il senso di posizione in area, la rapidità dei movimenti, restando sempre al limite del fuorigioco, uniti a una volontà di fare gol che non ha eguali, lo hanno reso un bomber unico. Ibra ha detto dopo la partita con il Real: “Con Pippo mi sento più libero perché posso muovermi di più. Invece quando gioco con i brasiliani mi sento più obbligato a restare in area” Aprendo così dopo queste dichiarazioni, il problema del modulo di gioco che riguarda Allegri. Ancora una volta la sofferenza dei centrocampisti, con evidenti conseguenze sulla difesa, e stata evidente. Bisognerà mettere in preventivo, l’aggiunta di un uomo in più in mezzo al campo, passando in certe partite al 4 4 2. Non è il numero di attaccanti a fare una squadra più o meno offensiva, è invece l’atteggiamento e i movimenti che si fanno in campo. Aver recuperato, Ambrosini e Flamini, potrà essere determinante, insieme all’altro grande protagonista della serata di Champion: Gattuso, un gladiatore!
Giocare con quattro uomini a centrocampo permette una copertura maggiore del campo con in più l’imprevedibilità degli inserimenti in attacco. Ne trarrebbe un enorme vantaggio anche Pirlo che sarebbe libero di impostare senza doversi sfiancare in copertura. Allegri questo tipo di gioco lo conosce molto bene, lo applicava con successo sia a Sassuolo che a Cagliari. Certo non si possono tagliare fuori giocatori che possono fare la differenza come Pato e Ronny oltre a Robinho. Per Pato, siamo di fronte a una vera e propria involuzione sia fisica (difficilmente salta l’uomo), che mentale (sembra un oggetto estraneo alla squadra). Nelle ultime partite è sempre stato uno dei peggiori in campo. Ronny alterna prestazioni importanti ad anonime, vedi le due partite con il Real. Credo che il suo sia più un problema di condizione fisica che altro. Robinho è sicuramente la nota più positiva dei tre brasiliani, un jolly offensivo che sarà importantissimo.
Ci aspettiamo punti pesanti, dalla difficile trasferta di Bari, e mercoledì con il Palermo a S.Siro, per arrivare al derby carichi di entusismo e con una classifica che ci veda protagonisti.