Solo lampi di Pato
Non si smentisce Alexandre Pato, croce e delizia dei tifosi rossoneri, il suo rendimento è una continua altalena.
Segna il Papero, serve un assist a Robinho che fa gruppo e cancella le insinuazioni sul presunto mal di gol del numero 70, colpisce un palo dopo un’azione da attaccante vero, ma per il resto la sua prestazione è la solita fiera dell’indolenza.
Ci si aspetta di più da questo giocatore, ed è più che lecito, le sue doti sono impressionanti, la sua lucidità sotto porta lascia a bocca aperta, come in occasione del gol, ma gli errori di superficialità sono pesanti e si riflettono sul risultato.
Gioca un primo tempo al limite dell’invisibile Pato, non tocca quasi mai il pallone, e quando ha un’occasione degna la spreca con un controllo sbagliato o un movimento poco convinto. Cresce nel secondo, quando la squadra sembra entrare in campo con un piglio diverso, forse strigliata da Allegri negli spogliatoi. Segna, con un movimento da bomber vero, un anticipo di cattiveria pura, un dribbling di classe cristallina ed un appoggio facile facile, la sua rete è accademia pura. Serve un assist che neanche Robinho può sprecare (mi scuserà Robinho per la battutaccia), dopo uno scambio tutto brasiliano che ha il ritmo del Samba. Colpisce un palo con una giocata da prima punta vera, bicicletta, controllo ad allargarsi e frustata sul primo palo che rimbomba in tutta Praga, un missile che s’infrange sul legno negando una gioia che sembrava scontata.
Poi si spegne di nuovo la luce nella testa di Pato. Servito in maniera deliziosa da Emanuelson, solo davanti al portiere, il brasiliano sfodera un cucchiaio molle, svogliato, un colpo di pura sufficienza, quasi un insulto per Cech che accoglie il pallone fra le sue braccia. Poi quella ripartenza semplice semplice, spalle alla porta a centrocampo, un appoggio facile dietro per lanciare l’effetto fionda di un Milan che stava salendo, ed invece arriva quel colpo di tacco, ancora una volta sufficiente, inutile, che regala il pallone al Plzen, rossoneri presi d’infilata e primo gol che riaccende le speranze dei cechi.
Non convince questo Pato. Si vedono i lampi di una classe immensa, di un giocatore unico e letale, forte, veloce, preciso: incredibile. Continuano ad emergere i limiti caratteriali di un ragazzo fragile, a volte svogliato, sufficiente, a tratti snervante.
Se il ragazzo fosse ancora a scuola i professori ci ripeterebbero l’immancabile “ha le doti, ma non si applica”: RIMANDATO!