Rigore e palo ma la luce rimane intermittente
Da osservato speciale sui media e sul mercato, Alexandre Pato è tornato sotto i riflettori anche del campo. La prova dell’attaccante brasiliano può ritenersi sufficiente per gli episodi creati con il rigore procurato (netto! ricordiamolo nuovamente anche ai più refrattari) e l’unica vera occasione capitatagli in zona gol con il palo colpito di testa nella ripresa. La luce, però, continua ad accendersi ad intermittenza per il Papero che ad inizio gara cerca di rispondere positivamente ai consueti dettami provenienti dalla panchina rossonera (e dai tifosi stessi): ovvero la disponibilità allo scambio con Ibrahimovic e la maggior grinta e presenza nell’arco dei 90 minuti. Il brasiliano ci prova e nel primo tempo regala alcuni spunti positivi in questo senso oltre al merito di procacciarsi il penalty che apre la gara. Nella ripresa, invece, a parte l’ottima intuizione aerea che avrebbe meritato maggior fortuna, la prestazione di Pato scema minuto dopo minuto e quando Allegri si accorge che la manovra rossonera avrebbe bisogno di un’accelerata e maggior mobilità senza palla, fa alzare dalla panca Robinho e al 68’ opera il cambio carioca che rivitalizza il Milan nell’ultima parte di gara dove centra il 2-0 che chiude la pratica orobica.