Qualità e quantità, a Boa manca solo il gol
Quella di stasera doveva essere la partita del riscatto di Kevin Prince Boateng, che in campionato non ha brillato molto. Conti alla mano, se escludiamo l'impressionante secondo tempo di Lecce quando Boateng riuscì in pochi minuti a cambiare le sorti di una partita che, prima del suo ingresso, sembrava già archiviata, le prestazione offerte dal 27 rossonero non sono state all'altezza delle sue potenzialità. In 402 minuti giocati il trequartista di Allegri ha stentato a trovare gloria e col Genoa è sceso in campo in cerca della continuità e della gran forma mostrata in Champions. Si perchè la musica cambia e, quando il ghanese è stato chiamato agli impegni europei ha risposto con performance da 10 e lode. Nel cammino europeo dei rossoneri infatti spiccano le sue giocate e soprattutto i suoi due eurogol contro il modesto BATE Borisov e l'inarrestabile Barcellona. Proprio quest'ultimo è già finito negli annali della storia rossonera: controllo acrobatico, finezza di tacco e colpo sotto. Lo scorso anno da centrocampista centrale si è trasformato, per merito del tecnico toscano, in trequartista col vizio del gol. Ci aveva abituati a degli inserimenti micidiali e quasi tutti i gol della passata stagione nascono proprio da queste scorribande senza palla tra i difensori. Quest'anno Prince invece sembra aver cambiato tecnica e ha scoperto di avere un piedino niente male. 6 sono i gol finora in questa stagione( se consideriamo la partita di Supercoppa Italiana contro l'Inter) e tutti di pregevole fattura. Anche nell'anticipo di stasera contro il Grifone, Boateng ha provato più volte la conclusione dalla lunga distanza senza mai trovare fortuna. La vittoria è comunque arrivata e poco importa se Prince non è andato al gol. La sua è stata una gran partita, fatta di sacrificio, di corsa ma anche di tanta qualità, condita poi dalla grande giocata e dal passaggio millimetrico che ha portato al due a zero. Anche dopo l'ingresso del professore Seedorf, Boateng rimane dietro le due punte e "costringe" l'olandese ad agire davanti la difesa insieme ai due nazionali Aquilani e Nocerino. Un giocatore, Boateng, arrivato in Italia quasi da sconosciuto e di cui oggi il Milan non può farne a meno.