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La fumata bianca di Cassano si alza su San Siro: habemus leader

di Emiliano Cuppone

In un momento difficile come quello che sta vivendo il Milan di Allegri, falcidiato dai tanti infortuni, si chiede agli uomini di un certo spessore di fare la differenza. Antonio Cassano ha una classe indiscutibile, una capacità di lasciare allibiti gli avversari e d’incantare le platee che in Italia nessun’altro sembra avere, per questo a lui si tende a chiedere sempre di più.
In un momento così complicato da Antonio Cassano si pretende un impatto decisivo sui match, si chiede di imparare ad essere leader in una grande squadra come quella rossonera, Antonio Cassano ieri sera ha risposto presente.


Il genio di Bari vecchia ha sontuosamente calcato il prestigioso campo di San Siro contro il Cesena, ha avuto il carattere, il piglio, la faccia del vero protagonista, del trascinatore, del vero uomo simbolo di un Milan che sa cambiare ed adattarsi.
In una squadra orfana di vere punte, con in avanti il solo El Shaarawy, più fantasista che attaccante, a dare una mano ad Antonio Cassano, con Emanuelson che si vedeva costretto a trasformarsi in prima punta sempre più spesso, il numero 99 rossonero ha saputo diventare punto di riferimento. Eccellente nel farsi  trovare sempre disponibile a ricevere il passaggio venendo incontro al portatore di palla, ottimo a sfruttare gli spazi sulle corsie laterali danzando sul filo del fuorigioco, esemplare nel difendere il pallone abbassandosi a centrocampo sulle ripartenze, facendo salire la squadra e lavorando sporco per guadagnare un calcio di punizione dopo l’altro.
Ispiratissimo in duetto con l’altro vero protagonista Clarence Seedorf, i due si cercano e si trovano come se avessero sempre giocato insieme, la classe cerca la classe, un tocco dopo l’altro dialogano in maniera eccelsa, calcisticamente “tubando” come due innamorati del pallone.
Cassano diventa, forse per la prima volta, un vero leader di questo Milan, si carica sulle spalle il peso dell’attacco, sorregge e spinge la squadra, riprende i compagni, tira le orecchie al giovane vicino di reparto e trascina il diavolo alla prima vittoria in campionato. Manca solo lo squillo del gol ad un Antonio Cassano ispirato come mai prima, sempre più titolare, è questa la sua quinta consecutiva in campo dal primo minuto,
esce dal campo stremato, piegato su se stesso dopo aver dato corpo ed anima per la causa rossonera fra gli applausi di un Meazza finalmente convinto fino in fondo dal suo genio barese.


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