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Il leader Robinho è cuore e anima di questo Milan

di Emiliano Cuppone

Tralasciando polemiche ed errori arbitrali, veleni e litigi più o meno duri, i tifosi rossoneri possono essere fieri ed orgogliosi di una prestazione splendida di un Milan quantomeno rimaneggiato.
A brillare è la stella di Robinho, il brasiliano non segna, non mette la firma sul tabellino della gara, ma mette la sua firma su una prestazione incredibile di un Milan tutto cuore e grinta. Diciamolo chiaramente, quand’era arrivato, sommerso dal clamore dell’acquisto di Ibrahimovic, nessuno si sarebbe aspettato che Robinho fosse un combattente di questa portata.
Si batte come un leone il numero 70, ci mette corsa e fisicità, lotta corpo a corpo con i difensori bianconeri che madre natura ha dotato di un fisico ben più imponente. Pressa chiunque porti palla ed indossi una maglia bianconera, ripiega con continuità sugli esterni di Conte e non concede un centimetro agli avversari che se lo vedono spuntare ovunque.
Ci mette anche la qualità, dispensa qualche perla delle sue, semina mezza difesa nel primo tempo, prima che un Barzagli messo a sedere abbia il guizzo per chiuderlo in calcio d’angolo. Pato latita, ed allora Robinho si veste da leader, il vero trascinatore di una squadra che lo cerca con continuità e si affida ai suoi piedi sapienti ed alle sue accelerazioni fulminanti.
Solo l’ottima uscita di Buffon nel primo tempo e l’imprecisione di Muntari nel secondo tempo gli negano la gioia del gol, ma gli manca solo quello, perché la prestazione è maiuscola e segue il solco tracciato in Champions con l’Arsenal e proseguito contro il Cesena.
Dopo le critiche spietate è tornato il soldatino brillante di Allegri, è tornato un giocatore incredibile, impressionante per qualità e carattere, per corsa ed abnegazione tattica, spirito da gregario e piedi da prima donna, senza dubbio una scoperta continua questo giocatore che si dimostra sempre più elemento fondamentale di una squadra piena zeppa di qualità.


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