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Il generale Van Bommel prova a predicare nel deserto della mediana

di Emiliano Cuppone

Nella sconfitta di San Siro con la Juventus sono in pochi a salvarsi, fra questi sicuramente Mark Van Bommel.
Il generale olandese ci mette anima e cuore in una partita rognosa, bloccata per tutto il primo tempo e giocata con vigoria a centrocampo. Tanto impegno di MVB, bravissimo ad ergere la diga nel cerchio di centrocampo, il numero 4 sembra predicare nel deserto di una mediana arida di qualità ed a tratti di volontà. Ai suoi fianchi Emanuelson regala solo fumo, mentre Ambrosini dispensa un errore dopo l’altro sino all’assist per il raddoppio di Caceres.
Van Bommel è bravo a tappare le falle finchè può, aiuta in fase difensiva con diversi recuperi in area provvidenziali per evitare il gol, ci prova in fase d’impostazione, si veste da metronomo, ma non è quello il suo ruolo e si vede. Il pallone a centrocampo circola con una lentezza rara, la grinta ce la mette solo l’olandese ed il risultato è una linea mediana fiacca, morbida, poco incisiva che non riesce a lunghi tratti a sorreggere Ibrahimovic (abulico) ed El Shaarawy (altra nota positiva) come si dovrebbe.
Ancora una volta esce dal campo a testa alta Van Bommel, addirittura prima del termine per lasciare spazio ad un Maxi Lopez sempre più oggetto misterioso del mercato rossonero. Resta una delle poche certezze di questo Milan il generale, che sembra essersi avventurato però in un territorio fin troppo scarno d’idee, intono a lui sembra esserci il vuoto, i compagni di reparto non incidono e lo costringono al doppio lavoro.
Misera consolazione la condizione di MVB per un Milan che non sembra trovare il bandolo della matassa, se poi ci si ferma a pensare che ad Udine l’olandese non ci sarà, sembra calare il buio sul prossimo futuro rossonero che si recherà su un campo complicato come il Friuli privo anche di Ibrahimovic.


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