Guidolin: "Grande vittoria contro una grande squadra. Critiche ad Allegri? Succede solo in Italia"
Dagli schermi di “Skysport” Francesco Guidolin ha commentato la sconfitta rossonera ad Udine, con tre punti fondamentali per l’Udinese: “Il significato di questa vittoria è quello di una vittoria importante e difficile contro un ottimo Milan, soprattutto nei primi 10 minuti. Per una squadra come la nostra, ancora di più per una come il Milan che è abituato a vincere spesso, arrivare alla vittoria dopo un mese è difficile e ci da tanta fiducia. Però ho visto segnali positivi già giovedì, stiamo crescendo, certo non possiamo ambire a fare un cammino come negli scorsi anni, però dobbiamo lavorare e cercare di ritrovare continuità e risultati”.
Sul cambio di modulo con il passaggio a quattro dietro che ha fatto la differenza: “Il calcio è fatto di tante cose, era una decisione che mi spettava e che forse ho tardato a prendere. Speravo di mantenere gli equilibri con la difesa a tre, Max non mi ha sorpreso, ribadendo che non avrebbe cambiato, ma ero convinto che poteva cambiare qualcosa, lasciando gli stessi uomini, ma mutando il sistema di gioco. Siamo stati bravi cambiando sistema trovando le dimensioni con la difesa a quattro, dopo aver sofferto abbiamo ritrovato equilibrio ed abbiamo fatto la nostra partita. Siamo stati una squadra matura e concentrata che ha cambiato sistema e che nonostante la sofferenza è riuscita a giocare bene e creare le sue occasioni contro una squadra fortissima come il Milan”.
Sulla sorpresa Ranegie: “E’ un colpo della nostra società, il ragazzo è talmente serio e preparato, professionale ed educato che migliorerà ancora. Sentivo dire una sorta di Ibra, in lui c’è un qualcosa di tecnico, non è il solito “pennellone” centravanti, è una mezza punta con caratteristiche particolari perché è bravo con i piedi. Nella nostra economia sfruttare un giocatore che ci fa salire la squadra è un’arma che non avevamo, va bene sfruttare i piccoli come Barreto e Di Natale, ma è un’alternativa in più. E’ un giocatore d’esperienza, il club è stato bravo, perchè a noi non serve un classico centravanti avendo Di Natale, mentre questo ragazzo è un po’ un 10, una seconda punta brava con i piedi, quello che ci serviva”.
Sul fatto che abbia riferito di sentirsi in bilico nei giorni scorsi: “Io volevo alzare la tensione in casa nostra, dicendo che avendo un punto mi metto in discussione per stimolare la squadra, per non stimolare solo la squadra avversaria ed addormentarci perché il Milan avrebbe fatto un solo boccone di noi. Io non mi sono mai sentito in discussione, però magari poi lo sarò”.
Sul fatto che si candidi come dirigente: “Mi piacerebbe farlo in futuro, ma io volevo essere solidale nei confronti del mio collega Max ed alzare l’asticella della mia formazione. I miei dirigenti non mi hanno mai messo in discussione, magari poi lo faranno”.
Sulla sua solidarietà con Allegri: “Per me lui è un collega che legge e sente cose che sarebbero poco piacevoli se le dicessero di me, non fanno certo piacere le cose che si dicono su di lui, di avere la panchina a rischio di dover vincere a tutti i costi. E’ un allenatore che stimo che ha vinto è fatto secondo, sono cose che succedono solo in Italia, un domani mi potrei trovare io nelle sue condizioni e mi ci sono già trovato. In Italia quando un allenatore, di una grande squadra magari, non vince va incontro ad un tritacarne mediatico dal quale si fa fatica ad uscirne specie se non vinci”.
Sull’episodio in cui ha chiesto alla sua squadra di ridare la palla al Milan nonostante un calcio d’angolo sull’1-1: “Era un calcio d’angolo a favore, ma il Milan prima aveva buttato palla fuori con a terra un nostro giocatore e mi sembrava doveroso farlo anche noi, questo credo sia un minimo di educazione che serve nel calcio”.
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