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E gol (facile) fu... alla prima occasione

di Salvatore Trovato

Chissà quanti pensieri avranno fatto capolino nella testa di Robinho al minuto quarantotto del match di Praga, quanti scomodi flashback, quanti recenti, cattivi ricordi... Eppure, con freddezza, il brasiliano ha resettato tutto e spazzato via ogni preoccupazione, scaraventando alle spalle di Cech, estremo difensore del Viktoria, il tap-in del momentaneo 2-0. Stavolta non ha sbagliato, non ha ciccato malamente il pallone, steccando sul più bello, stavolta la linea di porta non l’ha tradito. Visto il momento, è stato più gratificante per lui aver segnato una rete così facile: meglio buttarla dentro da pochi passi, infatti, scacciando gli antichi fantasmi, cacciando via i tormenti, piuttosto che esibirsi in una prodezza da urlo. Quelle, le prodezze appunto, sono pane per i suoi denti. Il problema, invece, sta tutto nella semplicità, nel fare le cose banali, in soldoni, nel realizzare un gol come quello di ieri. Primo sigillo europeo in rossonero, una spolverata alla maglia, un bacio alla telecamera e via, felice come una Pasqua. Una samba - che non guasta mai -, un ringraziamento a Pato e un augurio speciale, ovviamente indirizzato a se stesso, nella speranza di un futuro migliore, almeno sotto l’aspetto della mira.


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