Dolci ricordi catalani
Sei mesi dopo la gara d'esordio del girone di qualificazione, finita 2-2, il Milan martedì torna al Camp Nou per sfidare il Barcellona. All'impianto catalano sono legati tanti ricordi e tanti momenti significativi della prestigiosa storia milanista, anche se paradossalmente quello più indimenticabile non riguarda i blaugrana. 24 maggio 1989, 90mila cuori rossoneri invadono la città spagnola per la finale di Coppa dei Campioni che consacrerà il magico squadrone guidato da Arrigo Sacchi sul tetto d'Europa, dopo aver polverizzato per 4-0, con doppiette di Gullit e Van Basten, i rumeni della Steaua Bucarest. Pochi mesi dopo il Milan è nuovamente a Barcellona, per sfidare i padroni di casa, vincitori della Coppa delle Coppe, nella gara di andata della Supercoppa Europea: finisce 1-1, con reti di Van Basten su rigore e di Amor (bandiera blaugrana che, a fine carriera, vivrà anche una breve e poco fortunata parentesi italiana alla Fiorentina), a San Siro sarà Evani su punizione a portare il trofeo nella bacheca di Via Turati. Memorabile anche la notte del 26 settembre 2000, quando il Milan guidato da Alberto Zaccheroni è la prima squadra italiana ad espugnare il campo del Barça, trascinato in campo da quel Rivaldo che, due anni dopo, sarebbe approdato a Milanello. I gol sono di Bierhoff e di Coco (che di lì a qualche mese, in dissenso con il nuovo tecnico rossonero Terim, passerà proprio agli spagnoli); un momento esaltante in una stagione che, però, sarà avara di soddisfazioni. 4 anni dopo è di nuovo Barcellona-Milan, il 2 novembre, per la fase a gironi, nell'edizione che si chiuderà amaramente con l'incredibile finale di Istanbul. Shevchenko, match winner 15 giorni prima a San Siro, infila Valdes dopo pochi minuti, ma gli spagnoli, guidati da una vecchia gloria rossonera come Frankie Rijkaard, pareggiano quasi subito con Eto'o e, nel finale, trovano il gol-partita con una magia di Ronaldinho, che non lascia scampo a Dida, suo compagno nella Seleçao. Reti bianche, infine, il 26 aprile 2006, nella semifinale di ritorno. Passano i catalani (che a Parigi conquisteranno la Coppa a spese dell'Arsenal) vittoriosi a San Siro una settimana prima con Giuly, ma ancora oggi grida vendetta il gol ingiustamente annullato dall'arbitro Merk a Shevchenko, per un inesistente fallo su Puyol.