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Appannato eppure determinante: viva l'Ibradipendenza

di Emiliano Cuppone

Ogni squadra ha il suo simbolo, Zlatan Ibrahimovic lo è sempre di più in questo Milan.
Lo svedese non brilla, ma resta determinante come al solito. In una partita in cui la sua stella appare un po’ offuscata, Ibracadabra serve un assist e fa un gol dei suoi. Apparso a tratti svogliato, Ibra ha vivacchiato per lunghi tratti della partita, ha calamitato il pallone meno del solito, ma quando la sfera è gravitata fra le sue gambe non è mai stata sprecata.


In un Milan che non convince fino in fondo, a dispetto del risultato, il bomber è Nocerino, autore di una splendida tripletta, la stella è sempre più quella di Cassano, splendido protagonista a suon di giocate dalla fattura incredibile e tanta tanta corsa, ma la certezza resta sempre Zlatan Ibrahimovic.
Il mago di Malmoe sembra un po’ a corto di fiato, cerca di risparmiare le gambe, ma la testa è quella giusta, si mette al servizio della squadra e sigla il gol che congela definitivamente la partita con un’azione delle sue, fatta di potenza fisica e tecnica indescrivibili.
Il suo apporto è determinante anche quando non vive una delle sue serate migliori, la presenza in campo di un giocatore del genere sposta gli equilibri della partita, dona confidenza ai suoi compagni e mette in apprensione gli avversari semplicemente con il suo nome stampato sulla distinta nel prepartita. L’atteggiamento di tutti i protagonisti in campo è irrimediabilmente modificato dalla vista di questo gigante dai piedi fatati, se poi trova anche il gol il risultato non può che essere positivo. In un Milan che è partito un po’ troppo “molle”, per ammissione dello stesso Allegri, Ibra non riesce ad incidere da subito, ma alla lunga il suo peso specifico si fa sentire e riesce ancora una volta a fare la differenza, se è questa: viva l’Ibradipendenza.


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